IMPORTANT MAJOLICA FROM RENAISSANCE TO THE 18TH CENTURY

Florence, 
thu 26 October 2023
Live auction 1252
41

A MOULDED BOWL (CRESPINA), DUCHY OF URBINO, SECOND HALF 16TH CENTURY

€ 3.000 / 5.000
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A MOULDED BOWL (CRESPINA), DUCHY OF URBINO, SECOND HALF 16TH CENTURY

 

CRESPINA, DUCATO DI URBINO, SECONDA METÀ SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia. Sul retro in blu iscrizione Di licaone mutato in/lupo ed etichetta ACCORSI PIETRO ANTICHITÀ – TORINO e appunto in china con sigla di negozio; diam. cm 27,8, diam. piede cm 11,2, alt. cm 7,5

 

Bibliography

G. Biscontini Ugolini, J. Petruzzellis Scherer, Maiolica e incisione. Tre secoli di rapporti iconografici, cat. della mostra, Milano 1992, n. 89;

T. Wilson, Italian Maiolica and Europe: Medieval, Renaissance, and Later Italian Pottery in the Ashmolean Museum, Oxford 2017, p. 200 (per la morfologia)

 

La crespina ha alto piede appena estroflesso con forma baccellata e mostra al fronte una superficie rilevata con orlo mosso. Il decoro a policromia occupa l’intera superficie e narra il mito di Licaone. Giove, sceso sulla terra per mettere alla prova l'umanità nata dal sangue dei Giganti, si reca nella dimora di Licaone, re dell'Arcadia, il quale decide di ucciderlo per verificarne la divinità, ma prima imbandisce un banchetto di carne umana uccidendo il proprio figlio. Giove però, indignatosi, brucia la casa di Licaone e lo trasforma in un lupo. La narrazione è fitta e la decorazione è realizzata con tratti veloci; ma con una grande attenzione alle diverse scene: a sinistra si cucina il banchetto, al centro Giove scaccia Licaone davanti alla pentola imbandita, sulla destra tra gli alberi si intravvede la figura del lupo. L’iconografia è probabilmente ispirata alla xilografia presente nel volume Tutti li libri de Ovidio Metamorphoseos tradutti dal litteral in senso vulgar co le sue allegorie in prosa. A instantia de Niccolò Zoppino e Vincentio di Pollo, pubblicato a Venezia nel 1522.

Complessa risulta l’attribuzione ad una bottega precisa, ma la morfologia della crispina, ben visibile al retro con le sue bugnature racchiuse in archi angolati, ci sembra giustificare una probabile produzione in ambito riminese.

La crespina era stata pubblicata nell’ambito della mostra milanese che si soffermava sull’architettura nella maiolica antica, e i dettagli architettonici, tra i quali la finestra semiaperta, ne giustificano la scelta.