Arte Orientale e Reperti Archeologici

wed 15 June 2011
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Amazzone ferita

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Amazzone ferita Materia e tecnica: marmo bianco italico a grana fine, scolpito e levigato Testa femminile con capigliatura scompartita al centro e divisa in ciocche che ricadono ai lati della testa per riunirsi in una coda sulla nuca; le arcate sopraccigliari sono ben evidenziate, con occhi profondamente chiaroscurati, palpebre delineate in rilievo; il naso rettilineo forma due piccole fossette alla base, la bocca è piccola, appena dischiusa, solo i lobi delle orecchie sporgono dalla massa dei capelli. Il volto ha unespressione fortemente patetica segnata dal dolore della ferita infertale; lo sguardo è leggermente rivolto verso il basso e perso nel vuoto. Produzione: romana Stato di conservazione: mutila dal mento in giù ampia scheggiatura sul naso, tracce di calcina nelle pieghe dei capelli Dimensioni: alt. cm 19,5 Datazione: I-III sec. d.C.  7.000/10.000 Nel 435 a. C. fu bandito dal tempio di Artemide ad Efeso un importante concorso per la realizzazione di una scultura raffigurante unamazzone ferita al quale parteciparono alcuni dei più famosi scultori del tempo. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia (cfr. N. H. XXXIV, 53), ci informa che a vincere fu Policleto, seguito da Fidia, Kresilas e Phradmon. Tra quelle a noi pervenute l'amazzone capitolina, detta tipo Sosykles dalla firma del copista, appare appoggiata ad una lancia e presenta la ferita sul fianco destro. Le proporzioni di quest'amazzone sono quelle più coerenti col Doriforo ed è concordemente considerata la copia delloriginale policleteo. L'amazzone Mattei, conservata ai Musei Vaticani viene in genere attribuita a Fidia, lamazzone di Kresilas è probabilmente rintracciabile nellamazzone tipo Sciarra conservata a Copenhagen, lamazzone di Phradmon è considerata oggi perduta anche se una statua di Artemis a villa Doria Pamphili sembra richiamarla.