FURNITURE, OBJECTS OF ART AND SCULPTURES FROM PRIVATE COLLECTIONS

A TUSCAN CASSONE FRONT, 15TH CENTURY

FRONTE DI CASSONE, TOSCANA, SECOLO XV

in legno intagliato e intarsiato alla certosina, presenta motivo a treccia geometrica che racchiude quattre cornici modanate con all'interno cornici a losanga modanate impreziosite da intarsio a motivi floreali geometrici; cm 60x174x5,5

AN EMILIAN TABLE, EARLY 17TH CENTURY

AN EMILIAN TABLE, EARLY 17TH CENTURY

Bibliografia di confronto

G. Manni, Mobili antichi in Emilia Romagna, Modena 1993, p. 207 n. 437

A TUSCAN SIDEBOARD, 16TH CENTURY

CREDENZA, TOSCANA, SECOLO XVI

in noce, piano di linea sagomata sotteso da fascia a decorata a ovali e fronte con due ante centrate da presa a pomo e lavorate con intaglio a fogliette e foglie a a punta le quali scendono in sottile gola, lesene decorate a greca, i fianchi presentan intaglio analogo alle ante; cm 98,5x162x70

Bibliography

V. Mannelli, Il mobile regionale italiano, Firenze 1964, p. 104 fig. 95

A MONTELUPO DISH, CIRCA 1650

PIATTO, MONTELUPO, 1650 CIRCA

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un contadino avanza verso la sua sinistra portando sulle spalle un cesto di verdura; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi appuntiti posti ai suoi lati; diam. cm 32,5

A MONTELUPO DISH, CIRCA 1650

PIATTO, MONTELUPO, 1650 CIRCA

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione uno sbandieratore avanza verso la sua sinistra tenendo nella mano destra un grande vessillo; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi arrotondati posti ai suoi lati e un alberello sulla destra; diam. cm 32,2

A MONTELUPO DISH, LATE 17TH CENTURY

PIATTO, MONTELUPO, FINE SECOLO XVII

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione una figura femminile che sembra portare un sacco sulle spalle; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi appuntiti posti alle estremità e le fronde di un albero sulla destra; diam. cm 30,8

FIVE CATALONIAN PHARMACY JARS (ALBARELLI), 17TH CENTURY

CINQUE ALBARELLI, CATALOGNA, SECOLO XVII

in maiolica monocroma, corpo cilindrico rastremato al centro su piede ad anello non smaltato, spalla stretta e angolata, collo alto e bocca ampia con orlo appena estroflesso; alt. da cm 26 a cm 19

THREE CATALONIAN PHARMACY JARS (ALBARELLI), 17TH CENTURY

TRE ALBARELLI, CATALOGNA, SECOLO XVII

in maiolica monocroma, corpo cilindrico rastremato al centro, spalla stretta e angolata, collo alto e bocca ampia con orlo appena estroflesso. Il vaso più piccolo, che presenta angolazioni più marcate, reca sul corpo due vecchie etichette in carta con iscrizioni farmaceutiche; alt. cm 27, cm 25,8, cm 22

PALIOTTO DA ALTARE, BOTTEGA DI LUDOVICO LEONI, EMILIA, INIZI SECOLO XVIII

in scagliola policroma; il paliotto è tripartito secondo un ordinato schema geometrico alternato a formelle mistilinee policrome a finto marmo ed ospita tre eleganti figure definite a tratteggio nero: due angeli laterali e speculari su piedistalli che reggono mitria e pastorale e al centro un santo che probabilmente è in procinto di ricevere l'investitura. Il vescovo è racchiuso entro i consueti girali fitomorfi, affiancati da vasi di fiori variopinti presenti ai lati e al centro della fascia superiore; cm 75x186

L'impianto decorativo, ad eccezione di pochi elementi, trova numerose similitudini nel paliotto in scagliola policroma raffigurante Santa Barbara nella chiesa di San Sepolcro a Piacenza (datato 1716). Altri rimandi coinvolgono i due angeli, specialmente per quello raffigurato a sinistra: il confronto è immediato se lo si paragona all'angelo di sinistra del paliotto con al centro una Madonna col Bambino, datato 1704, all'interno del Santuario Madonna della Neve a Riva di Ponte Olio (Piacenza). L'angelo di destra trova invece il suo modello nel paliotto raffigurante S. Antonio da Padova nella chiesa abbaziale di San Sisto a Piacenza.

AN EMILIAN PALIOTTO, WORKSHOP OF LUDOVICO LEONI, EARLY 18TH CENTURY

Bibliografia di confronto

G. Manni, I maestri della scagliola in Emilia Romagna e Marche, Modena 1997, pp. 128-133, n.122 (per l'angelo di sinistra), n. 124 (per l'impianto decorativo)

A TUSCAN WRITING TABLE, LATE 17TH CENTURY

TAVOLO SCRITTOIO, TOSCANA, FINE SECOLO XVII

in noce, il piano aggettante terminante a becco di civetta sotteso da fascia presentante sul fronte lungo cassetto con maniglie circolari affiancato da due piccoli cassetti con serratura a scomparsa e sugli altri lati cartelle presentanti piccole modanature, gambe a lira con traverse analogamente intagliate; cm 82,5x177,5x82

A TUSCAN ARMCHAIR, 17TH CENTURY

SEGGIOLONE, TOSCANA, SECOLO XVII

in noce, piccolo schienale con finali a pinnacolo scende su braccioli con attaccatura e finale a voluta, su quattro gambe riunite anteriormente e posteriormente da traversa lavorata a giorno; cm 130x64x61

A FLORENTINE MORTAR, 17TH CENTURY

MORTAIO CON PESTELLO, FIRENZE, SECOLO XVII
in bronzo, decorato con lo stemma Medici; alt. cm 13,3, diam. cm 15,7

A FLORENTINE MORTAR, 17TH CENTURY

MORTAIO CON PESTELLO, FIRENZE, SECOLO XVII
in bronzo, decorato con lo stemma Medici; alt. cm13,3, diam. cm 15,7

A PAIR OF BRONZE TUSCAN FIRECRACKERS, 16TH CENTURY

COPPIA DI MASCOLI D’ALLEGREZZA, TOSCANA, SECOLO XVI
in bronzo, di forma a campana recanti stemma di S. Maria Novella; alt. cm 13,5, diam. cm 7,5

A VENETIAN LECTERN, 18TH CENTURY

LEGGIO, VENETO, SECOLO XVIII

in legno dipinto e dorato in foggia di aquila ad ali spiegate sulle quali poggia il leggio di forma sagomata, gli artigli poggianti su sfera, sostegno di forma circolare modanata dipinto a finto marmo verde con profilature dorate; cm 66x53x40

A PAIR OF TUSCAN TABLES, LATE 17TH CENTURY

COPPIA DI TAVOLI A MURO, TOSCANA, FINE SECOLO XVII

in noce, piano di linea sagomata su fascia impreziosita con pendagline intagliate a volute, gambe a lira riunite da traverse a doppia voluta, su piedi fitomorfi, riunibili a formare tavolo ottagonale, cm 84x122x60,5

A LIGURIAN COMMODE, EARLY 17TH CENTURY

CASSETTONE, LIGURIA, INIZIO SECOLO XVII
intagliato a bambocci, presenta il piano leggermente aggettante con bordura intagliata con motivo a mezze corolle ricorrenti, sotteso da due cassetti con presa in foggia di volto virile centrati da cassetto celato da stemma sormontato da cimiero ed affiancato da putti, su ulteriori tre cassetti con profilature a perline e fusarola e prese in foggia di busti virili; gli angoli del fronte presentano decoro a bambocci con tre ordini di figure lavorate a tutto tondo, su base aggettante con ricco intaglio a baccellatura e grandi zampe di leone; 91,5x145x70

Comparative Bibliography

A. Pedrini, L'ambiente, il mobilio e le decorazioni del Rinascimento in Italia, Torino 1925, pp. 158-159 nn. 364-366.

A TABLE TOP, ATTRIBUTED TO CARLO GIBERTONI, CARPI, LATE 17TH CENTURY

PIANO, ATTRIBUITO A CARLO GIBERTONI, CARPI, FINE SECOLO XVII
in scagliola policroma raffigurante la carta geografica dello “Stato Vechio di Siena” a trompe-l’-œil. Sul fondo in ardesia sotto la cartina, ripiegata su due angoli e recante lo stemma con i colori della città di Siena, vi sono fogli sparsi con lo scorcio di un’altra cartina geografica e un pappagallo poggiato su un ramo fiorito con sotto un coltello posto sopra una scatolina aperta, sul lato destro un sigillo con ceralacca e uno schizzo raffigurante una pianta con della frutta sono rappresentati sopra un quaderno dal quale fuoriesce uno spartito; montata su tavolino moderno, cm 149x80,5 (piano) e cm 47x167x98,5 (tavolino)

Una conferma all'attribuzione viene da una coppia di piani simili firmati (uno datato 1694) in una collezione privata fiorentina.

Bibliografia di confronto

G. Manni, I maestri della scagliola in Emilia Romagna e Marche, Modena 1997, pp. 78-79, n. 59

Carlo Gibertoni è fra gli scagliolisti più celebri del panorama italiano. Nasce a Capri nel XVII secolo dove inizia la sua carriera artistica ma già in giovinezza si sposta in Toscana accingendosi a lavorare la scagliola e portando alla regione un grande impulso verso quest’arte. Questa opera trova grandi affinità con un altro piano raffigurante una carta dei territori senesi contornata anch'essa da vari strumenti e recante lo stemma mediceo. Quest'ultimo piano è firmato Carolous Gibertonius ed è documentato a Pienza in Palazzo Piccolomini.

A MONTELUPO DISH, CIRCA 1650

PIATTO, MONTELUPO, 1650 CIRCA

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un archibugiere avanza verso la sua destra portando l’arma sulla spalla; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi appuntiti posti ai suoi lati e le fronde di un albero sulla sinistra. Sul retro la scritta Montelupo in inchiostro bruno; diam. cm 32,5

A MONTELUPO DISH, CIRCA 1640-1670

PIATTO, MONTELUPO, 1640-1670 CIRCA

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un contadino avanza verso la sua destra portando sulle spalle un cesto di verdura; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi appuntiti posti ai suoi lati e un alberello sulla destra. Le caratteristiche decorative del piatto sembrano avvicinarlo al gruppo dei “volti spagnoli”; diam. cm 32,8

A MONTELUPO DISH, CIRCA 1650

PIATTO, MONTELUPO, 1650 CIRCA

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un personaggio maschile avanza verso la sua destra; sullo sfondo il classico paesaggio con due picchi appuntiti posti ai suoi lati e le fronde di un albero sulla sinistra. Le caratteristiche decorative del piatto sembrano avvicinarlo al gruppo del “Pittore geometrizzante”; diam. cm 32

A MONTELUPO DISH, MONTELUPO, FIRST HALF 17TH CENTURY

PIATTO, MONTELUPO, PRIMA METÀ SECOLO XVII

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un alabardiere, l’arma nella mano sinistra e una fusciacca a tracolla; sullo sfondo il tipico paesaggio con alcuni picchi montuosi e un alberello sulla sinistra; diam. cm 31,5

A MONTELUPO DISH, FIRST HALF 17TH CENTURY

PIATTO, MONTELUPO, PRIMA METÀ SECOLO XVII

in maiolica dipinta in policromia, forma piana leggermente concava con orlo arrotondato e piede ad anello appena rilevato. La superficie è interamente ricoperta dalla decorazione policroma, mentre sul retro il piatto mostra tre linee concentriche in manganese. Al centro della composizione un viandante avanza verso la sua sinistra, un bastone della mano sinistra e il dito indice alzato della mano destra. Il paesaggio che fa da sfondo è qui meno standardizzato rispetto alla consuetudine, dove spicca sulla destra un alberello carico di frutti colorati; diam. cm 33

A TUSCAN INFANT JESUS BLESSING, SECOND HALF 15TH CENTURY

GESÙ BENEDICENTE, TOSCANA, SECONDA METÀ SECOLO XV
in terracotta policroma, il Bambino raffigurato stante, la mano destra benedicente, la sinistra sul fianco stringe al corpo quella che probabilmente era l'asta della croce. La riproduzione di una scultura analoga è presente nella Fototeca Zeri (n. 73242) con attribuzione ad artista anonimo della seconda metà del XV secolo, derivata dal Gesù Bambino benedicente di Desiderio da Settignano databile intorno al 1460 conservata nella Basilica di San Lorenzo a Firenze; cm 50,5x20x15

A FLEMISH TAPESTRY, 18TH CENTURY

ARAZZO, FIANDRE, SECOLO XVIII

raffigurante paesaggio con vegetazione oltre la quale si intravedono edifici sul margine sinistro, ed al centro alberi, volatili ed un cane; cm 164,5x261

BUST OF A NOBLE WOMAN, 16TH CENTURY

BUSTO DI GENTILDONNA, SECOLO XVI
in marmo bianco, raffigurante nobildonna con gorgiera e capelli raccolti, su plinto in marmo giallo; cm 78,5x55x28

A FLEMISH TAPESTRY, 17TH CENTURY

ARAZZO, FIANDRE, SECOLO XVIII

raffigurante paesaggio con uccelli fiori e vegetazione in primo piano, oltre i quali si intravedono una fontana e edifici sparsi sullo sfondo; cm 161x290,5

A TUSCAN LION, 17TH CENTURY

LEONE, TOSCANA, SECOLO XVII

in terracotta, il leone rirpoduce la tipologia del Marzocco recante stemma sotto la zampa destra; cm 56x43x28

A FLORENTINE WRITING TABLE, 16TH CENTURY

SCRITTOIO, FIRENZE, SECOLO XVI

in noce e radica di noce con piano aggettante apribile celante cinque cassetti, sottofascia a doppio cassetto poggiante su gambe a lira riunite da traversa a doppia voluta; cm 95x136,5x68,5

A PARMISAN ‘FARNESIANO’  ARMOIRE, PARMA, 17TH CENTURY

ARMADIO FARNESIANO, PARMA, SECOLO XVII

in legno, di forma architettonica, sormontato da ricca cimasa a cartouche su frontone di linea sagomata con decoro a doppia scanalatura che si sviluppa in due lesene laterali con capitello ionico analogamente lavorato, che racchiudono due ante impreziosite da formelle mistilinee e bossi, su fascia tripartita formata da tre cassetti con presa a pomello su base a doppia mensola; cm 261x169x61

Bibliografia di confronto

G. Manni, Mobili antichi in Emilia Romagna, Modena 1993, p. 180 n. 382