ASTA A TEMPO | ARTE MODERNA

15 - 23 FEBBRAIO 2022

ASTA A TEMPO | ARTE MODERNA

Asta a tempo, 1130
FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Per informazioni
tempo@pandolfini.it

Parte del ricavato dei lotti dal 31 al 52 verrà destinato alla Fondazione Internazionale d’Amato Onlus, nata nel 2010 da Luigi e Donatella D’Amato grazie al Gen. C.A. CC Vittorio Barbato e per volontà testamentaria di Donna Anny -moglie del Prof. Luigi D’Amato e madre di Donatella- per ricordare la memoria dei loro cari, entrambi scomparsi a causa di malattia oncologica.

La Fondazione, finalizzata alla Ricerca medico scientifica in campo oncologico, contribuisce a sostenere laboratori di ricerca universitari e dipartimenti sanitari ospedalieri per la lotta contro il cancro; inoltre è attiva con specifici progetti per la Terapia del dolore per migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie nel percorso della malattia.

NO
 
 
 
Stima   50 € - 8000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 80
1

ATTILIO SALEMME

(New York 1911-1955)

Welcome and Goodbye

1949

olio su tela

cm 60x94

firmato e datato in basso a destra

al retro cartiglio

 

Provenienza

Lucio Salemme, New York

Collezione Picone, Roma

Collezione privata

 

Il XX secolo è stato caratterizzato da una vivacissima e intensa attività artistica, che ha visto l’Europa come centro delle arti prima e l’America con epicentro New York City, poi. Tanti gli artisti americani che hanno influenzato la cultura italiana, europea e mondiale nel corso del ‘900; altrettanti gli artisti americani, di origini italiane, che specialmente nella prima metà del secolo scorso, hanno svolto un ruolo importante nella formazione del patrimonio artistico degli Stati Uniti d’America. Molti di questi artisti vengono ricordati come i “fratelli lontani” e a loro stessi va riconosciuta l’abilità di attingere da un’eredità italiana e saperla conciliare con un modo molto americano di vedere la realtà e le opportunità che l’America offriva loro.

Tra questi troviamo il nome di Attilio Salemme, nato nel 1911 a Boston, Massachusetts, origini italiane da parte di padre, dopo l’arruolamento nei Marines nel 1927, arriva a New York nel 1930, durante il primo anno della Grande Depressione. Salemme cerca alcuni impieghi per portare avanti la famiglia, ormai composta solo da madre e sorella, ed è proprio grazie alla scena newyorkese, nel milieu del Greenwich Village di quegli anni, che inizia a dipingere e a prendere in considerazione la carriera artistica.

Nel 1942 trova un lavoretto presso il Guggenheim Museum of Non-Objective Art, il precursore dell’odierno Solomon R. Guggenheim Museum di New York ed è in questa occasione che incontra Lucia Salemme, futura moglie, anche lei artista, ed inizia a far parte della scena artistica newyorkese di quegli anni, caratterizzati da un sentimento ambivalente, a metà tra malinconia e progresso. Da quel momento in poi, per la sua breve vita, Salemme non lascerà più la pittura.

Difatti, l’artista morirà nel 1955, giovanissimo, a causa di un infarto e verrà così in parte dimenticato dalla cultura americana e italiana. La sua produzione artistica, per quanto breve, ha prodotto opere di grande intensità e che ben rappresentano il clima di quegli anni: le due guerre mondiali, la loro fine e l’inizio della guerra fredda. Sulla scena artistica troviamo artisti come Ernst o Breton che fuggono dall’Europa e trovano terreno fertile negli USA, ma allo stesso tempo assistiamo all’avvento di nuove tecniche e tecnologie, il jazz (uno dei dipinti dello stesso Salemme viene utilizzato anche come copertina del famosissimo Carnegie Hall Jazz Concert di Benny Goodman del 1938, primo concerto jazz eseguito nella notevole sala da concerto newyorkese), la danza e lo spettacolo.

Le immagini dipinte da Salemme hanno colori brillanti, ma non trasmettono vivacità, i suoi spazi si collocano a metà tra realtà e fantasia, quasi come se fossimo all’interno di un universo metafisico. Le sue figure allungate, solitarie sono armoniose personificazioni geometriche, che rimandano al Dada di Ernst ma allo stesso tempo anche alle resilienti sculture di Alberto Giacometti e alla pittura di molti artisti odierni.

Welcome and Goodbye, olio su tela realizzato nel 1949, cm 60x94, in passato parte della collezione della stessa moglie, Lucia Salemme. Welcome and Goodbye, titolo dell’opera che impersonifica ancora una volta lo stato d’animo di un secolo, caratterizzato da “buongiorni e addii”, all’indomani di un nuovo mondo, di una nuova società che si andava sviluppando nel dopoguerra. Le opere di Salemme fanno oggi parte di alcune delle più importanti collezioni private e dei più importanti musei americani come il Brooklyn Museum, Metropolitan Museum of Art, Museum of Modern Art and Whitney Museum of American Art a New York City.

Stima € 6.000 / 12.000
Aggiudicazione  Registrazione
Asta conclusa
2

ANTONIO BUENO

(Berlino 1918 - Fiesole 1984)

Ritratto di fanciulla

olio su tavola

cm 30x19,7

firmato in alto a destra

al retro numero di archivio

al retro timbro illeggibile

 

L'opera è registrata presso l'Archivio delle Opere di Antonio Bueno col n. AByR N 381 R.

 


Formatosi fra Ginevra e Parigi, dopo l’infanzia passata in Spagna, Antonio Bueno esordisce nel 1938 a Parigi esponendo al Salon des Jeunes. Trasferitosi in Italia nel 1947, assieme ad Annigoni e al fratello, fonda il gruppo dei Pittori moderni della realtà. Nel 1962, a seguito dell’esperienza realista e metafisica e dopo il viaggio negli Stati Uniti, l’artista fonda il Gruppo 70. Siamo nel decennio della sperimentazione e dei contatti con il Gruppo 63. Nel 1969 Bueno, annuncia la sua uscita dal Gruppo 70 e si dedica al tema delle figure femminili, che non abbandonerà più. Il decennio dei Settanta presenta la fase, definita dall’artista stesso, Neokitsch. Nel 1984, anno della sua morte, partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia dopo avervi già esposto nel 1956 e nel 1965.

La sua lunga attività artistica è caratterizzata da tematiche costanti, soprattutto nei soggetti che vengono talvolta ripetuti all’infinito. Tra questi troviamo i famosi marinaretti, e i ritratti di donne, con i loro volti arrotondati, la loro impostazione frontale, l’espressione astratta, e con particolari fisionomici, che permettono persino di analizzare lo sviluppo stesso della pittura di Antonio Bueno. Nei suoi primi ritratti, cosi come nei primi nudi, tutto è perfettamente definito; le forme hanno una precisa aderenza al vero, al reale; alcuni particolari vengono trattati con minuziosa precisione fino a giungere ad una sorta di astrattismo dove le figure diventano composizioni di figure geometriche.

La pittura di Bueno si manifesta volutamente piacevole e tecnicamente accurata, proprio come simbolo di rottura con i canoni accademici di quell’epoca che prediligevano una certa forma di anti-grazioso. Paradossalmente, per Bueno, era la grazia dei suoi dipinti a dover a scaturire un vero sentimento di provocazione nello spettatore.

 

 

© ANTONIO BUENO THOMAS, by SIAE 2022

 

 

Stima € 5.000 / 7.000
Aggiudicazione  Registrazione
Asta conclusa
1 - 30  di 80