MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XV AL XVIII SECOLO

18 APRILE 2018

MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XV AL XVIII SECOLO

Asta, 0247
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 10.30
Esposizione

FIRENZE
13 - 17 Aprile 2018
orario 10-13 / 14–19 
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   300 € - 30000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 158
20
Stima   € 7.000 / 10.000
38

ALBARELLO, FAENZA, SECONDA METÀ SECOLO XVI

in maiolica decorata in bicromia con blu di cobalto e giallo antimonio, corpo cilindrico con ampia imboccatura dall’orlo estroflesso, breve collo cilindrico su spalla arrotondata, corpo appena panciuto che si conclude in una netta rastrematura verso il piede basso, con orlo arrotondato e base piana. La decorazione occupa l’intera superficie del vaso e mostra un motivo complesso che parte dal fronte, dove compare un braccio che sorregge una ghirlanda sormontata da tre stelle entro un medaglione ovale con cornice a cartouche; tutto intorno un ornato a tralci fogliati e cornucopie che si fondono, fino a congiungersi con due Chimere affrontate sul retro del vaso. La scritta farmaceutica in caratteri capitali EMLM DEBETTINO corre lungo il piede, mentre l’orlo superiore e quello inferiore mostrano un motivo continuo a crocette. La forma semplice non è usuale nelle farmacie prodotte a Faenza nella seconda metà del secolo XVI, mentre il decoro rapido e contemporaneamente ricco e attento nelle proporzioni dei personaggi ricorda alcuni tra i prodotti migliori delle manifatture della città romagnola. Alcuni dettagli delle arpie con elmo che affiancano un busto di candelabro e lo stile pittorico rimandano all’albarello attribuito alla Bottega Mezzarisa, oggi conservato al Museo del Bargello, ma anche allo stile più rapido di certe arpie del Calamelli, soprattutto per la rapidità e la pienezza nello stendere il colore. E anche il confronto tecnico-stilistico con il grande albarello cilindrico presentato da Carmen Ravanelli Guidotti nella recente mostra sui Bianchi in Italia avvicina quest’opera alle principali botteghe faentine; alt. cm 19,5, diam. bocca cm 10,5, diam. piede cm 10,5

 

Provenienza

Sotheby Parke Bernet Italia, Firenze, Palazzo Capponi, 21 maggio 1979 (lotto 90)

 

Bibliografia di confronto

C. Ravanelli Guidotti, Emilia Romagna, p. 132 n. 5, in V. De Pompeis (a cura di), La maiolica italiana di stile compendiario: i bianchi, Torino 2010

 

Stima   € 2.000 / 3.000
Aggiudicazione  Registrazione
9

Benedetto Buglioni

(Firenze 1459-1521)

TESTA, 1515-1520

frammento in terracotta policroma invetriata.

Il volto austero appartiene alla cuspide di una lunetta oggi perduta: Dio guarda in basso, probabilmente benedicente, con sguardo benevolo. La materia è trattata con grande perizia scultorea ed è evidente la vicinanza con opere di Benedetto ancora in collaborazione con Andrea della Robbia, oppure con alcune figure di santi più tarde, come il Sant’Antonio Abate nella chiesa di San Michele Arcangelo a Badia Tedalda (Ar), opera commissionata da Leonardo Buonafede, abate commendatario della Badia, e pagata a Santi Buglioni per conto di Benedetto il 22 settembre 1522, un anno e mezzo dopo la sua morte. Utile il confronto con un Padreterno in collezione privata a New York, che mostra fattezze simili, pubblicato da Allan Marquand nel 1921, come pure con la stessa figura nella lunetta della pala d’altare conservata al Louvre di Parigi che contiene la Madonna tra Santi, nella quale spicca appunto la figura del padreterno benedicente con barba dalla doppia punta e orecchie coperte da fluenti riccioli, mentre tiene in mano un libro con le lettere greche Α e Ω. Questa analisi stilistica e i relativi confronti, la capacità scultorea e la vibrante resa dei tratti fisiognomici ci portano all’attribuzione di quest'opera a Benedetto Buglioni con un buon margine di sicurezza, nella consapevolezza che il frammento meriti uno studio più accurato; cm 29,5x23x14

 

Bibliografia di confronto

A. Marquand, Benedetto and Santi Buglioni, Princeton 1921, p. 69 fig. 63;

F. Domestici, in G. Gentilini (a cura di), I Della Robbia e l’arte nuova della scultura invetriata, cat. mostra, Firenze 1988, pp. 346-351;

G. Gentilini, I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento, Vol. II, Firenze 1992, pp. 390-395;

D. Lucidi, in Glazed. The Legacy of the Della Robbia, New York 2016, pp. 127-129 n. 4

 

Stima   € 4.000 / 6.000
Aggiudicazione  Registrazione
52
Stima   € 1.500 / 2.500
Aggiudicazione  Registrazione
1 - 30  di 158