Risultati aste 21 e 22 aprile: Importanti dipinti antichi e del XIx secolo - Importanti mobili, arredi e oggetti d'arte

Un’asta, due giornate, tre cataloghi:

il totale delle vendite ha superato i 2,7 milioni di euro

 


Tra il 21 e il 22 aprile sono stati battuti più di 450 lotti divisi tra Dipinti Antichi, Pittura dell’Ottocento e Arredi Antichi, con un risultato totale superiore a 2.700.000 euro, che Pietro De Bernardi non ha esitato a definire ottimo per le tre sessioni di aste”. Un commento sintetico, ma sufficientemente chiaro per riassumere la due giorni della Casa fiorentina.

Per i Dipinti Antichi si sono registrate interessanti aggiudicazioni a partire dalla Coppia di ritratti dei figli di Niccolò di Sinibaldo Gaddi di Santi di Tito che aggiudicati a 72.500 e 43.750 euro hanno triplicato e duplicato la stima; ben oltre da un punto di vista esponenziale è andata l’aggiudicazione del Martirio di San Pietro di Bernardino Mei che da 8.000 euro ha chiuso a 62.500. Il dipinto, di splendida qualità, è copia autografa e in concreto di dimensioni identiche di quello acquistato e conservato dalla pinacoteca di Siena.

Ancor più vivido l’esito di Ritratto Virile opera di un Pittore Fiammingo e ripresa da Ritratto di uomo di Tintoretto, che partendo da una cifra inferiore ai diecimila euro ha chiuso la sua ascesa a 102.500 euro.

Infine, e viene naturale, parlare di “colpo di fulmine” per il Cupido, un olio su tela di Scuola Emiliana del Settecento, è stato aggiudicato per ben diciotto volte la stima a 37.500 euro.

Buoni esiti e ottime conferme per Domenico Fiasella, Achille e le figlie di Nicomede è stato aggiudicato a 40.000, per Willem van Herp la cui Fucina di Vulcano ha raggiunto i 26.500 euro, per Betsabea al bagno di Simone Pigoni che si è fermato a 81.500 euro e per Rutilio Manetti il cui San Sebastiano curato dalle pie donne ha chiuso a 100.000 euro.

Un buon successo generale per il catalogo dei Dipinti dell’Ottocento, mentre nel particolare va segnalata la vendita di Incontro in giardino di Giuseppe De Nittis, a 85.000 euro. L’olio su tela, firmato, è ascrivibile al periodo italiano, forse ipotizzabile il periodo romano, dell’artista barlettano. Non meno interessante è l’esito della Veduta del Cortile del Palazzo Ducale di Venezia di Federico Moja del 1843 che è stato aggiudicato per € 66.250. Non smentisce le attese nemmeno Francesco Paolo Michetti che con la sua Guardiana di Tacchini è stato battuto a 65.000 euro; particolarmente apprezzata l’eleganza della pittura Giuseppe Bezzuoli, i suoi ritratti di Ufficiale di Cavalleria Britannica e di Sua Moglie, hanno più che duplicato la stima e sono stati aggiudicati per 58.750 euro.

Per quanto riguarda la produzione di primo Novecento occorre porre l’evidenza su Lorenzo Viani, in catalogo con due inediti eseguiti durante il soggiorno parigino: Parigi, fuori della ruche (Uomo, donna, Panchina) e Parigi, i cinque al muraglione della rouge che sono stati battuti rispettivamente a 26.250 e 23.125 euro.

Eccellenza, qualità e grandi maestri, sono le linee giuda che hanno caratterizzato in modo trasversale la vendita di Arredi antichi, infatti che si parlasse italiano o straniero, che si trattasse di arredi o di arti decorative le eccellenze sono state ampiamente premiate.
Tre casi su tutto: Pierre Migeon IV con il Bureau-plat in palissandro e bois de violette, Giuseppe Maggiolini e il Tavolo da gioco con piano reversibile, e la Manifattura Ginori a Doccia con una Placca in porcellana bianca raffigurante L’Inverno.
Il primo realizzato in palissandro e bois de violette tra il 1745 e il 49, come testimoniano le punzonature sui bronzi, è stato aggiudicato a 70.000 euro; mentre il Tavolino da gioco, uno degli arredi che per antonomasia identificano l’ebanista di Parabiago, a suo tempo appartenuto agli arredi di Villa Melzi di Cusago ha raggiunto i 37.500 euro, infine la placca in porcellana raffigurante dell’Inverno, e derivata dai modelli di Soldani Benzi è stata aggiudicata per € 16.875.