Asta CAPOLAVORI DA COLLEZIONI ITALIANE e IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI | 1 ottobre 2015

Nell’Ottobre dello scorso anno Pandolfini ha festeggiato i novanta anni di attività con l’asta Capolavori da Collezioni Italiane, una vendita del tutto particolare dove erano presentati lotti selezionatissimi per ogni dipartimento.

Un’operazione non scontata che ha sancito l’importante anniversario con un record mondiale: la coppa di Mastro Giorgio ha raggiunto la più alta aggiudicazione per una maiolica; e due record italiani: il totale di oltre 14 milioni di euro è il più alto segnato in un'unica sessione, mentre la vendita del Vaso cinese della dinastia Qing rappresenta il nuovo record di aggiudicazione di tutti i tempi per un solo lotto.

Il successo e la risonanza internazionale dell’iniziativa e delle performance ottenute sono stati il sigillo alla determinazione di Pietro De Bernardi, dei capi dipartimento e di tutti gli esperti di ripetere l’evento con l’obiettivo di istituzionalizzare anche in Italia un nuovo concetto di presentazione e proposta per le opere d’arte.

 Capolavori da Collezioni Italiane diventa, dunque, l’evento di punta dell’intera programmazione della Casa d’aste e del calendario delle aste italiane.

La vendita di quest’anno, programmata il 1 Ottobre, per la rilevanza delle opere proposte, si rivolge al collezionismo più colto e preparato. A questo mondo e di questo mondo parlerà Philippe Daverio il 23 settembre a Palazzo Ramirez Montalvo (ore 18, su invito) in un incontro in cui si affronterà il tema del Mercato  e della Storia dell’Arte in Europa.

La conversazione di Daverio sarà preceduta, sempre il 23 settembre alle ore 12, dalla conferenza stampa di presentazione dell’asta e degli altri eventi che Pandolfini ha organizzato.

Il 24 settembre sarà aperta l’esposizione di “Un itinerario attraverso la pittura italiana dell’Ottocento”, la prima Private Sale di Pandolfini organizzata in collaborazione con la Capitani Art Consulting di Milano.

Il 28 settembre (ore 18, su invito) sarà offerto un cocktail con visita privata dell’esposizione rivolto a istituzioni, critici, curatori di musei e collezionisti italiani e internazionali.

Infine, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, il 3 ottobre alle ore 18, ci sarà la presentazione ufficiale dei primi due volumi del Catalogo Generale delle opere di Giorgio de Chirico.

Un calendario di eventi che arricchisce l’offerta artistico - culturale della città di Firenze in concomitanza, anche, con la Biennale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini.

L’asta sarà battuta a Palazzo Ramirez Montalvo l’1 ottobre. Si articolerà in due sessioni: Importanti Maioliche Rinascimentali (ore 17) e Capolavori da Collezioni Italiane (ore 19), per entrambe i dipartimenti presentano opere rigorosamente selezionate, di elevata qualità e valore storico-artistico, che sono tutte documentate, descritte e illustrate in due cataloghi ricchi di testi critici e apparati.

Negli ultimi anni Pandolfini ha molto incrementato la sua visibilità internazionale, si rivolge quindi a un mercato mondiale; per questo anche per questa vendita, oltre all’imprescindibile qualità, è stata prestata particolare attenzione alla sussistenza delle atout cui il collezionismo internazionale è particolarmente attento, come lo stato di conservazione.

Una collezione formata all’estero circa 60 anni fa è il nucleo centrale dell’eccezionale selezione di Maioliche Rinascimentali, tra le quali è importante segnalare il raro piatto da parata realizzato a Montelupo nella Bottega di Lorenzo e Pietro Sartori tra il 1510 e il 1515 circa, già in collezione Ada e Collezione Berney (stima € 100.000/150.000).

Non mancherà di attirare l’attenzione del mondo collezionistico l’oggetto dei desideri di molti, il celebre piatto di grandi dimensioni raffigurante la Cena di Simone uscito dalla fornace di Cafaggiolo presso la Villa dei Medici alla metà circa del XVI secolo, già in collezione Guy G. Hannaford (stima € 100.000/150.000), e infine un importante tondino in maiolica dipinta in policromia iscritto sul retro “vedi porzia ch’il ferro el/fuoco affina .historia Y”, opera certa di Francesco Xanto Avelli, realizzato a Urbino probabilmente nel 1528/29 (stima € 100.000/150.000).

Per il catalogo Capolavori da Collezioni Italiane partiamo dal ‘900 con l’importante scultura in bronzo, rara per le notevoli dimensioni, Fruit Préadamite Jean Hans Arp (stima € 80.000/120.000); il dipartimento della pittura del XIX secolo presenterà due opere che non passeranno inosservate: uno splendido dipinto di Giovanni Boldini intitolato Dalla modista (Signora allo specchio), modernissimo con le sue pennellate veloci e guizzanti che donano ai suoi quadri ritmo e movimento (stima € 150.000/200.000) e una importante opera di di Giuseppe De Nittis Guidando al Bois,  firmata e datata 1874, anno in cui fu presentata al “Salon” di Parigi. Bello e importante il dipinto conferma non solo la grandezza del maestro ma anche la sua capacità di acuto osservatore della realtà dell’epoca (stima € 250.000/300.000).

Per i dipinti antichi, alla luce delle ultime tendenze del mercato che privilegia le opere importanti di artisti quotati e prestigiosi, documentate o pubblicate, provenienti da collezioni private, saranno presentati un dipinto del maggior pittore siciliano del Seicento, Pietro Novelli detto il Monrealese e una Natura morta di Giuseppe Recco.

Il dipinto di Novelli, titolato Prometeo da vita a una statua di cera con una torcia infuocata, è un grande quadro che rappresenta un capolavoro nella produzione dell’artista e costituisce un’aggiunta importante al suo catalogo (stima € 60.000/80.000).

L’opera di Recco è, invece, una Natura morta di frutta con vaso di fiori e animali, siglata “G.R.”. Anch’essa inedita agli studi e al mercato, costituisce un’aggiunta importante al pur nutrito catalogo del Recco, e più precisamente a una fase relativamente giovanile della sua lunga e brillante carriera (stima € 120.000/150.000).

Per l’alta epoca in asta un fondo oro di Giovanni del Biondo raffigurante la Madonna dell’Umiltà, che si caratterizza per la ricca decorazione (stima € 270.000/320.000).

Per la pittura barocca sarà battuto un capolavoro di Bernardo Cavallino (Napoli 1616-1656), Allegoria della Pittura, da lungo tempo assente dal mercato ma ben noto agli appassionati italiani e stranieri (stima € 120.000/150.000).

Grande ammirazione susciterà infine l’altorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna del latte di Matteo Civitali (stima € 350.000/500.000) che rappresenta una vera e propria rarità per il mercato italiano ed internazionale.

Il dipartimento libri antichi presenta un raro, inusuale e ricercato Libro d’Ore in pergamena alla maniera di Tours, 1500-1508, che contiene undici miniature realizzate da un seguace di Jean Bourdichon e tre bordure floreali attribuite al Maestro di Claudia di Francia (stima € 12.000/15.000).

Risale invece al 1350 l’acquamanile in bronzo raffigurante un leone uscito dalla bottega di Johannes Apengeter di Lubecca (stima € 50.000/70.000).

Trait d’union tra l’alta epoca e gli arredi è il cassone istoriato uscito dalla bottega di Bernardino di Betto detto il Pintoricchio (stima € 50.000/70.000);

Quasi algida per la perfezione tecnica e l’eleganza dei decori è l’importante coppia di cassettoni di Giuseppe Maggiolini (stima € 160.000/200.000), mentre è veneziano e decorato a marqueterie geometriche il trumeaux di metà Settecento (stima € 90.000/130.000).

Per Gioielli e Orologi sono stati selezionati un raro ed eccezionale cronografo da polso Rolex Cosmograph Daytona con quadrante Paul Newman del 1979 circa (stima € 80.000/120.000), un bracciale di Van Cleef & Arpels degli anni ’20 (stima € 80.000/120.000) e una scatola portacipria di Cartier del 1925 in oro giallo, lacca, madreperla, onice, rubini e corallo (stima € 8.000/12.000).