Opere su carta: disegni, dipinti e stampe dal XV al XIX secolo

Giovanni Battista della Rovere

(Milano, 1560 - 1627)

PROCESSIONE CON ANGELI IN GLORIA

matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, carta vergellata, mm 225x350

PROCESSION WITH GLORY'S ANGELS

black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 225x350

Iscrizioni

"Collection Rchardson Junior Lugt 2997a" a matita sul verso; "Lud. Gentili Antwerp d. 1670.. at Rome 30 years" "Gentile da Fabriano Pittore di Martirio 5 in Roma ... Buonarroti" a penna sul verso.

Provenienza

Rchardson Junior Lugt 2997a?

Alessandro Casolani

(Casole d’Elsa 1552 – Siena 1606)

ADORAZIONE DEI PASTORI

penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato, montato su cartoncino con riquadratura a penna e inchiostro, mm 276x169

ADORATION OF THE SHEPHERDS

pen and ink, brush and wash, laid down on a mount with framing lines in ink, mm 276x169

Il disegno si avvicina per impianto e struttura scenica alla Natività del 1592 nella Collegiata dei Santi Simone e Giuda a Radicondoli, e all' Adorazione dei pastori nella Cappella del Santissimo Sacramento del Duomo di Siena.

Alessandro Specchi

(Roma 1666-1729)

VEDUTE DI PALAZZI ROMANI

acqueforti, mm 210/240x320/380

(11)

VIEWS OF CAPITOLINE PALACES

ecthings, mm 210/240x320/380

(11)

Serie di undici acqueforti su cinquantadue provenienti dalla serie Il quarto libro del  nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna. La serie offerta contiene: Palazzo Farnese del Serenissimo Duca di Parma; Palazzo Pontificio sul Quirinale detto Monte Cavallo; Palazzo della Sapiente, e Studio Pubblico di Roma; Veduta della dogana nuova sopra il Tevere; Veduta del Palazzo del Principe Panfilio in Piazza Navona; Palazzo nella Piazza dei SS. Apostoli; Palazzo della Casa Altieri nella piazza del Gesù; Prospetto e Veduta del palazzo della Curia Romana per residenza de' tribunali; Palazzo del Principe Borghese; Veduta della Trinità de Monti.

Scuola fiamminga, sec. XVII

SCENA DI MERCATO

penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, biacca, carta vergellata, mm 208x322

Flemish school, 17th century

MARKET SCENE

pen and ink, brush and wash, hightened with white, laid paper, mm 208x322

Scuola francese, sec. XVIII

APOLLO E LE MUSE

olio su carta applicata su tela, mm 250x290

French School, 18th Century

APOLLO AND THE MUSES

oil on paper laid down on canvas, mm 250x290

Scuola francese, fine sec. XVIII

FESTA SUL LAGO

pennello e acquerelli colorati su carta applicata a cartoncino, mm 148x264

French School, end of the 18th Century

FEAST ON THE LAKE

colored brush and watercolors on paper laid down on cardboard, mm148x264

Iscrizioni

“1784” e firma non leggibile sul recto in basso a sinistra

Scuola fiorentina, prima metà sec. XIX

DILUVIO UNIVERSALE

matita nera, gesso bianco, carta applicata su tela, mm 620x950

Florentine School, first half of the 19th Century

GREAT FLOOD

black pencil, white chalk, paper laid down on canvas, mm 620x950

La risoluta delineazione delle figure e il modo di comporre la scena facendo emergere con forza tutto il pathos del racconto veterotestamentario avvicinano il modello  grafico a simili esemplari di mano di Giuseppe Bezzuoli (Firenze, 1784 – 1855), caposcuola del romanticismo storico in Toscana.

Pier Leone Ghezzi

(Roma, 1674 – 1755)

LA FAMIGLIA FALCONIERI

penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato (recto); matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato (verso), carta vergellata, mm 200x335

FALCONIERI FAMILY

pen and ink, brush and wash (recto); black chalk, pen and ink, brush and wash (verso), laid paper, mm 200x335

Filigrana

presente ma non identificata

I disegni delineati sul recto e sul verso di questo foglio sono due studi compositivi di mano di Pier Leone Ghezzi da mettere in relazione con le due lunette affrescate da Carlo Maratti nella sala d’ingresso di Villa Falconieri a Frascati, dove sono ritratti alcuni membri di tale famiglia affacciati a una balaustra marmorea (cfr. A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi pittore, Palermo 1985, p. 116).

Nonostante un approccio sostanzialmente differente nell’ambito dello studio dal vero, essendo quello di Ghezzi quanto mai lontano dalla ricerca della bellezza ideale marattesca ma piuttosto rivolto a un verismo tale da sfiorare la caricatura, numerose sono le testimonianze di ammirazione, sia dipinte che disegnate, rivolte da Ghezzi al più anziano Maratti che lo tenne tra l’altro a battesimo.

Si conoscono infatti altre due prove grafiche, considerate sue autografe, che analogamente propongono variazioni di questi due ritratti di gruppo entro lunetta ideati da Carlo Maratti, l’una conservata a Dusseldorf mentre l’altra al Musée dea Beaux-Arts di Digione (cfr. C. Loisel, Pier Leone Ghezzi disegnatore, in Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, pp. 61-63).

Ritroviamo negli studi qui presentati la stessa resa assai libera delle figure ma ulteriori varianti, rispetto agli affreschi, nella loro disposizione e nei loro atteggiamenti.

Risale circa agli anni venti, il rapporto di committenza e familiarità stretto da Pier Leone Ghezzi con Alessandro Falconieri, governatore di Roma eletto cardinale nel 1724, che per celebrare proprio questa nomina affidò al pittore la decorazione delle sue dimore di villeggiatura, il castello di Torrimpietra e la villa Falconieri di Frascati.

I nostri disegni si configurano pertanto come preludio a quest’ultima importante impresa portata a termine nel 1727 dopo aver affrescato tutte le pareti del grande salone della villa con scene di conversazione in cui figurano, ritratti al naturale, ancora personaggi di casa Falconieri e altri ospiti, mettendo a punto una tipologia decorativa innovativa, al contempo scenografica e illusiva. Quella “tangibilità fotografica”, come è stata definita la capacità del Ghezzi di rendere quasi presenti le figure dipinte nel ciclo decorativo di Frascati (A. Lo Bianco, La storia in presa diretta. Pittura alla moda, in Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, pp. 21-24), unita alla sua visione mondana e disincantata per il presente, è infatti qui già in nuce.

Scuola genovese, inizio del sec. XVII                                    

PIETÀ                                                                     

matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato, carta vergellata, mm155x1120 

Genoese school, beginning of 17th century

PIETÀ

black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 155x120

Filigrana                                                                 

fiore a sei petali simile a AT8100-PO-12690 del Piccard on-line (Pavia    

1543).                                                                    

Provenienza                                                               

Alfredo Viggiano (Lugt 191, sul recto, angolo superiore destro)           

Bibliografia                                                              

M. Di Giampaolo in Disegni Antichi, a cura di P. Consigli Valente, Parma  

1988, p. 200, fig. 238 (come Luca Cambiaso).                              

Considerato senz'altro di mano di Luca Cambiaso da Mario Di Giampaolo nel  

volume dedicato ai disegni antichi provenienti da collezioni private      

parmensi, il foglio trova una più corretta collocazione nellimmediato     

seguito che ebbe la potente modalità disegnativa del maestro genovese.    

Giovanni Battista Paggi                                                   

(Genova, 1554 - 1627)                                                     

ANNUNCIAZIONE                                                             

matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato,

carta vergellata, mm 190x150 

ANNUNCIATION

black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 190x150                                           

Iscrizioni                                                                

"Paggi" a matita sul recto in basso a destra; "132", "Paggi", "40", "Maggio 

1829", "Paggi", a matita sul verso.                                       

Bibliografia                                                              

V. Frascarolo, La casa studio di Giovan Battista Paggi nella contrada di  

Porta Nova: gli spazi interni attraverso i disegni dellartista, in        

Collezionismo e spazi del collezionismo: temi e sperimentazioni a cura di 

L. Magnani, Roma 2013, p. 110, fig. 11.                                   

Giovanni Carlone                                                          

(Genova, 1584  Milano, 1631)                                              

COMPIANTO SUL CORPO DECAPITATO DI ORFEO                                   

matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato,

biacca, carta vergellata, applicato su cartoncino, mm 210x275  

LAMENTATION OVER THE BODY OF ORPHEUS

balck chalk, pen and ink, brush and wash, hightened with white, laid down on cardboard, mm 210x275          

Iscrizioni                                                                

"La lira et la lingua d'Orfeo si lamentano, et il serpente è mutato in    

sasso"; "28" a penna, sul recto, lungo il margine superiore,              

presumibilmente autografa.                                                

Bibliografia                                                              

V. Frascarolo, Genova Disegnatrice. Considerazioni sugli allievi di       

Giovanni Battista e l'Accademia di Giovan Carlo Doria, in Disegno genovese.

Dal Bergamasco allAccademia di Paggi, a cura di D. Sanguineti, Genova 2018,

p. 51.                                                                    

Il disegno è un piccolo modello relativo all'affresco realizzato da       

Giovanni Carlone in uno dei salotti al pian terreno di villa Soprani      

Camilla a Genova, datato sul finire del secondo decennio del Seicento (cfr.

E. Gavazza, La grande decorazione a Genova, Genova 1974, pp. 105-108; 111,

fig. 101).                                                                

Giovanni Battista Merano                                                  

(Genova 1632  Piacenza 1698)                                              

APPARIZIONE DELLA MADONNA DEL CARMELO                                     

matita rossa, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, carta vergellata, quadrettato a matita nera e incollato su cartoncino, mm 290x190 

MADONNA OF THE CARMELO

red chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper squared in black chalk, laid down on cardboard, mm 290x190                                                                

Iscrizioni                                                                

"G B Merano" a penna sul recto in basso a destra, presumibilmente autografa;

"G B Merano" 1632  1700 a penna sul cartoncino di controfondo in basso;     

"Scuola genovese" a penna sul cartoncino in alto; scritte poco chiare sul   

cartoncino in alto.                                                       

Provenienza                                                               

Genova, collezione G. Luxoro.                                              

Scuola genovese, inizio sec. XVIII                                                        

ANNUNCIAZIONE                                                             

matita nera, penna e inchiostro bruno, pennello e inchiostro acquerellato,

carta vergellata, mm 257x198  

Genoese school, beginning of 18th century

ANNUNCIATION

black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 257x198

Il disegno trova convincenti confronti tra i fogli ricondotti alla mano del pittore genovese Gio. Raffaele Badaracco (Genova, 1648 – 1717).                                            

Andreas Cellarius

(1596-1665)

SCENOGRAPHIA SYSTEMATIS MUNDANI PTOLEMAICI

SOLIS CIRCA ORBEM TERRARUM SPIRALIS REVOLUTIO

SITUS TERRAE CIRCULIS COELESTIBUS CIRCUNDATAE

serie di tre incisioni a bulino colorate a mano, mm. 430x515 e 310x370

Series of three hand coloured engravings, mm. 430x515 e 310x370                                    

(3)    

Le tre incisioni provengono dall'atlante delle stelle Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius con illustrazioni di Frederik Hendrik Van Der Hove, Johannes Van Loon e altri artisti. L'opera completa comprende 29 tavole fronte/retro.

Angelo Campanella (1746-1811), da Anton Raphael Mengs e Anton Van Maron

ADONE A CACCIA

L'EBREZZA DI ERCOLE

VENERE E ADONE FERITO

MINERVA CON IL TROFEO

MARTE VENERE E CUPIDO E NATURA MORTA

incisioni colorate a mano

(5)

ADONIS SETTING OUT ON A HUNT                                                        

DRUNKENESS OF HERCULES                                                      

WOUNDED ADONIS                                                   

MINERVA WITH TROPHY                                                       

MARS, VENUS, CUPID AND STILL LIFE                                           

hand colored engravings                                                 

(5)

Serie di cinque stampe su dodici pubblicate dall'architetto Camillo Buti raffiguranti gli affreschi di Villa Negroni-Montalto, opera di Anton Raphael Mengs (1728-1779) e del cognato Anton Von Maron (1733-1808).

Angelo Giacinto Banchero

(Genova, 1744 - Roma, 1794)

STUDI ANATOMICI

matita nera, gesso bianco, carta vergellata preparata, mm 365x245

ANATOMICAL STUDIES

black and white chalk, prepared laid paper, mm 365x245

Iscrizioni

"Banchero" sul recto in basso a destra, a matita, presumibilmente autografa

Filigrana

presente ma poco leggibile

Angelo Giacinto Banchero

(Genova, 1744 – 1794)

STUDIO DELL’ERCOLE FARNESE

matita nera, gesso bianco, carta vergellata preparata, mm 511x365

Angelo Giacinto Banchero

(Genoa, 1744 - 1794)

STUDY OF FARNESE HERCULES

black and white chalk, laid paper, mm 511x365

Iscrizioni

"Banchero Giovanni", autografa, sul recto in basso a sinistra, a penna.

Antonio da Trento

(Trento, 1510 - Fontainbleau, 1550)

MADONNA COL BAMBINO E SAN GIOVANNINO (DA PARMIGIANINO)

chiaroscuro a due legni, ovale, mm 195X237

MADONNA WITH CHILD AND SAINT JOHN THE BAPTIST (AFTER PARMIGIANINO)        

chiaroscuro woodcut, oval, mm 195x237

Classificata dal Bartsch (Bartsch XII, p. 29, n. 12; TIB, 48, p. 72, n. 12) come di anonimo incisore, è stata riconosciuta come opera di Antonio da Trento nel catalogo Parmigianino tradotto: la fortuna di Francesco Mazzola nelle stampe di riproduzione fra il Cinquecento e l’Ottocento (a cura di M. Mussini et al., Milano 2002, p. 72, scheda 87 a cura di Cecilia Farinelli) dove è segnalata la sua derivazione da un disegno perduto del Parmigianino già conservato presso la Kunsthalle di Brema e noto attraverso una fotografia pubblicata da Mario Di Giampaolo (Parmigianino. I disegni, Torino 2000, p. 194, scheda 8).

Anton Raphael Mengs

(Aussig 1728 - Rome 1779)                              

STUDIO DI NUDO                                                            

gesso nero, sfumino, biacca, carta vergellata preparata, mm 366x505       

STUDY OF MALE NUDE

black chalk, stump, heightened with white, prepared laid paper, mm 366x505

Iscrizioni                                                                

"Cav.re Antonio Raffaele Mengs" autografa, sul recto in basso a destra, a   

penna.                                                                    

Gli studi di nudo di Mengs rivestirono carattere esemplare già presso i   

contemporanei e pertanto utilizzati come materiale didattico all'interno   

delle accademie per la precisione anatomica e il grado di perfezione con  

cui erano realizzati. All'indomani della sua morte, avvenuta nel momento di

maggiore gloria, all'età di soli cinquantuno anni, vennero pubblicate solo 

in Italia quattro differenti biografie, dimostrazione di come fosse       

ritenuto il maggiore pittore d'Europa e il vero riformatore della pittura 

corrotta dal barocco.                                                     

Il foglio qui presentato, che si inserisce nel cospicuo nucleo di studi di

nudi maschili medesimamente firmati dall'artista e conservati in importanti

collezioni italiane e straniere, rivela la consueta prassi di ricorrere ad

aste e oggetti di sostegno per variare le posizioni dei modelli e         

facilitare il mantenimento delle pose per tempi piuttosto lunghi, pose che

venivano poi usate come punto di partenza per opere che prevedessero un   

tema adeguato.                                                            

L'interesse del disegnatore si concentra sulla forma del corpo umano,      

idealizzato e, nel nostro caso, appartenente al tipo apollineo, sulla messa 

in risalto dei muscoli e sul gioco di ombre e luci, restituendo un        

raffinato effetto pittorico.                                              

Artista tedesco a Roma, sec. XVIII

PAESAGGIO CON ROVINE, PASTORI E CAPRE

penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, biacca, carta vergellata, controfondato, mm 287x428

German artist in Rome, 18th Century

LANDSCAPE WITH RUINS, SHEPHERDS AND GOATS

pen and ink, brush and wash, heightened with white, laid paper, backed, mm 287x428

Attribuito a Carlo Innocenzo Carloni

(Scaria d'Intelvi, 1687 – 1775)

EDUCAZIONE DELLA VERGINE

olio su carta applicata su tela, cm 24x40

Attributed to Carlo Innocenzo Carloni

(Scaria d'Intelvi, 1687 – 1775)

EDUCATION OF THE VIRGIN

oil on paper laid down on canvas, cm 24x40

Attribuito a Carlo Maratta

(Camerano, 1625 – Roma, 1713)

MADONNA DEL ROSARIO

matita rossa, carta vergellata, montato su cartoncino, mm 290x150

Attributed to Carlo Maratta

(Camerano, 1625 – Roma, 1713)

MADONNA OF THE ROSARY

red chalk, laid paper, laid down on cardboard, mm 290x150

Provenienza

collezione probabilmente francese del XVIII sec. non identificata (Lugt 74a)

Il disegno attribuito a Carlo Maratta dal collezionista che lo fece montare sul cartoncino azzurro, come recita l'iscrizione all'interno del cartellino in basso, può essere messa in relazione con opere marattesche raffiguranti un assai similare modulo compositivo della Madonna col Bambino, quali l'Immacolata Concezione della chiesa di S. Isidoro di Roma. L'ansato panneggiare reso attraverso un più o meno fitto tratteggio della matita rossa si ritrova in molti dei fogli facenti parte del cospicuo corpus disegnativo ricondotto a Maratta.

Attribuito a Faustino Bocchi

(Brescia, 1659 – Brescia, 1741)

CARAMOGIO

matita rossa, penna e inchiostro, carta vergellata, mm 135x115

Attributed to Faustino Bocchi

(Brescia, 1659 – Brescia, 1741)

CARAMOGIO

red chalk, pen and ink, laid paper, mm 135x115

Sul verso è presente uno studio a matita rossa, probabilmente per un Battesimo di Cristo.

Attribuito a Filippo Teodoro di Liagno, detto Filippo Napoletano

PAESAGGIO CON ROVINE, PASTORE E CAPRE (recto)

TRITONE E NEREIDE (verso)

matita rossa, carta vergellata, mm 171x234

Attributed to Filippo teodoro di Liagno, called Filippo Napoletano

LANDSCAPE WITH RUINS, SHEPHERD AND GOATS (recto)

TRITON AND MERMAID (verso)

red chalk, laid paper, mm 171x234

Iscrizioni

“F. T. Liagno Napol.^o” sul verso a penna

Filigrana

Corona entro cerchio e stella

Provenienza

Collezione Giorgio Franco (Lugt 4194)

Attribuito a Gaspare Diziani

(Belluno, 1689 – Venezia, 1767)

GESÙ BAMBINO CON SANT’ANTONIO DA PADOVA E I SANTI OSVALDO E ROCCO

matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, carta vergellata, mm 316x238

Attributed to Gaspare Diziani

(Belluno, 1689 – Venezia, 1767)

SAINT ANTHONY OF PADUA AND THE SAINTS OSVALD AND ROCH ADORING THE CHILD

black chalk, pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 316x238

Attribuito a Giacinto Gimignani

(Pistoia, 1606 – Roma, 1681)

SCENA DI MARTIRIO

matita rossa, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato, mm 303x422

Attributed to Giacinto Gimignani

(Pistoia, 1606 - Rome, 1681)

MARTYRDOM SCENE

red chalk, pen and ink, brush and wash, mm 303x422

Sul verso è presente un veloce studio a penna per una figura, presumibilmente San Gerolamo e due profili di volto di vecchio.

Attribuito a Giacomo Lo Verde

(Trapani, 1619 - Palermo, 1649)

STUDIO PER BATTAGLIA

matita nera, carta vergellata, mm 170x280

Attributed to Giacomo Lo Verde

(Trapani, 1619 - Palermo, 1649)

STUDY OF BATTLE SCENE

black chalk, laid paper, mm 170x280

Iscrizioni

"Giacomo Lo Verde" a penna sul recto in basso a sinistra; scritta a penna non leggibile sul verso.

Provenienza

timbro sul verso non identificato.

Attribuito a Giovanni David

(Cabella ligure, 1743 - Genova, 1790)

VESTALE

olio su carta, mm 560 x 400

Attributed to Giovanni David

(Cabella ligure, 1743 - Genoa, 1790)

VESTAL VIRGIN

oil on paper, mm 560x400

Attribuito a Giovanni Francesco Castiglione

(Genova 1641 - Mantova 1716)

STUDIO PER VOLTO MASCHILE

penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato, carta vergellata, mm 159x218

Attributed to Giovanni Francesco Castiglione

(Genova 1641 - Mantova 1716)

STUDY OF MALE FACE

pen and ink, brush and wash, laid paper, mm 159x218

Giovanni Francesco Castiglione si formò con il padre Giovanni Benedetto detto il Grechetto con il quale collaborò a lungo assimilandone lo stile. Lo studio qui offerto rimanda infatti ai pittoreschi volti presenti nell'opera paterna ed è stato tra l'altro eseguito sul retro di metà di un'acquaforte dello stesso Grechetto.

Attribuito a Girolamo Da Carpi

SALITA AL CALVARIO

penna e inchiostro, carta vergellata, mm 143x183

Attributed to Girolamo Da Carpi

CLIMB TO CALVARY

pen and ink, laid paper, mm 143x183