VIVO INTERESSE E OTTIMI RISULTATI PER LA PRODUZIONE GINORI DEL SETTECENTO

Il 20 ottobre il dipartimento di Porcellane e Maioliche è tornato in primo piano nel panorama delle aste autunnali di Pandolfini e non solo grazie agli eccellenti risultati ottenuti dall’atteso e felice ritorno di un catalogo dedicato interamente alla maiolica rinascimentale (comunicato a parte), ma anche grazie a un catalogo per la prima volta in assoluto interamente dedicato alla produzione della Manifattura Ginori.

Quest’ultimo, che permetteva di ripercorrere la straordinaria avventura imprenditoriale e tecnico-artistica compiuta dalla manifattura fin dalla sua fondazione, ha incassato oltre il 160% del monte stime, per una media lotto di 2.620 euro, cifra importante per l’ambito di riferimento.

Poco prima dell’asta è giunta notizia della proposta di notifica da parte del Ministero per due dei lotti in catalogo, notizia che ha scoraggiato la partecipazione di clienti e collezionisti esteri, ciò nonostante c’è stata gara e buone aggiudicazioni su entrambi i lotti, tanto che proprio uno di questi è stato il lotto più combattuto chiudendo a 27.500 euro: è una CAFFETTIERA del 1755 dal corpo piriforme costolato, dipinta in policromia e oro con il decoro a “giuochi di bambini”, che trova un preciso riscontro in un esemplare esposto al Metropolitan Museum di New York (lotto 126).

L’altro lotto con proposta di notifica è un raro esempio della tipologia definita “con testa d’ariete”, si tratta di una TEIERA prodotta tra il 1745 e il 1750 in porcellana bianca, a imitazione del “blanc de Chine”, dal corpo globulare decorato in rilievo da fiori e foglie che è passata di mano a 8.750 euro (lotto 116).

La vendita consentiva una lettura per epoca e una per decori, in questo senso va detto che il decoro allo "stampino", uno dei più antichi decori ancora ispirati alle maioliche medicee, ha avuto ottimi risultati. Spiccano: la CAFFETTIERA del 1745 circa, di forma piriforme con collo allungato decorata in blu, che è stata battuta a 16.250 euro (lotto 151), poi le aggiudicazioni di un FLACONE PORTATÈ del 1755 di forma quadrangolare con pareti lisce decorate in monocromia blu passato di mano a 5.625 euro (lotto 118), un CESTINO realizzato a stampo nel 1745-1750 circa decorato in monocromia blu a rametti di fiori che ha chiuso a 4.000 euro (lotto 119), mentre sono passate di mano entrambe a 6.875 euro una TEIERA del 1750 e una CAFFETTIERA del 1745-1750, decorate anch’esse in blu (lotti 123 e 124).

Da sottolineare l’aggiudicazione per 13.750 euro di una COPPIA DI GRANDI CISTE, del 1750 circa, dal corpo cilindrico dipinte in policromia con uno dei più antichi ornati orientali della Manifattura, quello “con fiori indiani” (lotto 150), dello stesso periodo è una CISTA più piccola sempre di forma cilindrica, con decoro a “ciocchette primitive” ossia a fiori sparsi e assai naturalistici, che è passata di mano per 4.750 euro (lotto 129).

Sempre al 1750 sono da ascrivere due TABACCHIERE con i coperchi montati in metallo dorato e dipinte in policromia con scene mitologiche in una e nell’altra di baccanale, che sono di nuovi collezionisti a fronte rispettivamente di 6.875 euro e 8.125 euro (lotti 134 e 135).

Tra i “pezzi bianchi” va segnalata la bella performance di una COPPIA DI RINFRESCATOI CON FIORI, 1750-1755, modellati secondo il gusto mutuato dall’argenteria coeva che sono di un nuovo proprietario a fronte di 12.500 euro (lotto 143), oltre a due VASI, uno di forma ovoidale decorato a “bassorilievo istoriato”, che costituisce un bell’esempio di una tipologia rara, l’altro dallo smalto grigiastro realizzato stampo e decorato a rilievo con una scena mitologica; i due lotti sono stati aggiudicati rispettivamente a 6.000 euro e 5.625 euro (lotti 139 e 140).

Finora, in questo resoconto sono stati messi in evidenza solo pezzi “di forma”, ricordiamo quindi che erano presenti anche diversi PIATTI e tra questi scegliamo due esemplari del 1750, entrambi decorati in monocromia azzurra che appartengono alla nota serie con decoro detto a “riporto” e menzionato negli inventari come “a stampa”; al centro del cavetto di uno vi è Flora seduta su un insieme roccioso, che è stato battuto a 5.625 euro (lotto 144), nell’altro, passato di mano a 5.000 euro, sulle stesse rocce vi è una fanciulla che si asciuga (lotto 145).

Per l’interessante capitolo dedicato alle plastiche ricordiamo un GRUPPO del 1770 e una COPPIA DI GRUPPI CON CANDELABRI del 1780. Il soggetto della piccola plastica raffigurante l’allegoria della scultura è tratto da un modello ideato dal Bruschi: ai piedi di una giovane “ispirata” un putto scolpisce un busto, a fianco si trova un cartiglio con la scritta “Per te Nova gloria Caelo”. Sono, invece, due coppie di contadinelli in atteggiamento amoroso sotto a un albero, sul quale sono posti i portacandela, il soggetto della coppia di gruppi con candelabri. La composizione, dipinta in policromia, vede i due seduti su una base rocciosa attorniati da alcune pecorelle: una scena che rientra nel filone bucolico agreste trasversale a tutte le manifatture europee in quel periodo. I due lotti sono stati aggiudicati rispettivamente a 4.000 euro e 8.750 euro (lotti 197 e 224).