Risultati | Ceramica. Tendenza in crescita

L’asta on line CERAMICA. MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XVI AL XIX SECOLO che proponeva una selezione di opere trasversale alla produzione ceramica italiana ed europea lungo quattro secoli di storia, ha registrato interesse e si è conclusa con un successo commerciale a conferma della tendenza di crescita del settore.

Il risultato più eclatante ha per protagonista l’eclettica ZUPPIERA in porcellana realizzata nella manifattura di Meissen alla fine secolo XIX. Realizzata secondo il servizio Krönung, con coperchio sormontato da una corona sorretta da putti tra quattro cartigli, dei quali i più grandi sono dipinti con gli stemmi degli Elettori di Polonia e Sassonia, è stata aggiudicata per 15.625 euro (lotto 170).

Per le manifatture straniere ricordiamo l’ottimo risultato ottenuto da SEI PIATTI di porcellana di Sèvres dipinti a vedute in policromia, databili tra il 1859 e il 1865, sono passati di mano per 3.750 euro (lotto 164)

Per l’Italia segnaliamo DUE FIGURE in porcellana dipinta in policromia raffiguranti “due giovani villanelli arcadici” prodotte nella seconda metà secolo XVIII dalla manifattura piemontese di Vinovo sotto la gestione Gioanetti, che sono state contese fino 6.250 euro, oltre dieci volte la stima a conferma della rarità di questa produzione (lotto 155).

Ancora una volta le maioliche toscane hanno confermato le aspettative: i PIATTI A FIGURE di Montelupo sono stati battuti tra i 1.500 e i 2000 euro, mentre il PIATTO con “decoro a nodo orientale evoluto”, databile tra il 1650-1580,  ha ottenuto una soddisfacente aggiudicazione di  8.500 euro (lotto 3).

Ottimi i risultati delle opere senesi di Bartolomeo Terchi e di Ferdinando Maria Campani che hanno tutti superato la stima massima.

Con un’aggiudicazione superiore ai 2.000 euro, inverte la tendenza dell’ultimo periodo, il PIATTO con decoro “a vaghezze e gentilezze” associato a un “decoro a trofei” della manifattura di Faenza del XVI secolo (lotto 20), mentre l’importante e raro PIATTO istoriato di Urbino della bottega di Guido da Merlino ha raggiunto la stima massima di 6.000 euro (lotto 21).

Particolarmente interessante il risultato delle opere di manifattura pavese della fine del XVII secolo, spiccano le aggiudicazioni dei piatti con “architetture dell’Africa” che sono passati di mano dai 3500 ai 9.750 euro: un esito che riporta finalmente agli antichi splendori opere di grande interesse storico e decorativo.