DIPINTI E SCULTURE DEL SECOLO XIX

153

Giuseppe De Nittis

€ 8.000 / 12.000
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Giuseppe De Nittis

(Barletta 1846 - Saint-Germain-en-Laye 1884)

RITRATTO DI MADAME MANET

pastello su carta, cm 51,5x40

 

Provenienza

Bernheim Jeune Gallery (maggio 1866)

Collezione privata, Parigi

Mark Borghi Gallery, New York

Collezione privata

 

Esposizioni

Italian Master of the Nineteenth Century, New York, Galleria Borghi, New York, n. 19

 

L'opera è archiviata presso la Fondazione Giuseppe De Nittis di Barletta con il n. 122.

 

"Rivedere questo pastello di Giuseppe De Nittis, ritratto di "Madame Manet", da me già visionato negli anni 90 a New York alla mostra "Italian Master of the Nineteenth Century" della Galleria Borghi, mi fa un grande piacere.

Nei 38 anni di vita il De Nittis conobbe un solo filo conduttore: "la Pittura".

Leonce Benedite (1856-1925) conservatore del Lussemburgo (cosi si chiamava la Galleria d'Arte Moderna di Parigi) lasciò scritto sul maestro di Barletta: "...nessuno può immaginare quale straordinaria notorietà godesse dal vivo quest'artista", e più tardi il critico Enrico Piceni (1901-1986) esclamò: "Iperbole? Romanticismo? Forse, ma proprio per questo l'arte del De Nittis conserva una stupefacente perenne giovinezza".

La suggestione che si prova nell'esaminare questo ritratto (di madame Manet) aiuta segnalare a quale qualità pittorica l'artista arrivò; il volto della ritratta è intriso da una grazia leggera mondana e contemporanea, quanto ideale ed immaginaria. Il De Nittis studia l'eleganza, la vede in un modo tutto suo, crea un tipo inconfondibile e come lo definisce J.K. Huysmans (1848-1907) "De Nittis peignant le parisiennes...", modellandole con un senso di intimità e poesia.

Fu dal 1879 che il pastello attrasse potentemente l'artista, la qual cosa è comprensibile, dato che la sua mano pronta e leggera, la sua predilezione per le delicate sfumature trovano completa soddisfazione in questa tecnica.

Chi indirizzò De Nittis al pastello? Chi glielo fece amare?

C'è chi sostiene, che fu guardando i pastelli esposti dal F.P. Michetti (1851-1929) a Milano nel 1877, ma penso che questo sia poco probabile.

C'è chi mette il nome di E. Degas (1833-1917) la quale cosa fece irritare la bizzosa moglie Leontine (1843-1913) che dichiarò: "...E' falso! E' Peppino che al contrario porta Degas verso il pastello....". Cosa che è stata definitivamente chiarita nel testo di D.W.Druick - P. Kort Zegers nel catalogo della mostra parigina dedicata a Degas (1988) dando la primogenitura all'italiano, ma la questione ha una importanza più per cronaca che per la critica.

Ad E.Gouncourt (1822 -1896) non sfugge la novità tecnica introdotta dal De Nittis con alcune soluzioni estremamente audaci e moderne, per esempio da come viene trattato il viso nell'intento di creare plasticità.

Concludo con le parole di J. Whistler (1834-1903) che definisce le opere a pastello dell'artista di Barletta una straordinaria sinfonia, affermando: "io non ho mai visto un pittore che con il pastello fa ricordare tecniche antiche"."

 

Roberto Capitani