Da Canaletto alle maioliche di Mastro Domenico: Pandolfini celebra Venezia

Marieschi, Ricci, Tiepolo, Tintoretto, Guardi, Longhi, Ciardi e un meraviglioso Canaletto sono il corpus dell’asta ARTE A VENEZIA TRA XVI E XIX SECOLO, che sarà battuta nel pomeriggio del 28 settembre nella sede fiorentina di Pandolfini, Palazzo Ramirez-Montalvo.

ARTE A VENEZIA TRA XVI E XIX SECOLO è un catalogo costituito da una severa selezione di dipinti di artisti veneziani o con forte attinenza alla città lagunare e da quattro importanti maioliche realizzate da Mastro Domenico, colui che fece grande la maiolica veneziana nel secondo cinquecento portandola a livelli altissimi. Quello tra pittura e maiolica è un legame indissolubile, e nelle opere di Mastro Domenico traspare tuttala tradizione del colore e della maniera Veneziana: ricchezza della gamma cromatica, scioltezza del linguaggio.

Splendido esempio sono i tre lotti proposti da Pandolfini: un GRANDE VASO realizzato bel terzo quarto del secolo sul quale si dispiega un paesaggio con personaggi mosso da quinte di alberi e rocce che fanno intravvedere specchi d’acqua e montagne (lotto 32). Del terzo quarto è anche una COPPIA DI VASI A BOCCIA decorati con un motivo floreale su fondo blu sul quale spiccano quattro i medaglioni al cui interno sono raffigurati su un vaso una dama di profilo e un monaco benedettino, sull’altro un soldato romano e Santa Apollonia (lotto 33). Più precisa, circa il 1570, è la data di un PIATTO interamente decorato su tesa e cavetto da un’unica scena istoriata con due personaggi in primo piano cui fa da sfondo un albero e in lontananza un paesaggio lacustre (lotto 31).

I tre lotti sono rispettivamente in catalogo con le richieste di 15.000/25.000 euro, 5.000/8.000 euro, 5.000/8.000 euro.

 

La pittura è, comunque, la protagonista assoluta: immancabile la presenza delle eccellenze del vedutismo veneto, e tra questi chi lo impersona per antonomasia e che nell’immaginario collettivo è “la veduta di Venezia”, Giovanni Antonio Canal detto Canaletto. Sua è la VEDUTA DEL BACINO DI SAN MARCO DALLA RIVA DEGLI SCHIAVONI, uno straordinario panorama di Venezia che trova il suo centro nell’entrata al Canal Grande e inquadra i maggiori edifici ecclesiastici e civili che prospettano sul bacino di San Marco, stimato 800.000/1.000.000 euro (lotto 25).

Altro grande protagonista della felice stagione dei vedutisti è Michele Marieschi, la sua VEDUTA DI PALAZZO DUCALE DAL BACINO DI SAN MARCO, caratterizzata dalla accentuata dilatazione prospettica che identifica le sue tele, è una delle vedute più richieste fra quelle da lui realizzate. La bella tela, comparsa sul mercato nel 1992 e riemersa dopo trent’anni da una collezione privata, è in catalogo con la valutazione di 70.000/100.000 euro (lotto 24), mentre sono richiesti 400.000/600.000 euro per un dipinto molto raro quanto enigmatico di Giandomenico Tiepolo del 1765, GRUPPO DI PULCINELLA, in cui sono raffigurati ben trentadue Pulcinella, stipati tra un monte e un muro, tutti gobbuti e panciuti e con il loro lungo cappello conico. Con una pennellata tremula e linea nervosa ma marcata che lo contraddistingue, Tiepolo in quest’opera riprende la cospicua produzione grafica di questi soggetti eseguita dal padre Giambattista negli anni trenta (lotto 29).

Splendida è anche l’ADORAZIONE DEI PASTORI di Sebastiano Ricci, opera in cui il pittore rivela una straordinaria capacità di replicare, interiorizzandola, la lezione dei grandi maestri del Cinquecento veneto, visibile soprattutto nell’evidente impianto veronesiano, specialmente nelle figure della Famiglia e dei testimoni. Quest’opera monumentale, non tanto nelle dimensioni quanto nell’impatto visivo e nella composizione scenica, è in catalogo con una richiesta di 80.000/120.000 euro (lotto 23).

“It is the poetry of portrait and the portrait of poetry”, con questa frase assai eloquente il poeta inglese George Byron descriveva colpito dalla sua potenza espressiva il RITRATTO DI GENTILUOMO IN BLU O DELL’ARIOSTO, considerato nell’Ottocento una delle icone della celebre collezione Manfrin, successivamente entrò in possesso del barone Meyer Amschel de Rothschild e nel 1977 venne battuta durante la celebre asta del patrimonio Rothschild. Oggi, questo dipinto, più conosciuto come RITRATTO DELL’ARIOSTO, torna sul mercato con una valutazione di 30.000/50.000 euro (lotto 20).

Per l’Ottocento il dipartimento di riferimento è felice di proporre, con una richiesta di 60.000/90.000 euro, PESCATORI (LAGUNA DI CHIOGGIA) di Guglielmo Ciardi, pittore tra i grandi protagonisti del secondo Ottocento veneto. Il dipinto può certo annoverarsi tra le opere iconiche dell’artista al declinare degli anni ‘80, ove la figura umana si inserisce senza contrasto nella vastità della natura e le vele solcano placide la superficie del mare (lotto 30).