IMPORTANT MAJOLICA FROM RENAISSANCE TO THE 18TH CENTURY

Florence, 
thu 26 October 2023
Live auction 1252
25

A PAIR OF APOTHECARY BOTTLES, VENICE, MID 16TH CENTURY

€ 4.000 / 6.000
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A PAIR OF APOTHECARY BOTTLES, VENICE, MID 16TH CENTURY

 

COPPIA DI BOTTIGLIE, VENEZIA, METÀ SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia; alt. cm 31 e 30, diam. bocca cm 8 e cm 9,2, diam. piede cm 13,2 e cm 13,5 max cm 29

 

Comparative Bibliography

Alverà Bortolotto, Maiolica a Venezia nel Rinascimento, Bergamo 1988, p. 81, nn. 44-45;

W. Watson, Italian Renaissance Ceramics. The Howard I. and Janet H. Stein Collection and the Philadelphia Museum of Art, cat. della mostra, Philadelphia 2002,  pp. 207-208 nn. 77 A e B

 

I due vasi apotecari hanno forma ovoidale e base piana; il collo, alto e cilindrico, termina in un’imboccatura circolare a orlo verticale poco allargato e tagliato a stecca. La decorazione interessa l'intera superficie delle bottiglie, con motivo a larghe foglie dal contorno irregolare unite a grandi boccioli dai petali sfrangiati e ad altri più piccoli boccioli stilizzati e fruttini tondeggianti. Sul fronte, al di sotto di un emblema farmaceutico con una pisside raffigurata in giallo entro una riserva ovale, si estende un largo cartiglio terminante a ricciolo, iscritto rispettivamente in blu in lettere gotiche A de gramegnia e A de Cicorea.  Al di sotto del cartiglio un altro medaglione circolare sormontato da doppia croce con le lettere A e D.

La ripetitività della decorazione a fogliame in monocromia turchina come ornamento per vasi apotecari è da tempo motivo di riflessione da parte degli studiosi a proposito di una definizione certa della provenienza di questa tipologia apotecaria. Il repertorio decorativo che si sviluppa sul retro, accompagnato in uno dei contenitori da una figura di uccello ad ali spiegate, delineato in blu su fondo berettino, unitamente alla morfologia dei vasi ci pare attinente per forma e decoro ad una produzione di ambito veneto. E grazie soprattutto al confronto con i grandi piatti a fondo berettino con decoro fogliato, come ad esempio quello del Museo di Norimberga, troviamo conferma circa l‘uso di altri colori, soprattutto in associazione agli emblemi. I due vasi, che propongono il motivo a foglia bipartita con grande potenza espressiva con sottolineature e ombreggiature in bianco di stagno, si avvicinano molto alle esecuzioni posteriori agli anni quaranta del secolo XVI, lasciando aperta l’assegnazione delle opere a una delle principali botteghe venete allora presenti nella città lagunare e ancora influenzate da certi stilemi di area adriatica. Si vedano in particolare i decori sottili, quasi alla porcellana, presenti sui riccioli dei cartigli. Il confronto con opere apotecarie in ambito lagunare conferma l’attribuzione, ed i riscontri più prossimi ci derivano da un albarello con insegna policroma di monastero del Museo Praza di Praga e un orciolo con la medesima decorazione in una raccolta privata, entrambi con emblema con un angelo. Un ulteriore esempio di questa produzione viene da due albarelli anch’essi accompagnati dall’emblema dell’angelo e da uno stemma possibilmente dell’ordine domenicano, che era ben presente a Venezia nella chiesa di San Giovanni e Paolo. I due albarelli, esposti al Philadelphia Museo of Art, mostrano nel tessuto compositivo boccioli dai lunghi petali e foglie bipartite.