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Giuseppe Verdi (Roncole verdi, 1813 - Milano, 1901)
VERDI, Giuseppe (1813-1901).
€ 5.000 / 10.000
Estimate
Giuseppe Verdi
VERDI, Giuseppe (1813-1901).
BEAUTIFUL AUTOGRAPH MUSICAL QUOTATION FROM “LA TRAVIATA”, SIGNED “NAPLES, 12 FEBRUARY 1858 - GIUSEPPE VERDI”. The manuscript is accompanied by a note of the Istituto Nazionale di Studi Verdiani that certifies its authenticity and describes its characteristics. Translation of description and condition report upon request.
BELLA CITAZIONE MUSICALE AUTOGRAFA DA “LA TRAVIATA”, SOTTOSCRITTA “NAPOLI, 12 FEBBRAIO 1858 - GIUSEPPE VERDI”.
Come si desume da un parere dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma allegato a questo manoscritto verdiano (e che lo definisce “certamente autografo, sia per la foggia della firma, sia per la grafia della notazione musicae”), le note trascritte da Verdi sono quelle corrispondenti alla linea vocale del passaggio “Di quell’amor, ch’è palpito” nell’atto I della Traviata. Il frammento è cantato una prima volta da Alfredo (tenore) nel duetto con Violetta, e poi da Violetta da sola (soprano); l’esperto dell’Istituto di Studi Verdiani propende per l’attribuzione della citazione alla parte del soprano, e di conseguenza ipotizza anche che la destinataria del foglio fosse una donna. Si tratta presumibilmente di un omaggio che Verdi fece durante il travagliato soggiorno a Napoli nella primavera del 1858, in cui lavorò alla messinscena di Un ballo in maschera al Teatro di San Carlo, poi annullata perché il libretto si scontrò con i severi requisiti della censura napoletana. L’esperto aggiunge che “esiste un altro foglio d’album che riporta lo stesso passaggio, datato a undici giorni dopo il Suo (cioè al 23 febbraio 1858, sempre a Napoli), egualmente firmato, … conservato nell’Archivio dell’Accademia Chigiana di Siena” e termina “Il foglio in Suo possesso è perciò certamente autografo di Giuseppe Verdi e rappresenta un momento privato del suo soggiorno napoletano, tormentato per le vicissitudini teatrali ma certamente gioviale e affettuoso nel tempo trascorso con i suoi amici.”
Un foglio oblungo (230 x 289 mm) di carta pentagrammata orizzontale a nove sistemi incorniciato da fregio a rilievo (qualche piccola mancanza e qualche strappetto). -- Carta un po’ ingiallita e con qualche piccolo pallido alone.