MOBILI E OGGETTI D’ARTE ITALIANI E INTERNAZIONALI

Tessere in vetro che dal bianco perlaceo sfumano attraverso mille variazioni cromatiche nei toni del verde per offrire a ogni sguardo un nuovo inaspettato effetto luministico, è lo spettacolo che offre la Lampada di Tiffany che il dipartimento di International fine Art proporrà nella vendita del 16 aprile prossimo dedicata a mobili e oggetti d’arte italiani e di gusto internazionale.

La lampada, modello a parasole “Lotus” prodotto intorno agli anni ’20, è uno dei lotti più importanti e affascinanti del catalogo valutato 20.000/30.000 euro, ha il paralume in tessere di vetro opalescente con targhetta “Tiffany Studios New York n. 1453”, e la base in bronzo a patina scura marcata “Tiffany Studios New York n. 9508”.

Ispirato al fior di loto, evocatore di purezza, il modello Lotus declinato in diverse fogge e decori nei paralumi e nelle basi è l’esempio per eccellenza dell'Art Nouveau negli Stati Uniti.

La Tiffany Studios divenne famosa nel mondo grazie alle sue lampade in vetro dalle forme floreali, gioioso omaggio alla straordinaria bellezza e alla vitalità della natura, in cui il colore in tutte le sue sfumature, come affermò lo stesso Louis Comfort Tiffany, è protagonista assoluto: “Color is to the eye what music is to the ear”.

 

Restando in ambito internazionale, cioè di arredi e oggetti che superano i confini del gusto nazionale, ricordiamo un bell’Orologio a portico, Francia prima metà del XIX secolo, di forma architettonica realizzata in marmo con montatura e applicazioni in bronzo dorato e porcellana, inserito in catalogo con la stima di 1.000/1.500 euro.

Restiamo in Francia anche per gli arredi, tra i quali spiccano una Scrivania di epoca Napoleone III in legno di mogano con piano in marmo verde, applicazioni in bronzo dorato e gambe dorate in foggia di figure femminili unite da traversa che ha una stima di 2.000/3.000 euro.

Al periodo Napoleone III risale anche una bella poltrona foderata in seta blu con struttura in mogano con motivi fogliacei in bronzo dorato così come in bronzo dorato sono le figure di sfingi che reggono i braccioli e le sfingi alate che ornano i sostegni anteriori, per la quale sono richiesti 1.000/1.500 euro.

È, invece, di epoca Luigi XVI il Secretaire à abattant lastronato e intarsiato in legno di amaranto, bois de rose, bois de violette e legno tinto con piano in marmo breccia d’Aleppo, stimato 10.000/15.000 euro. Il fronte con abattant si apre a formare uno scrittoio con piano in cuoio, scoprendo uno scarabattolo con cinque vani a giorno e sei cassettini. Fronte e fianchi sono riccamente intarsiati con motivi di vasi, fiori, trofei e volatili inquadrati da drappi e riserve

L’arredo è stampigliato sullo schienale “D. GENTY” e “JME” (Jurande des maîtres ébénistes).

Denis Genty fu accolto come maître-ébéniste nella Corporazione dei Gabinetti di Parigi il 13 marzo 1754. Contemporaneamente ebanista e commerciante di mobili, esercitò presso il Faubourg Saint-Antoine, in seguito via dell’Échelle-Saint-Honoré, lasciando il segno su mobili trattati con grande gusto nel più affascinante stile Luigi XV. Ebbe tra i suoi clienti esponenti della più alta aristocrazia parigina, come Madame de Pompadour, la marchesa de Houchin e de Vauvray, il marchese de Nesles e de Chambonnas e la contessa de L'Hôpital.

 

 

 

 

 

 

Per la parte più propriamente rivolta al collezionismo nazionale la vendita presenta un bel nucleo di arredi rinascimentali provenienti da un’importante collezione mantovana tra cui un armadio fiorentino e un raro tavolo da biblioteca, mentre altri lotti vengono da un ricco palazzo lombardo.

Partiamo proprio dalla Lombardia con bella ed elegante ribalta eseguita nella bottega di Giuseppe Maggiolini sul finire del Settecento in pieno stile Neoclassico, lastronata e intarsiata in legni pregiati e radica valutata 20.000/30.000 euro. Sul fronte un grande vaso da cui si dipartono girali fogliacei che proseguono anche sui lati; cornici di motivi geometrici e vegetali stilizzati profilano fronte, fianchi e calatoia che chiude la piccola alzatina dotata di otto cassettini.

Restiamo in Lombardia ma nel XVII secolo con una coppia di seggioloni realizzati in legno di noce con sostegni a rocchetto e traverse a torchon, sedile e schienale imbottiti, inseriti in catalogo per la cifra di 1.000/2.000 euro.

Passiamo alla Toscana di fine XVII secolo con un imponente cassettone in legno di noce parzialmente dorato con tre cassetti decorati a formelle rettangolari che si ripetono anche sui fianchi. L’arredo, stimato 3.000/5.000 euro, presenta gli spigoli smussati in guisa di grandi lesene arricchite da volute intagliate con un motivo a foglia d’acanto.

Ricordiamo ancora un armadio realizzato in legno di noce riccamente intagliato nelle cornici che profilano le superfici a loro volta ripartite in formelle quadrate intagliate con motivi fogliacei stilizzati. Eseguito a Firenze nel corso del XVI secolo, l’armadio ha una valutazione di 4.000/6.000 euro.