Importanti dipinti antichi e del XIX secolo

Un’asta, due giornate, tre cataloghi: così si concentra l’attività dei dipartimenti di “antico” di Pandolfini per la sessione primaverile 2015.
A palazzo Ramirez-Montalvo il 21 e 22 aprile saranno battuti circa 400 lotti: 80 descritti nel catalogo di Dipinti Antichi, 70 in quello dei Dipinti del XIX secolo e 250 nel catalogo dedicato agli arredi nella loro eterogeneità.
Fil rouge di queste giornate di vendita sono gli arredi di una dimora veneta che, suddivisi per appartenenza nei tre cataloghi, hanno il nucleo centrale di circa 120 lotti in quello della vendita di mobili, argenti e oggetti d'arte.

 

21 aprile 2015

I Dipinti sono l’oggetto di questa prima giornata di vendita, come detto circa 70 per l’Ottocento e 80 per gli antichi, dai quali partiamo.
Il catalogo Importanti dipinti antichi propone opere dal XV al XVIII secolo, un excursus in quattro secoli di pittura che parte dai dipinti di alta epoca, come una tavoletta fondo oro nata come opera di devozione privata di Maestro dell’Italia centrale, della prima metà del sec. XV, raffigurante un San Giovanni Battista la cui stima è di € 8.000/12.000 e una grande tavola sagomata a fondo oro riferita al Maestro di Popiglio, verso il 1360, raffigurante una Madonna col Bambino e quattro angeli, stima di 60.000/80.000.
Quest’ultima tavola è parte del nucleo di dipinti provenienti da una Dimora veneta che comprende altre importanti opere come due nature morte con selvaggina e cacciagione di Jacob van den Kerckhoven (Anversa (?) 1636/37-Venezia 1712 ca.) la cui stima è € 20.000/30.000, un dipinto ad olio su tavola attribuito a Willem van Herp (Anversa 1614-1677), Fucina di Vulcano, stimato 8.000/12.000 e un dipinto di Alberto Carlieri (Roma 1672-1720), Capriccio architettonico con figure femminili e puttini, valutato € 15.000/20.000.
Fra le altre opere proposte in asta si segnala, sempre nell’alta epoca, una tavola centinata in cornice a tabernacolo attribuita a Domenico di Francesco detto di Michelino (Firenze 1417-1491), raffigurante Madonna con Bambino in trono stimata 70.000/90.000.
Per il Seicento è da porre l’accento su una grande tela di Simone Pignoni, Betsabea al Bagno, proveniente da una collezione fiorentina e in catalogo a 50.000/70.000, un dipinto di Pier Dandini (Firenze 1646-1712) raffigurante Erminia e i pastori, la cui stima è di 22.000/28.000, un Cristo spogliato di Fabrizio Boschi (Firenze 1572-1642) pubblicato sulla monografia del pittore, stima 30.000/40.000 e una grande tela di Rutilio Manetti (Siena 1571-1639), San Sebastiano curato dalle pie donne, proveniente da una collezione senese e valutato € 80.000/120.000.
Le opere del XVII secolo annoverano, inoltre, alcune nature morte come quella di Cecco Bravo (Firenze 1601-Innsbruck 1661) raffigurante una Figura virile con natura morta estiva in un paesaggio, a catalogo per 25.000/35.000 e una coppia di dipinti con Vasi di fiori di Giovanni o Nicolò Stanchi (Roma 1608-dopo il 1673; 1623-1690 circa), valutati  € 40.000/60.000.
Per il Settecento occorre ricordare un dipinto di Giovanni Paolo Panini (Piacenza 1691-Roma 1765), Prospettiva architettonica di rovine con Dedalo e Icaro, stima € 40.000/60.000, e un importante dipinto di Giovanni Domenico Ferretti (Firenze 1692-1768) raffigurante I Commentatori di Cicerone, firmato e datato, che sarà alienato come unico lotto insieme ad altri dieci dipinti tutti provenienti dallo storico Palazzo Sansedoni di Siena, con una stima di 35.000/40.000.

Nel catalogo di dipinti dell’800 spicca l’opera di Giovanni Segantini Pastora addormentata, un olio su tela (cm 30x50,5) stimato € 150.000/200.000. La tela, databile tra il 1883 e 84, fu esposta a Berna tra il ’44 e il ’45, per poi sparire e ricomparire sul mercato negli anni ’90 connotandosi, come chiarisce la dottoressa Quinsac nella scheda che accompagna il dipinto, quale ritrovamento importante per il catalogo dell’artista. Pastora addormentata, riconducibile a uno dei filoni tematici più cari all’artista e con un’iconografica che ne costituisce il pregio maggiore, nella resa pittorica regge il confronto con altre opere che hanno stabilito la notorietà di Segantini, ad esempio il coevo Giornata fredda di Novembre - oggi al Museo Segantini di Saint Moritz e in precedenza parte della mitica collezione Drucker di Londra - nel quale riappare lo stesso bambino.
Tra i top lots dell’asta anche un interessante Incontro in giardino di Giuseppe De Nittis, è un olio su tela (cm 51x31,5) firmato in basso a sinistra e stimato € 50.000/70.000. Il dipinto è ascrivibile al periodo italiano, forse ipotizzabile il periodo romano, dell’artista barlettano. Non meno interessante è la bellissima veduta di grandi dimensioni (cm 119x162) del Cortile del Palazzo Ducale di Venezia di Federico Moja, un olio su tela firmato e datato 1843, in catalogo a € 40.000/60.000. La tela rientra nella serie di vedute della città lagunare che in breve lo portarono a essere considerato il moderno erede della grande tradizione del vedutismo veneziano settecentesco.
Gli “Arredi di una dimora veneta”, fil rouge delle tre vendite, sono in catalogo con l’opera di Emma Ciardi The golden sedan chair, un olio su tela (cm 69x76) firmato e datato "Venezia 1923", la cui stima è di € 10.000/15.000.
Poi un olio su tela (cm 80 x 45), firmato e datato 1909, di Vittorio Matteo Corcos, è un bello e luminoso Ritratto di signora sul lago, in catalogo a € 12.000/18.000.
Per quanto riguarda la produzione di primo Novecento occorre porre l’evidenza su Lorenzo Viani, in catalogo con due inediti eseguiti durante il soggiorno parigino; uno è l’olio su compensato (cm 69,5x89,5) Parigi, fuori della ruche (Uomo, donna, Panchina) stimato € 20.000/30.00.