PRIVATE SALE | Un itinerario attraverso la pittura italiana dell’Ottocento, in mostra fino al15 ottobre 2015

Pandolfini Casa d’Aste il 24 settembre ha inaugurato la PRIVATE SALE:  Un itinerario attraverso la pittura italiana dell’Ottocento, curata da Roberto Capitani, che rimarrà aperta fino al 15 ottobre nella nuova sala espositiva, al piano terreno, di Palazzo Ramirez Montalvo in Borgo degli Albizi 26, sede della Casa d’Aste.

Pandolfini nel corso degli ultimi dieci anni ha portato a termine molte transazioni private per conto dei suoi clienti, il successo di queste operazioni ha spinto la Casa d’Aste ad aprire uno spazio dedicato per offrire in modo strutturato e continuativo  le vendite private.

 

Un itinerario attraverso la pittura italiana dell’Ottocento rappresenta una novità assoluta per Pandolfini e per l’intero mercato delle aste in Italia. All’estero, specialmente nel mondo anglosassone, è un sistema di vendita e organizzazione già diffuso e molto apprezzato che sta premiando chi l’ha introdotto e adottato con sempre maggior frequenza; non a caso il fatturato delle più importanti case d’asta internazionali vede derivare una parte sempre più consistente dei propri ricavi dalle Private Sale.

 

Per questa prima italiana Pandolfini ha ha scelto di rendere omaggio al nostro Paese: l’Ottocento italiano si può dire che rappresenti un’enclave nel mercato dell’arte e delle aste perchè si riferisce, anche e soprattutto nelle sue massime espressioni, a un contesto culturale definito. E’ un genere dunque ad appannaggio soprattutto di appassionati e collezionisti nazionali particolarmente legati al proprio contesto culturale, a un gusto e una memoria locale.

E’ a loro che Pandolfini offre l’opportunità di vendere e acquistare autori importanti con opere in molti casi inedite, esposte in una mostra ben articolata per temi, soggetti e provenienze.

 

Il corpus di questa Private Sale è compoto da quasi 40 opere che vanno dall’inusuale Staua nel parco di Versailles di Giovanni Boldini al soggetto proprio alla pittura del romano Antonio Mancini Ritratto di donna.

Molti sono i lombardi: da Pompeo Mariani con la Zelata a Mosè Bianchi con Chioggia, poi Carcano con l’Interno del Duomo di Milano,  Angelo Inganni con la Veduta del Teatro alla Scala dalla corsia del Giardino e Luigi Conconi che con i Novellieri propone un tema di derivazione medioevale. Ancora Faruffini con Chalet svizzero o Cascinale lombardo, Domenico Induno e le sue Tre donne che leggono una lettera, Eugenio Gingnous con Mottarone.

Il paesaggio è soggetto di due opere di Giuseppe De Nittis – Nei campi e Paesaggio - due del napoletano Attilio Pratella, e ancora due, Scorcio di paesaggio montano e Paesaggio con scorcio di villa, di Luigi Ashtom.

Bisogna anche ricordare Vincenzo Cabianca, Lorenzo Delleani, Daniele Ranzoni, poi Vincenzo Gemito con Testa di donna, due ritratti di Pietro Annigoni, un meravigliso Lago d’Iseo di Angelo Morbelli, due soggetti orientalisti rispettivamente di Domenico Morelli e Alberto Pasini.

Esposti anche Monteverde, Issupoff e Francesco Paolo Michetti con il Ritorno dall’erbaggio.

Infine non potevano mancare esponenti della scuola toscana come il livornese Luigi Cecconi presente con due piccoli delicatissimi Paesaggi, Llewelin Lloyd e Cesare Bartolena con Partenza del soldato.

A questa prima Prvate Sale ne seguiranno altre che coinvolgeranno, secondo le richieste di mercato e clientela, i diversi dipartimenti della Casa d’Aste. L’intero staff di esperti e consulenti di Pandolfini lavorerà in modo diretto con il cliente per individuanduare la corretta valutazione dell’opera e porla in vendita privata assecondando le esigenze di chi non vuole la notorietà della presenza in catalogo e la derivante pubblicità sull’esito dell’asta.

La Private Sale, inoltre, ha due aspetti particolarmente rilevanti che la distinguono dalla programmazione classica annuale: da una parte consente  tempi  di decisione dilatati e la possibilità di scelta a fronte di più offerte, dall’altra permette a chi vuole comprare di avere tempo e modo per decidere e d’intraprendere una trattativa.

In ultimo l’esposizione delle opere, organizzate di volta in volta in mostre che durano ben più della normale esposizione di un’asta, va ad arricchire la proposta delle esposizioni d’arte della città di Firenze.

 

Questo nuovo impegno, trasversale all’intera organizzazione aziendale, è un ulteriore sforzo che Pandolfini compie per essere sempre e costantemente all’avanguardia nell’organizzazione delle vendite d’arte