A NOVEMBRE DUE CATALOGHI IMPORTANTI PER DIPINTI E SCULTURE DELL'800

DIPINTI DEL SECOLO XIX
OPERE SCELTE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA
E
DIPINTI E SCULTURE DELL’OTTOCENTO EUROPEO

Il 9 novembre il dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX secolo presenta due importanti vendite che si rivolgono a una vasta platea di collezionisti italiani e internazionali, in virtù delle peculiarità di ognuna di esse.

Il primo catalogo, DIPINTI DEL SECOLO XIX OPERE SCELTE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA, è un nucleo selezionato di 35 dipinti di maestri Italiani del XIX secolo provenienti da una unica collezione lombarda formata dal suo proprietario a partire dagli anni ‘70 del XX secolo.

La seconda vendita, DIPINTI E SCULTURE DELL’OTTOCENTO EUROPEO, propone una serie di dipinti e sculture di importanti maestri europei di sicuro interesse per il collezionismo internazionale, al quale Pandolfini si rivolge da una posizione ormai consolidata nel panorama europeo delle aste.

Le aste saranno battute a Firenze nella sede di Borgo degli Albizi 26, dove saranno esposte nei locali di Palazzo Ramirez-Montalvo dal 5 all’8 novembre, esposizione che sarà preceduta da un’anteprima milanese, nella sede di Via Manzoni 45, dal 26 al 29 ottobre.

  

DIPINTI DEL SECOLO XIX OPERE SCELTE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA

La raccolta che Pandolfini presenta è interessante sia per la storia del collezionismo di opere dell’800, in quanto rappresenta e documenta gli orientamenti del gusto italiano nella seconda metà del XX secolo in cui la collezione fu formata e via via ampliata e impreziosita, sia per la peculiarità delle dimensioni delle opere scelte, quasi tutte di piccolo formato, così da rendere più ampia la possibilità di possesso e di godimento espositivo delle opere in casa.

I dipinti, ampiamente descritti in un catalogo che è quasi un vero e proprio libro d’arte, raccontano attraverso la loro sequenza il gusto, la sensibilità, la raffinatezza e l’eleganza del collezionista lombardo che predilesse le scuole piemontese, lombarda, veneta e toscana ma anche importanti artisti partenopei.

La radice di appartenenza culturale al territorio milanese e lombardo è indicata dalla scelta di opere significative per la storia risorgimentale come le due tavolette del pittore combattente Sebastiano De Albertis, l’EPISODIO DELLE CINQUE GIORNATE DI MILANO e il BOZZETTO DELLA BATTAGLIA DI PASTRENGO, mentre l’attaccamento al capoluogo lombardo è rappresentato dall’opera VECCHIA MILANO IL CARROBBIO di Mosè Bianchi.

Oltre alla radice meneghina, la narrazione del collezionista racconta e documenta la società italiana ottocentesca attraverso il mondo femminile, dove le protagoniste sono fanciulle, bimbe, giovani contadine e signorine cittadine. Testimoniano questa singolare e personale scelta due rari dipinti di Lorenzo Delleani, CAPITOMBOLO e GIOCHI DI BIMBI, dove gruppi di giovani allegri e sorridenti corrono nei prati, una visione rurale gioiosa che ritroviamo anche in BIMBA SEDUTA IN GIARDINO di Roberto Fontana e, ancora, nella FANCIULLA SOGNANTE di Luigi Rossi;  sono, invece, giovani e regali le contadinelle che si stagliano nella campagna descritta in PAESAGGIO DEL GABBRO di Silvestro Lega, così come lo è la FIGURINA IN PIEDI di Carlo Pollonera.

Viceversa rimandano a felici momenti di vita cittadina la giovane signorina di De Nittis che in PLACE DE LA MADELEINE, acquerello dedicato a Louise Abbéma, attraversa frettolosa i boulevard di una Parigi autunnale, e le giovani e sorridenti fanciulle di Pompeo Mariani che s’incontrano AL CAFFÈ, come vuole la moda della Belle Epoque.

Un altro dei capitoli nella narrazione cara al collezionista è quello dedicato al paesaggio italiano sia urbano sia campestre; in questo filone s’inseriscono le preziose tavolette che illustrano i cambiamenti architettonici di una Firenze appena divenuta capitale d’Italia in STRADA FIORENTINA FUORI LE PORTE ANTICHE di Odoardo Borrani, e la sua espansione attraverso il PONTE SOSPESO immortalato da Ulvi Liegi. Nella raccolta troviamo anche Telemaco Signorini del quale il nostro collezionista ha scelto commoventi ed esemplari paesaggi della campagna toscana nel solco della più intima espressione macchiaiola: VINCI e MATTINO A BELLAVISTA.

Di Alberto Pasini, presente all’interno della collezione con un prezioso dipinto orientalista RITORNO A CASA proveniente dalla collezione di Arturo Toscanini, è stata scelta anche anche una rara veduta di VENEZIA DALLA GIUDECCA; ugualmente particolare è lo scorcio di CAMPO SAN BARNABA dipinto da Paolo Sala mentre più classiche sono la VENEZIA di Eugenio Gignous e le vedute di CHIOGGIA di Leonardo Bazzaro e di Guglielmo Ciardi, ma anche BARCHE A CHIOGGIA di Pietro Fragiacomo.

Per quanto riguarda la pittura napoletana, segnaliamo in catalogo la presenza di un luminoso MERCATO SUL MOLO DI NAPOLI di Attilio Pratella, una veduta di CAPRI di Giuseppe Casciaro e SPIAGGIA DI CAPRI di Antonino Leto, infine Carlo Brancaccio ci ricorda con uno scorcio dei boulevard parigini quanto importante sia stato per gli artisti italiani il soggiorno nella ville lumiére.

In questo ricco catalogo non mancano opere di Raffello Sorbi, Ludovico Tommasi, Luigi Mantovani, Giovanni Migliara e Giorgio Belloni.

 

DIPINTI E SCULTURE DELL’OTTOCENTO EUROPEO

Il secondo importante catalogo che Pandolfini presenta il 9 novembre, indirizzato principalmente al collezionismo internazionale, è una selezione di dipinti e sculture di importanti maestri europei.

Partiamo parlando delle sculture che annoverano una delle opere più famose del grande artista francese Auguste Rodin, L’ETERNEL PRINTEMPS, un bronzo raramente presente sul mercato italiano che costituisce, quindi, uno dei lotti più importanti della vendita.

La PRIMAVERA è il soggetto anche della bella e inedita scultura in marmo di Donato Barcaglia, artista dell’800 lombardo la cui produzione fu molto apprezzata in Italia e all’estero, così come quella di Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore Bugatti rinomato costruttore di mobili, uno degli scultori animalisti italiani più noti e amati nel panorama internazionale. Della produzione di questo artista squisitamente elegante, Pandolfini propone la PETITE PANTHERE MARCHANT, un bronzo raro quanto iconico.

Per quanto riguarda altri artisti europei il catalogo presenta un dipinto del pittore francese Eugène Boudin, la tavoletta raffigurante BRUXELLES LE BASSIN DU COMMERCE; legato a Bruxelles è anche l’artista Léon Herbo autore di LONGCHAMP FLEURI, dipinto che ricorda il Festival dei fiori organizzato nella capitale belga alla fine dell’800.

Nel panorama internazionale una curiosità è costituita dalla presenza in catalogo di due dipinti dell’artista filippino Juan Luna y Novicio, ossia dei due RITRATTI di IRENE DELLA ROCCA e ADELE DELLA ROCCA. Queste due belle tele sono l’unica testimonianza in territorio italiano del più grande artista filippino che dopo i primi studi nel paese natio, allora colonia spagnola, si recò per approfondire la sua formazione artistica in Spagna e poi a Parigi, dove consolidò la sua fama; tornato nelle Filippine partecipò ai movimenti di liberazione del suo paese.

Le opere di questi maestri hanno introdotto anche la selezione dedicata alle opere pittoriche, capitolo nel quale figurano diversi artisti italiani di fama internazionale a cominciare da Francesco Hayez, presente con uno dei suoi soggetti più iconici IL BACIO TRA GIULIETTA E LA NUTRICE, per arrivare ad Alberto Pasini, uno dei più conosciuti pittori orientalisti italiani, che ci offre DAVANTI ALLA MOSCHEA, uno scorcio di vita quotidiana a Costantinopoli.

Non potevano mancare in questo catalogo artisti italiani assidui frequentatori di Parigi come De Nittis, di cui viene proposto un raffinato paesaggio, PICCOLO STAGNO, che l’artista pugliese coglie nella rarefatta luce francese, poi Federico Zandomeneghi presente con il pastello DONNA IN CAMICIA, una giovane fanciulla appena sveglia che costituisce la prima stesura del dipinto Femme sur un fauteil. Ancora, Antonio Mancini presente con un bellissimo ed elegante RITRATTO DI MATHILDE HIRSCH, esposto alla Royal Academy di Londra, mentre di Vittorio Corcos è l’affettuoso RITRATTO DI PAOLO MARCHETTINI, caro amico dell’artista che il medico livornese era andato a trovare nello studio dove lo vediamo in posa.