INTERNATIONAL FINE ART AND AN IMPORTANT COLLECTION OF PENDULES “AU BON SAUVAGE”

13 JUNE 2023

INTERNATIONAL FINE ART AND AN IMPORTANT COLLECTION OF PENDULES “AU BON SAUVAGE”

Auction, 1207
FLORENCE
Palazzo Ramirez-Montalvo
h. 3 p.m.
Lots 1-141
Viewing
FLORENCE
Friday 9 June 2023 10 am-6 pm
Saturday 10 June 2023 10 am-6 pm
Sunday 11 June 2023 10 am-1 pm
Monday 12 June 2023 10 am-6 pm

Lot no. 110 will be viewable by making an appointment at our headquarters in Prato in Via Fratelli Giachetti 35.
To make an appointment write to: fineart@pandolfini.it

 
 
 
Estimate   500 € - 60000 €

All categories

121 - 141  of 141
125
Estimate   € 10.000 / 15.000
135

A FRENCH MANTEL CLOCK, PARIS, 1802-1810

 

OROLOGIO DA CAMINO, PARIGI, 1802-1810

Atala délivrant Chactas

in bronzo dorato e patinato con quadrante in smalto; cm 40,5x32,5x11

Quadrante firmato Lépine à Paris

 

La base a forma di parallelepipedo scantonato agli angoli si regge su quattro piedini a trottola, ornata da fregi sui lati corti e da un grande rilievo sul fronte raffigurante il funerale di Atala. Sopra di essa si svolge la scena con figure a tutto tondo, dove Atala è impegnata a liberare Chactas, legato ad una palma e appoggiato ad una catasta di legna dove è inserito il quadrante. Lo stesso soggetto si ripete in un altro modello di orologio leggermente più grande, di cui un esemplare è presente in questa collezione, dove sul lato opposto ad Atala è raffigurato un soldato di guardia addormentato, sostituito invece nella presente versione da un fucile e un moschetto. Rispetto alla maggior parte delle versioni note, questo orologio si distingue per la figura di Chactas, qui completamente dorata diversamente dal solito quano è rappresentato con la pelle scura, e per la palma, di solito dorata e qui invece patinata.

 

Comparative Bibliography

P.G. Chabert, La pendule au “Nègre”: Saint-Omer, Musée de l’Hotel Sandelin, cat. della mostra, 1977, pp. 36-37 n. 24;

P. Kjellberg, Encyclopédie de la pendule francaise du Moyen Age au XX siècle, Parigi 1997, p. 359 ill. E;

J-D. Augarde, Une Odyssée en pendules. Chef-d’oeuvre de la Collection Parnassia, Vol. II, Dijon 2022, p. 400 n. 104

(tutte versioni con Chacta raffigurato come schiavo nero e la palma dorata)

 

ATALA, OU LES AMOURS DE DEUX SAUVAGES DANS LE DÉSERT

di François-René de Chateaubriand

Pubblicato a Parigi nel 1801 e subito tradotto in italiano e nelle altre principali lingue europee, Atala, ou Les amours de deux sauvages dans le désert è un romanzo di François-René de Chateaubriand, confluito più tardi nel Génie du Christianisme, testo continuamente ripubblicato lungo tutto il XIX secolo e diventato uno dei classici della letteratura romantica. La narrazione si svolge nella colonia francese della Louisiana, dove il giovane guerriero indigeno Chactas viene catturato da una tribù ostile alla sua. Nel villaggio in cui è tenuto prigioniero vive Atala, una nativa americana convertita al cristianesimo, che colta da pietà libera Chactas e fugge con lui nella foresta. I due, che sorpresi da un temporale tropicale avevano trovato rifugio in una grotta stringendosi in un abbraccio appassionato, d’un tratto odono il rintocco di una campana che annuncia un eremita, padre Aubry, il quale offre loro un rifugio. Sembra la salvezza, ma Atala porta nel cuore una pena segreta: la ragazza, appena diciottenne, ha consacrato la propria verginità alla memoria della madre, e quindi, consapevole di non poter resistere all’impeto di Chactas, di cui si è innamorata, ingerisce del veleno che in breve tempo la conduce alla morte. L’enorme successo del romanzo di Chateaubriand ebbe feconde ricadute nel campo delle arti figurative, a partire dalle innumerevoli illustrazioni a stampa inserite a corredo di molte edizioni, per arrivare fino alle trasposizioni plastiche, di cui abbiamo qui due testimonianze in bronzo, diverse tra loro per dimensioni e per numero di personaggi raffigurati.

Estimate   € 14.000 / 25.000
136

A FRENCH MANTEL CLOCK, PARIS, 1800-1810

 

OROLOGIO DA CAMINO, PARIGI, 1800-1810

Les porteurs mauriciens

bronzo dorato e patinato con quadrante in smalto; cm 46,5x34,5x12,2

 

La base, di forma trapezoidale, è impreziosita sul fronte da un episodio a bassorilievo tratto dal romanzo di Bernardin de Saint-Pierre, inserito tra due fregi vegetali. Sopra, due robusti portatori mauritiani reggono una portantina sulla quale sono seduti Paolo e Virginia con un cagnolino, mentre dalla stessa portantina scendono dei festoni di fiori e frutta ad incorniciare il quadrante circolare.

 

Comparative Bibliography

P. Kjellberg, Encyclopédie de la pendule francaise du Moyen Age au XX siècle, Parigi 1997, p. 358 ill. B;

J-D. Augarde, Une Odyssée en pendules. Chef-d’oeuvre de la Collection Parnassia, Vol. II, Dijon 2022, pp. 388-389 n. 99

 

PAUL ET VIRGINIE

di Bernardin de Saint-Pierre

Il romanzo Paul et Virginie, pubblicato da Bernardin de Saint-Pierre nel 1788, si inserisce nella linea di riflessione sul mito dell’età dell’oro vivificata da Rousseau alla metà del Settecento. Narra infatti il tragico idillio di due giovani in un ambiente naturale esotico e incorrotto. Il narratore scopre le rovine di due capanne in una piana interna dell’Île de France, ora Isole Mauritius. Un vecchio venerando gli racconta la storia di chi abitò quelle capanne. Paul e Virginie sono figli di due donne francesi, rispettivamente la contadina bretone Marguerite e la nobile Madame de La Tour, con due storie d’amore infelice: la prima è abbandonata dal gentiluomo che l’ha sedotta; la seconda è diseredata perché sposa un uomo di condizione inferiore che muore di febbri pestilenziali in Madagascar; entrambe sono emarginate dal paese natale per non aver rispettato le convenzioni sociali della ‘civile’ Europa. Aiutate da una coppia di servi neri, le due donne mettono a frutto la terra e allevano i loro figli come fratello e sorella. I due giovani crescono puri e innocenti nell’isola tropicale, a stretto contatto con una natura-madre benigna che si impone come modello etico alternativo a quello borghese europeo. L’idillio si spezza nel momento in cui Virginie è richiamata in Francia da una ricca zia, una marchesa che vuole farla sua erede e darla in moglie a un buon partito: prevedendo ingenuamente un vantaggio per i propri cari, la fanciulla riluttante viene costretta, anche dalle pressioni del governatore dell’isola e di un religioso, a trasferirsi in Francia, ma il prezzo da pagare è troppo alto, e il conflitto natura/cultura sembra risolversi a favore della prima. Virginie lascia Parigi e torna alla sua isola, ma, poco prima dello sbarco, una tempesta fa naufragare il Saint-German, la nave che la porta: piuttosto di spogliarsi e gettarsi in acqua per salvarsi (ed è un rifiuto che allegorizza l’impegno a preservare la propria ‘verginità’ inscritta nel suo stesso nome), la giovane decide di morire sotto lo sguardo impotente dell’amato che osserva la tragica scena dalla riva. Alla morte di Virginie segue quella di Paul e, a ruota, quella delle due madri e dei due servi.

 

 

Estimate   € 16.000 / 25.000
121 - 141  of 141