19th CENTURY PAINTINGS

15 NOVEMBER 2023

19th CENTURY PAINTINGS

Auction, 1241
FLORENCE
Palazzo Ramirez Montalvo
Lots 51-83
h. 4.30 p.m.
Viewing
FLORENCE
Saturday 11 novembre 2023 10 am - 6 pm
Sunday 12 novembre 2023 10 am - 1 pm
Monday 13 novembre 2023 10 am - 6 pm
Tuesday 14 novembre 2023 10 am - 6 pm
 
 
 
Estimate   1200 € - 80000 €

All categories

1 - 30  of 33
57

Domenico Morelli

(Napoli 1826 - Napoli 1901)

STUDY FOR 'THE ASSUMPTION'

oil on canvas, 42x24 cm

on the reverse: label of collezione Giuseppe Casciaro, label of the exhibition  Mostra delle opere di Domenico Morelli (Real Accademia di Belle Arti di Napoli, Maggio - Giugno 1927) "N°49".

 

BOZZETTO PER 'L'ASSUNTA'

olio su tela, cm 42x24

retro: cartiglio  della collezione Giuseppe Casciaro, cartiglio della Mostra delle opere di Domenico Morelli (Real Accademia di Belle Arti di Napoli, Maggio - Giugno 1927) "N°49".

 

Provenienza

Collezione Giuseppe Casciaro, Napoli

Collezione privata

 

Esposizioni

Mostra delle opere di Domenico Morelli, Napoli, Real Accademia di Belle Arti di Napoli, Maggio - Giugno 1927, n. 49.

 

Pubblicazioni

Mostra delle opere di Domenico Morelli, catalogo della mostra (Napoli, Real Accademia di Belle Arti di Napoli, Maggio - Giugno 1927), Napoli 1927, n. 49.

 

Il progetto della tela per il soffitto della Cappella Palatina del Palazzo Reale di Napoli fu affidato al pittore Domenico Morelli dal Vice Intendente di Casa Reale Annibale Sacco nel 1864. La realizzazione dell’opera richiese tempi lunghissimi a causa delle grandi dimensioni (cm 9,80x5,56), cosicché, dopo gli studi preparatori e l’approvazione del bozzetto, il dipinto fu completato solo nel giugno del 1870, riscuotendo subito grande approvazione e ammirazione sia dalla critica che dal pubblico. In catalogo presentiamo una delle prime idee per la realizzazione della tela, ove il grande pittore napoletano evoca magistralmente la suggestione della visione celeste.

 

 

 

Estimate   € 3.000 / 6.000
Price realized  Registration
58

Giovanni Boldini

(Ferrara 1842 - Parigi 1931)

GRANDMOTHER AND GRANDSON

oil on cardboard, 19.5x15 cm

on the reverse: label of collezione Mario Galli "N.171", label of collezione Gino Noferini "N. 14"

 

NONNA E NIPOTE

olio su cartone, cm 19,5x15

retro: cartiglio della collezione Mario Galli "N.171", cartiglio della collezione Gino Noferini "N.14"

 

Provenienza

Collezione Vincenzo Cabianca

Collezione Cristiano Banti

Proprietà Enrico Checcucci

Collezione Gino Noferini

Collezione Mario Galli

Collezione privata

 

Bibliografia

I Macchiaioli toscani nella raccolta di Enrico Checcucci di Firenze, catalogo della vendita (Galleria Pesaro, Milano), Milano maggio 1928, n.206, tav.XVI

E. Somarè, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, II, tav.93

J. L. Vaudoyer, Giovanni Boldini, in "Dedalo", XI, IV-V, Milano-Roma 1930-1931, p.1191

La raccolta Noferini, catalogo della mostra (Galleria Pesaro, Milano), Milano 1934, n.174, tav.XXIV

M. Tinti, Boldini ante Parigi, in "Emporium", XII, LXXX, Bergamo luglio 1934, p.475

P. Bucarelli, G, Carandente (a cura di), I Macchiaioli, catalogo della mostra (Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma 1956) Roma 1956, p.124, n.299

P. Dini (a cura di), Giovanni Boldini, catalogo della mostra (Convento di San Domenico, Pistoia 1984), Pistoia 1984, pp.78, 108, n.14

P. Dini, Boldini macchiaiolo, Torino 1989, p.146, n.36

F. Dini (a cura di), Lettere di Vicnenzo Cabianca a Cristiano Banti del 7 novembre 1881, in "I Macchiaioli: Corrispondenze inedite", Firenze ottobre-dicembre 1999, p.192

F. Dini, P. Dini, Giovanni Boldini, 1842-1931: Catalogo Ragionato, Torino 2004, III, I, p.30, n.36

 

In questo piccolo dipinto di Giovanni Boldini il fascino delle eleganti dame cede la scena al volto luminoso e sorridente di un’anziana signora, di una nonna che con la sicurezza della propria esperienza sembra schermare il nipote a protezione come solida roccia. E se per tradizione orale si potrebbe scorgere nel bambino l’artista stesso, curioso è anche il fatto che l’opera sia appartenuta a Vincenzo Cabianca che la cedette a Banti in cambio di otto fiaschi di olio d’oliva.

 

 

 

 

 

Estimate   € 6.000 / 12.000
59

Giuseppe De Nittis

(Barletta 1846 - Saint-Germain-en-Laye 1884)

SAILS ON THE SEA

oil on panel, 19x31 cm

signed lower right

 

VELE SUL MARE

olio su tavola, cm 19x31

firmato in basso a destra

 

Provenienza

A. Sommaruga, Parigi

C. Dama, Milano

Collezione privata

 

Bibliografia

V. Pica, Giuseppe De Nittis. L'uomo e l'artista, Milano 1914, p.41

E. Piceni, De Nittis, Milano 1955 p. 182

M. Pittaluga, E. Piceni, De Nittis, Milano 1963, n. 327

P. Dini, G. L. Marini, De Nittis. La vita, i documenti, le opere dipinte, Torino 1990, I: p.383 n.228, II: tav.228

 

Amante della pittura di paesaggio e grande sostenitore della visione antiaccademica e orientata alla rappresentazione dal vero promossa dalla nuova corrente impressionista, De Nittis resterà molto legato alla sua città natale Barletta e concentrerà molte delle proprie nel raffigurare le bellezze del Sud Italia: i suoi soggetti pittorici prediletti, sia prima che dopo il soggiorno parigino del 1868, hanno come protagonisti i paesaggi pugliesi, la città di Portici e il Vesuvio.

L’impatto che Barletta ebbe sulla formazione e sul percorso artistico del pittore si riscontrano soprattutto a partire dal 1873 quando nei suoi quadri inizieranno ad essere rappresentati: porti, marine e pescherecci; chiari rimandi al piccolo centro urbano pugliese, situato direttamente sulla costa adriatica.

Nella bella marina presentata in catalogo traspare tutta l’intensità emotiva, ben rappresentata dalle entusiastiche parole del pittore stesso in un ricordo giovanile: «Ogni mattina, prima dell’alba uscivo di casa e correvo a cercare i miei compagni pittori, molto più grandi di me, Rossano e Marco De Gregorio. Partivamo tutti insieme. Io non avevo soldi e loro erano tutt’altro che ricchi, ma ci arrangiavamo mettendo in comune i loro pochi quattrini, e raramente, i miei. […] Quante volte ho mangiato solo peperoni dolci e insalata! Che bei tempi! Con tanta libertà, tanta aria libera, tante corse senza fine! E il mare, il gran cielo e i vasti orizzonti! Lontano, le isole di Ischia e di Procida; Sorrento e Castellammare in una nebbia rosea che, a poco a poco, veniva dissolta dal sole. E, da per tutto, un profumo di menta selvatica e di aranceti, che io adoro. Chiacchieravamo fraternamente con i marinai, i contadini, le donne e le belle ragazze.

A volte felice restavo sotto gli improvvisi acquazzoni. Perché, credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho dipinta tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo nella loro intima natura. Oh il cielo! Ne ho dipinti di quadri! Cieli, cieli soltanto, e belle nubi». (Cfr. P. Dini, G. L. Marini, De Nittis. La vita, i documenti, le opere dipinte, Torino 1990, I, p.87).

 

Estimate   € 10.000 / 15.000
Price realized  Registration
67

Antonio Mancini

(Roma 1852-1930)

VIEW OF SAN PETER IN ROME

oil on canvas, 60x76 cm

signed lower right

 

VEDUTA DI SAN PIETRO A ROMA

olio su tela, cm 60x76

firmato in basso a destra

 

Provenienza

H. W Mesdag, L'Aja

Maison Artz

William Merritt Chase;

Raccolta Baccolini, Milano

Luigi Colombo, Milano

Collezione privata, Gallarate

Collezione privata

 

Esposizioni

Catalogus Tentoonstelling Antonio Mancini, L'Aja, Pulchri Studio Den Haag, ottobre-novembre 1897

Catalogus Teentoonstellingvan Schilderrijen en Pastels door Antonio Mancini, L'Aja, Pulchri Studio Den Haag, luglio-agosto 1902

E. Somarè (a cura di), Opere inedite nella Raccolta alberto Baccolini, Milano, Galleria Guglielmi, 29 marzo-1 aprile 1951

G. C. Ghiglione (presentazione di), Arte pittorica dell'Ottocento, Genova, Galleria d'Arte Sant'Andrea, 29 marzo-12 aprile 1958

 

Bibliografia

Catalogus Tentoonstelling Antonio Mancini, catalogo della mostra (L'Aja, Pulchri Studio Den Haag, ottobre-novembre 1897), l'Aja 1897, n. 27 o 29 (col titolo Gezicht te Rome)

D.B. Mancini, I De Kroniek. Mancini I in Pulchri Studio, in "De Kroniek, 8, 1902, 399, p.257.

Catalogus Teentoonstellingvan Schilderrijen en Pastels door Antonio Mancini, catalogo della mostra (L'Aja, Pulchri Studio Den Haag, luglio-agosto 1902), l'Aja 1902, n.38 (col titolo Stadsgezicht-Rome)

E. Somarè (a cura di), Opere inedite nella Raccolta alberto Baccolini, catalogo della mostra (Milano, Galleria Guglielmi, 29 marzo-1 aprile 1951), Milano 1951, n. 69

A. Schettini, Un singolare paesaggio di Antonio Mancini, in "Arte figurativa antica e moderna", novembre-dicembre 1957, ripr. p.51

G. C. Ghiglione (presentazione di), Arte pittorica dell'Ottocento, catalogo della mostra (Genova, Galleria d'Arte Sant'Andrea, 29 marzo-12 aprile 1958), Genova 1958, p.11, n.53, ripr. tav.1

A. Schettini, La scuola napoletana, in Nicodemi, Borgiotti, Schettini, I Grandi pittori dell'800 italiano, vol.III, Milano 1961, ripr. tav. XCVI, (San Pietro in Roma)

F. Bellonzi, Antonio Mancini, Milano 1978 (I ed. 1962), p.26

M. Monteverdi (a cura di), Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Varese-Milano 1975, vol. I, ripr. tav. CVIII

H. Pennock, Antonio Mancini en zijn relatie met Nederland, tesi di dottorato (Rijksuniversiteit Utrecht), settembre 1985, p.102. n.25.

A. Schettini, L'Ottocento napoletano nelle collezioni private, Napoli 1999, ripr. tav. XC

C. Virno, Antonio Mancini. Catalogo ragionato dell’opera, I, Roma 2019, p.276, ripr. n.422

 

La suggestiva veduta di Roma presentata in catalogo venne realizzata da Antonio Mancini per il pittore-committente Mesdag tra il 1893 e il 1894.

Nel novembre 1893 Mancini scrive a Mesdag che sta lavorando, per lui ‹‹a quattro vedute di Roma distanze diverse misurate con la graticola matematicamente uguali per spazio che deve risultare limitazione. Sono state lavorate sulla loggia di S.E. il Marchese Capranica del Grillo Ristori››. In un appunto coevo l’artista aggiunge: ‹‹Dormo in una stanza dal Portiere Pierangeli Nicola nel Palazzo di S.E. Il Marchese Giorgio del Grillo sulla Loggia. Incominciavo a lavorare dei paesaggi vedute di Roma››. Mesdag, il 9 aprile 1894 scrive a Mancini di aver ricevuto queste vedute e di aver inviato al pittore una somma di 1000 franchi.

Dei quattro dipinti che Mancini realizzò per Mesdag solo tre sono già stati identificati; dell’ultimo non si hanno ancora notizie.

Le due opere con vedute della cupola di San Pietro sullo sfondo compaiono insieme alle mostre al Pulchri Studio de L’Aja del 1897.  De Kroniek riporta: ‹‹Due visioni di Roma elevano questo eccezionale pittore a grandi altezze. Le enormi campiture di colore date a vorticose pennellate di un particolare colore trasmettono un’impressione potente di una grande città architettonica››. (Cfr. C. Virno, Antonio Mancini. Catalogo ragionato dell’opera, I, Roma 2019, p.276, ripr. n.421)

La versione proposta nel presente catalogo, di formato più piccolo, passa poi di proprietà alla “Maison Artz” presso cui è documentata nella successiva mostra tenutasi al Pulchri studio nel 1902 ed è citata in catalogo come Stadsgezicht (Rome), con un valore assicurativo di 1650 fiorini. È quasi certamente questa la veduta di San Pietro (St. Peter’s Rome) appartenuta al pittore americano William Merritt Chase, presente alla vendita della sua collezione (New York 1912, n.146) e richiamata anche recentemente da Giovanna Ginex (G. Ginex 2016, p.78, nota 35). In epoca imprecisata, questo dipinto rientra in Italia, dove, nella seconda metà degli anni Cinquanta, è documentato, presso Luigi Colombo alla Galleria Carini di Milano. A quest’opera è dedicato un breve scritto di Alfredo Schettini pubblicato nel 1957 su “Arte figurativa antica e moderna” con il titolo: Un singolare paesaggio di Antonio Mancini. (Cfr. C. Virno, Antonio Mancini. Catalogo ragionato dell’opera, I, Roma 2019, p.276, n.422)

 

Estimate   € 15.000 / 30.000
68

Alfredo Protti

(Bologna 1882 - 1949)

INTIMATE CONVERSATIONS

oil on canvas, 100x80 cm

on the reverse: on the stretcher label of the exhibition Mostra Antologica (Bologna, Galleria 56, 21 marzo - 18 aprile 1981)

 

CONFIDENZE

olio su tela, cm 100x80

retro: sul telaio cartiglio della Mostra Antologica (Bologna, Galleria 56, 21 marzo - 18 aprile 1981)

 

Provenienza

Galleria 56, Bologna

Collezione privata

 

Esposizioni

Mostra Antologica, Bologna, Galleria 56, 21 marzo - 18 aprile 1981

 

Alfredo Protti è uno dei pittori più noti e amati di quella Bologna novecentesca, definito da Ludovico Ragghianti “cruciale” per la straordinaria concentrazione di artisti che contribuirono a modernizzare l’arte e la società italiana.

Negli anni dieci il pittore realizza alcune tra le opere più affascinanti della sua intera produzione, caratterizzate da un’estrema disinvoltura nella pannellata e da esiti coloristici ed effetti di luce paragonabili a quelli della migliore pittura impressionista.

I suoi soggetti prediletti furono le donne colte all’interno dell’ovattato ambiente domestico delle case borghesi, spesso sole in mezzo a vasi di fiori, trine, merletti, specchi e profumi.

Queste figure, di volta in volta maliziose, eleganti, indolenti o leggermente malinconiche, trasmettono una nuova immagine della donna, per nulla idealizzata, ma anzi assolutamente incarnata.

Nell’opera presentata in catalogo le ‘confidenze’ tra la giovane e l’anziana signora catturano lo spettatore rendendolo partecipe di una malinconica intimità.

 

Estimate   € 5.000 / 9.000
74

Raffaello Sernesi

(Firenze 1838 - Bolzano 1866)

DUEL AT POGGIO IMPERIALE

oil on canvas, 59.5x45 cm

on the reverse: on the stretcher titled, label traces of the Galleria Pesaro in Milan, label N. "430", label "XI", label of the exhibition Mostra dei Macchiaioli (Roma, GNAM, maggio 1956), on the canvas stamp of the collezione Borgiotti signed by M. Borgiotti

 

DUELLO A POGGIO IMPERIALE

olio su tela, cm 59,5x45

retro: sul telaio titolato, tracce di cartiglio della Galleria Pesaro di Milano, cartiglio "430", cartiglio "XI", cartiglio della Mostra dei Macchiaioli (Roma, GNAM, maggio 1956), sulla tela timbro della collezione Borgiotti a firma M. Borgiotti

 

Provenienza

Collezione Bianchi-Biffoli

Collezione Rosselli

Collezione Botasso, Genova

Collezione Mario Borgiotti

Collezione privata

 

Esposizioni

Mostra del Centenario della Società Amatori e Cultori d'Arte a Roma - Mostra dell'Ottocento, Roma, 1930, n.7

I Macchiaioli, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, maggio-luglio 1956, Sala XX, n.78

 

Bibliografia

T. Signorini, Raffaello Sernesi morto il 14 Agosto 1866 nello Spedale Militare di Bolzano, in "Gazzettino delle Arti e del Disegno", n.29, 3 agosto 1867

Pittura dell'Ottocento - Collezione G. B. Galleria Scopinich, Milano 1933, n.195

I Macchiaioli toscani ed altri maestri dell'ottocento nella raccolta G. Gherardi di Firenze (Milano, Galleria Guglielmi, novembre 1951), Milano 1951, n.50, tav.12

P. Bucarelli e G. Carandente, I Macchiaioli, catalogo della mostra (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, maggio-luglio 1956), Roma 1956, n.78, fig.31

P. Lecaldano, I grandi maestri della pittura italiana dell'Ottocento, Milano 1960, vol.II, tav.38

G. Intersimone, Poetica di Raffaello Sernesi, Milano 1968, tav.CII

G. Mantovani, Raffaello Sernesi, in "Critica d'Arte", marzo-maggio 1968, p.39

M. Monteverdi, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Milano 1975, tav. LXXIX

G. Daddi, Raffaello Sernesi, Oggiono 1977, pp. 152.153

 

Dopo appena 3/4 d'ora di combattimento fui colpito da una palla nell'estremità della gamba sinistra e restai sul campo fino alla fine del combattimento. Gli Austriaci restati padroni del campo vennero a prendere i feriti per trasportarli negli Ospedali. Io ora mi trovo nello Spedale di Bolzano dove siamo ricolmati di cure e di gentilezze, che fano dimenticare un poco l'esser lontano dalla sua Patria. La mia ferita non è grave, sicché non potrà aver triste conseguenza, per cui tranquillizzatevi che finita la guerra tornerò tra voi.

Così scrive il giovane macchiaiolo Raffaello Sernesi alla sorella Olimpia il 21 luglio 1866, senza sapere di non poter mantenere la promessa fatta, destinato a morire il mese successivo lasciando il mondo dell’arte a soli 28 anni. Quel mondo per cui si era battuto con tutto sé stesso, abbracciando la rivoluzione macchiaiola con il medesimo impeto patriottico con cui decise di battersi nella seconda e terza guerra di indipendenza. Sernesi non tornerà mai a casa dalla famiglia, ma di lui rimarrà quello che si ritiene essere -con l’inevitabilità di suggestioni quasi profetiche- il suo ultimo quadro: Duello a Poggio Imperiale.

Un filo diretto lega dunque il bozzetto venduto da Pandolfini nell’asta del 14 maggio 2019 alla straordinaria versione definitiva che abbiamo l’onore di riportare alla luce nel nostro catalogo. Rispetto al bozzetto, nell’opera presentata -anch’essa databile al fatidico 1866- il sentiero sterrato si arricchisce dei protagonisti di spalle -dei quali si conserva uno studio a matita presso il Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi-, mentre il muretto permane a delimitare l’orizzonte e le chiome degli alberi sono lambite dai raggi del sole. Il pennello del pittore costruisce la scena con quell’equilibrio strutturale e cromatico in grado di rivelare le instancabili ricerche della poetica della ‘macchia’, la consapevolezza della complessità nella ricerca della semplicità e l’amore per una natura non edulcorata, mentre la sensibilità malinconica e delicata dell’artista accompagna lo spettatore in un angolo silente, nell’apparente quiete che può precedere l’evento che può cambiare la vita o addirittura porvi fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estimate   € 5.000 / 10.000
Price realized  Registration
75

Silvestro Lega                                                            

(Modigliana 1826 - Firenze 1895)

COW IN THE BARD

oil on panel, 38.5x49 cm

signed and dated "85" lower right

 

MUCCA NELLA STALLA

olio su tavola, cm 38,5x49

firmato e datato "85" in basso a destra

 

Provenienza

Vincenzo Giustiniani, Firenze

Aldo Gonnelli, Firenze

Galleria Molteni, Milano, dicembre 1951, n.14

Mario Borgiotti, Firenze

Collezione privata

 

Esposizioni

1° Biennale Romagnola d'Arte, Modigliana, 15 agosto - 30 settembre 1926, n.13

 

Bibliografia

Catalogo della Mostra Leghiana e delle Mostre Retrospettive di vari artisti romagnoli, 1° Biennale Romagnola d'Arte, catalogo della mostra (Modigliana, 15 agosto - 30 settembre 1926), Faenza 1926, n.13

M. Borgiotti, Poesia dei Macchiaioli, Milano 1958, tav.XCIV

G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, II, p.185, ill.207

 

È uno dei pochi esempi conosciuti in cui Lega riprende il motivo dell’animale rustico tipico dei Macchiaioli, ma che appare inusitato nella sua tematica. Elencandolo nel catalogo della mostra di Modigliara, il Tinti ne dà una datazione incerta intorno all’80, quasi da lasciar pensare che in origine il quadro fosse mancante della data ’85 oggi ben evidente dopo la firma. Il carattere chiaramente autografo con cui questa si presenta porta a sottolineare però che non sarebbe questo l’unico caso in cui si rilevano delle imprecisioni nell’ordinamento cronologico dato dal critico.

 

G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, II, p.185, n.207

 

 

Estimate   € 4.000 / 8.000
Price realized  Registration
76

Vincenzo Cabianca

(Verona 1827 - Roma 1902)

THE DOME OF SANTA MARIA DEL FIORE, FLORENCE

oil on canvas, 29x21 cm

dated "Agosto 1878" lower left

on the reverse: on the canvas label of the exhibition Mostra dei Macchiaioli (Milano, Studio Mario Borgiotti, febbraio 1959), signed by Emilio Gagliardini and Mario Borgiotti, stamp of the collezione  E. Gagliardini, on the stretccher stamp of the collezione E. Gagliardini and stamp of the collezione  M. Borgiotti

 

LA CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE, FIRENZE

olio su tela, cm 29x21

datato "Agosto 1878" in basso a sinistra

retro: sulla tela cartiglio della Mostra dei Macchiaioli (Milano, Studio Mario Borgiotti, febbraio 1959), firmato Emilio Gagliardini e Mario Borgiotti, timbro della collezione E. Gagliardini, sul telaio timbro della collezione E. Gagliardini e timbro della collezione M. Borgiotti

 

Provenienza

Collezione E. Gagliardini

Collezione M. Borgiotti

Collezione privata

 

Esposizioni

Mostra dei Macchiaioli, Milano, Studio Mario Borgiotti, febbraio 1959

 

Bibliografia

M. Borgiotti, Poesia dei Macchiaioli, Milano 1958, p.89, tav. CXXXIII

F. Dini, Vincenzo Cabianca. Catalogo ragionato, Cnisello Balsamo 2020, p.589, n.603

 

Il Cabianca […] appartiene al numero di quei pochissimi che sono stati strettamente attaccati al programma dell'arte nuova, i principi fondamentali della quale vennero osservati dal Cabianca con brutale passione. […]

Le figure […] sono considerate come corpi che presentano, dal lato della luce di ombre e di colore, le medesime difficoltà d'arte degli alberi, delle case, dei monti, ecc., perché resultanti dalle medesime leggi; sono, per conseguenza, trattati con la stessa importanza attribuita agli alberi, alle case, e ai monti […] il soggetto è il vero lo scopo il giusto, e il titolo un pretesto per sciogliere un problema di ombre, di luce, di colore.

 

A. Cecioni, Scritti e ricordi, Firenze 1905, p.335

 

Estimate   € 4.000 / 8.000
Price realized  Registration
77

Giovanni Fattori

(Livorno 1825 - Firenze 1908)

A FATAL ENCOUNTER

pastel on paper applied on canvas, 135x57 cm

signed and dated "1904" lower right

on the reverse: label "Galleria d'Arte Narciso, Torino, 'Un incontro fatale', n. Fat. G/16"

 

UN INCONTRO FATALE

pastello su carta applicata su tela, cm 135x57

firmato e datato "1904" in basso a destra

retro: cartiglio "Galleria d'Arte Narciso, Torino, 'Un incontro fatale', n. Fat. G/16"

 

Provenienza

Collezione privata, Montecatini

Collezione privata, Livorno

Collezione privata

 

Esposizioni

VI Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, sala XXVIII, Venezia, Biennale di Venezia, 1905, n.11

Omaggio a Fattori. Artisti dell'800 italiano. 10 Febbraio - 10 Maggio 1968, Torino, Galleria d'Arte Narciso, 1968

Brixia Antiquaria, Brescia, 2002

The Milano International Fine Art & Antiques Show, Milano, Palazzo per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, 2003

Gotha, Parma, Fiere di Parma, 2004

 

Bibliografia

Catalogo illustrato, VI Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia, catalogo della mostra (Venezia, Biennale di Venezia, Venezia 1905), Venezia 1905, p.122, n.11

V. Pica, L'Arte Mondiale alla VI Esposizione di Venezia, Bergamo 1905, pp.140, 170

Giovanni Fattori, in "Rassegna di attività municipale a cura del Comune di Livorno", Livorno 1953, fasc. n.4, pp.60-61

M. Pinottini, Omaggio a Fattori. Artisti dell'800 italiano. 10 Febbraio - 10 Maggio 1968, catalogo della mostra (Torino, Galleria d'Arte Narciso, Torino 1968), Torino 1968

S. Bentivegna, Giovanni Fattori - Dipinti rari ed inediti, Firenze 1987, tav.37 (con il titolo Mandria con butteri)

G. L. Marini, Il valore dei dipinti dell'Ottocento, ediz. VI (1988-89), Torino 1988, tav. a colore (col titolo Un incontro fatale)

The Milano International Fine Art & Antiques Show, catalogo della vendita (Milano, Palazzo per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano 2003), Milano 2003, p.53

Estimate   € 25.000 / 35.000
Price realized  Registration
79

Silvestro Lega

(Modigliana 1826 - Firenze 1895)

BLANKETS SELLER

oil on canvas, 143x95 cm

signed lower right

 

VENDITRICE DI COPERTE

olio su tela, cm 143x95

firmato in basso a destra

 

 

Provenienza

Collezione Pasquale Lazzeri, Firenze

Collezione, Mario Vannini Parenti, Firenze

Collezione Enrico Somaré, Milano

Galleria Geri, Milano

Collezione privata

 

Esposizioni

Società delle BB.AA., Firenze, 1891-1892, sala V, n.281

La Fiorentina Primaverile, Firenze, Palazzo del Parco di S. Gallo, n.32 (col titolo La ciociara)

1° Biennale Romagnola d'Arte, Modigliana, 15 agosto - 30 settembre 1926

Pittori Italiani dell'Ottocento, New York, Wildenstein & Co.,1949, n.90

 

Bibliografia

La Fiorentina Primaverile, Catalogo delle opere esposte, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo del Parco di S. Gallo, Firenze), Roma 1922, p.128, n.32 (col titolo La ciociara)

N. Tarchiani, La Fiorentina Primaverile di Belle Arti, in "Emporium", LV, n.329, Bergamo 1922, p.284

Catalogo della Mostra Leghiana e delle Mostre Retrospettive di vari artisti romagnoli, 1° Biennale Romagnola d'Arte, Faenza 1926, n.104

M. Tinti, Silvestro Lega, in "Bollettino d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione", a.III, n.5, Roma 1923, p.215, p.211

C. Carrà, Note d'arte. La mostra Lega a Modigliana, in "Il Convegno", Milano novembre-dicembre 1926, p.887

E. Cecchi, Pittura Italiana dell'Ottocento, Roma-Milano ottobre 1926, pp.659-660

G. De Logu, in "La voce repubblicana", Roma 1926, p.3

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La Venditrice di coperte è il quadro più importante dipinto da Lega dal '90 in poi.

Nell'insieme di opere eseguite in quegli anni, non si distingue solamente per essere quella di maggiori dimensioni, ma anche perché è il frutto di un'esperienza di vita e di lavoro, di una ritrovata pienezza d'ispirazione, che nelle opere seguenti non si manifesterà più con uguale intensità.

Anche la composizione, che nella sua complessità di impianto a figura intera esula totalmente dall'interpretazione da lui data di consueto della donna, è ricercata in funzione di un'esuberanza espressiva e di uno sperimentalismo che predomina rispetto all'esito realistico del ritratto. Si direbbe che Lega sia interessato ad un'abbondanza di materie, di accensioni cromatiche e di particolari vivaci, alla stregua di un Mancini in quegli stessi anni; e il costume da ciociara indossato dalla modella, oltre un che di folklore orientale, accentua l'effetto di meridionalismo legato al nome dell'artista napoletano.

Ma lo sperimentalismo del romagnolo è di un carattere tutto diverso: non cede per nulla all'aneddoto e al sentimentalismo, anche perché la sua ricerca di quegli anni nasceva dal rapporto con i giovani pittori toscani informati sull'arte degli Impressionisti. Tra quelli che, presentandosi al pubblico, si erano dimostrati più aggiornati sugli sviluppi derivati dalla scuola francese, soprattutto nelle personalità che applicavano in maniera più dottrinaria le formule di origine impressionista, c'erano Alfredo Müller e Edoardo Gordigiani.

All'esposizione annuale della Società delle Belle Arti di Firenze dell'anno 1890-91, le loro opere - particolarmente quelle del primo - già dai titoli (Interno chiaro, Sole di mattina, Sole d'aprile, Marina-vibrazioni in bianco, giallo, azzurro di Müller, Ritratto rosa, Studio di armonia in blu cupo, Ritratto chiaro, Nevicata e sole di Gordigiani) erano dichiarazioni di autonomia e programmi di modernità, tanto che esse suscitarono la reazione del Fattori il quale, dopo aver visto quei quadri alla mostra di via della Colonna, scrisse il 12 marzo un'amara lettera al Nomellini formulando la famosa frase. "la Storia dell'arte vi registrerà come servi umilissimi di Pisarò (sic), Monet, ecc. ed in ultimo del Sig. Müller" (Vitali 1953, p.67).

Lega fu estraneo alla polemica, ma al tempo stesso non passarono inosservati ai suoi occhi i quadri suddetti che per scherno furono definiti negli ambienti dei più conservatori "risotti gialli", anche perché quell'anno pure lui era presente alla rassegna annuale fiorentina con due opere: Gabbrigiana e Un pensiero.

Che tuttavia egli fosse in rapporto con i giovani più influenzati da Müller e culturalmente più impegnati nella sperimentazione neo-impressionista, fra cui il Nomellini, lo dimostra la Testa di Ciociara fatta da questi nel 1892 con la stessa modella che aveva posato pochi mesi prima per il Lega.

La Venditrice di coperte, secondo la testimonianza di Llewlyn Lloyd (1929, p.27) fu realizzata da Lega nella stanza-studio che negli anni dopo l'80 aveva a disposizione a Firenze al n.8 di via Venezia. Mentre la consuetudine di rappresentare la figura femminile con i costumi delle donne ciociare era un espediente commerciale a cui si adeguavano molti pittori toscani, non esclusi Fattori e Signorini, quella fu per il vecchio Lega la prima volta.

Questa volgarizzazione popolare, però, era più dettata dall'intento di ottenere un certo risultato pittorico che da una concessione al gusto diffuso per il soggetto caratteristico.

L' interpretazione che egli ne dà è rivelatrice delle sue vere intenzioni, al punto che il risultato è quello di un'immagine stereotipata e ieratica, ingentilita in una gestualità quasi da idolo, alla maniera delle pose, forse fin troppo volute, delle tahitiane di Gauguin. La espose alla rassegna del '91-92 assieme a Gabbrigiana e a Sulla sera, indubbiamente con l'intima convinzione di suscitare l'attenzione del pubblico e di trovare un compratore. Dal prezzo più modesto (500 lire) che egli ne richiedeva risulta evidente lo stato di necessità che ormai da anni, agli occhi degli amici più stretti, ne aveva fatto un personaggio fra il patetico e lo stoico. A questo aspetto accenna Diego Martelli in una lettera che il 26 ottobre del '91 scrive a Ferdinando Martini, proponendogli l'acquisto per 400 lire di una delle opere della mostra fiorentina.

 

G. Matteucci, Lega. L'opera completa, Firenze 1987, II, pp.299-300

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