Important Reinassance Maiolica

27 OCTOBER 2014
Auction, 0025
2

ALBARELLO

Estimate
€ 12.000 / 18.000
Price realized  Registration

ALBARELLO                                                                 

Montelupo, 1440-1450                                                      

                                                                          

Maiolica decorata in monocromia blu di cobalto                            

alt. cm 22; diam. bocca cm 12; diam. base cm 12                           

Sul fondo etichetta stampata Galleria Pesaro/Milano; manoscritto numero 6 

                                                                          

Intatto; usure allorlo, alla spalla e al piede                            

                                                                          

Corredato da attestato di libera circolazione                             

                                                                          

Earthenware, glazed and painted in cobalt blue                            

H. 22 cm; mouth diam. 12 cm; foot diam. 12 cm                             

Printed label Galleria Pesaro/Milano; handwritten n. 6                    

                                                                          

In very good condition; wear to rim, shoulder, and foot                   

                                                                          

An export licence is available for this lot                               

                                                                          

Il vaso apotecario ha unimboccatura larga con orlo piano appena estroflesso

e collo cilindrico breve terminante in una spalla carenata. Il corpo è    

cilindrico e termina in un calice appena accennato, con una strozzatura che

finisce nel piede a base piatta con orlo arrotondato. Sotto la base, è    

visibile unincisione scalfita dopo la cottura.                            

Il decoro, dipinto in blu di cobalto, è incentrato su una distribuzione   

simmetrica in registri sovrapposti senza soluzione di continuità          

La morfologia del contenitore è ben nota ed è tipica dei manufatti in     

maiolica prodotti dalle officine toscane già nel corso del secolo XIV, ma 

con massima diffusione nel corso del secolo XV.                           

Lalbarello proviene dalla collezione Ducrot, passata allasta a Milano     

presso la Galleria Pesaro nel 1934 come opera di area toscana della metà  

del secolo XV. Chompret già nel 1946 attribuiva questa serie di opere ad  

area fiorentina, associando a questo alcuni altri pezzi come confronto: fra

questi, per esempio, lalbarello del Victoria and Albert Museum,           

morfologicamente e stilisticamente assai vicino al nostro vaso.           

Molti sono infatti gli esemplari di confronto, conservati nelle principali

raccolte museali del settore, ai quali si può fare riferimento. Fra questi,

ve nè uno conservato al Fitzwilliam Museum di Cambridge che presenta una  

variante nella piccola ansa aggiunta appena sotto il collo; un altro è al 

Museo di Berlino.                                                         

Recentemente Fausto Berti ha fornito unaccurata analisi di questa tipologia

di vasi raggruppando i confronti. Lo studioso fiorentino considera        

lalbarello riconducibile alla produzione in blu prevalente nella versione 

ispirata alla pittografia araba e pertanto definito cufico o meglio       

pseudo-cufico. Si tratta di un uso decorativo medio-orientale che, oltre a

veicolare i versetti del Corano, fungeva da motivo ornamentale, rifacendosi

al vasellame di produzione dei vasai moreschi di Valenza, quello però     

impreziosito dal lustro metallico. Questo decoro divenne un riferimento per

i vasari occidentali, che ne utilizzarono lintreccio compositivo a puro   

scopo ornamentale. Tale modalità stilistica rimase in auge per circa un   

cinquantennio, fino allincirca alla fine del 400: proprio per questa      

ragione, la datazione è collocata nel periodo compreso tra il 1430 e il   

1460 circa.                                                               

Un ulteriore confronto ci viene dallalbarello simile della collezione della

Cassa di Risparmio di Perugia, considerato di produzione montelupina e in 

base ai confronti museali già citati datato agli anni 1440-1470.          

Inoltre, un confronto a nostro parere molto prossimo allalbarello in esame

ci viene fornito dal vaso pubblicato da Berti in occasione della mostra   

sulla maiolica di Montelupo: la datazione proposta per tale esemplare è tra

il 1440 e il 1450.                                                        

Abbiamo già accennato alla provenienza del vaso dalla collezione Ducrot,  

passata allasta nel 1934. Nel 1970 fu venduto da Alavoine Antiquité di    

Parigi, che lo datava al 1450.