Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane
(Venezia, 1548 - 1628)
LA PISCINA PROBATICA
olio su tela, cm 112,5x95,5
firmato "JACOBYS PALMA F." in basso al centro
THE POOL OF BETHESDA
oil on canvas, 112.5x95.5 cm
signed "JACOBYS PALMA F." lower center
Esposizioni
Da Tiziano a El Greco 1540-1590. Per la storia del Manierismo a Venezia, Venezia, Palazzo Ducale, settembre-dicembre 1981;
La raccolta Molinari Pradelli. Dipinti del Sei e Settecento, Bologna, Palazzo del Podestà, 26 maggio - 29 agosto 1984;
Bastianino e la pittura a Ferrara nel secondo Cinquecento, Ferrara, Palazzo dei Diamanti, settembre-novembre 1985;
Barocco italiano. Due secoli di pittura nella collezione Molinari Pradelli, Mantova, Palazzo Tè, Aprile-Giugno 1995;
Quadri di un’esposizione: pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli, Bologna, Palazzo Fava, Palazzo delle Esposizioni, 21 giugno 2012 – 7 ottobre 2012
Le stanze delle muse. Dipinti barocchi della collezione di Francesco Molinari Pradelli, Firenze, Galleria degli Uffizi, 11 febbraio – 11 maggio 2014
Bibliografia
S. Mason Rinaldi, Drawings by Jacopo Palma il Giovane from the collection Mr. C. R. Rudolph, Londra 1977, p. 14;
N. Ivanoff, P. Zampeti, Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, Bergamo 1979, p. 531, scheda 24;
Da Tiziano a El Greco 1540-1590. Per la storia del Manierismo a Venezia, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Ducale, settembre-dicembre 1981) a cura di S. Mason Rinaldi, Milano 1981, p. 223, scheda 83;
V. Markova, Inediti della pittura veneta nei musei dell'U.R.S.S., in 'Saggi e Memorie di storia dell'arte', 13, 1982, pp. 9-31;
S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane. L'opera completa, Milano 1984, p. 91, scheda 143;
La raccolta Molinari Pradelli. Dipinti del Sei e Settecento, catalogo della mostra (Bologna, Palazzo del Podestà, 26 maggio - 29 agosto 1984) a cura di C. Volpe, Firenze 1984, p. 47;
Bastianino e la pittura a Ferrara nel secondo Cinquecento, catalogo della mostra (Ferrara, Palazzo dei Diamanti, settembre-novembre 1985) a cura di J. Bentini, Bologna 1985, pp. 53-54, scheda 30;
G. Andrisani, Contributi alla storia dell'arte, Firenze 1987, p. 233;
Barocco italiano. Due secoli di pittura nella collezione Molinari Pradelli, catalogo della mostra (Mantova, Palazzo Tè, Aprile-Giugno 1995) a cura di M. Artioli, Milano 1995, p. 36;
Quadri di un’esposizione: pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli, catalogo della mostra (Bologna, Palazzo Fava, Palazzo delle Esposizioni, 21 giugno 2012 – 7 ottobre 2012), a cura di A. Mazza, F. Molinari-Pradelli, A. Emiliani, Bologna 2012, pp. 214-215, scheda 61;
Le stanze delle muse. Dipinti barocchi della collezione di Francesco Molinari Pradelli, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 11 febbraio – 11 maggio 2014), a cura di A. Natali, Firenze 2014, pp. 168-169, scheda 32.
Si riporta un estratto della scheda redatta da Benedetta Basevi e pubblicata in occasione della mostra Le stanze delle muse. Dipinti barocchi dalla collezione di Francesco Molinari Pradelli.
"Fu Stefania Mason Rinaldi, su indicazione di Rodolfo Pallucchini, a segnalare l’opera al maestro Molinari Pradelli che l’acquistò nel 1977, tramite l’antiquario fiorentino Giancarlo Baroni, presso la Galleria Bruno Meissner di Zurigo. Databile all’ultimo decennio del Cinquecento, come ritenuto da Mason Rinaldi che la pubblicò assieme ad un disegno preparatorio già nella collezione Rudolph di Londra, il dipinto appartiene a un momento particolarmente felice della carriera di Jacopo, in concomitanza con l’ultima fase della decorazione dell’oratorio dei Crociferi (1538-1592), caratterizzata da una nuova e, nel panorama veneziano, inusuale ricerca in senso realistico e naturalistico. Strette analogie formali e compositive sono rilevabili in opere che si scalano nei primissimi anni Novanta quali il Massacro degli abitanti di Ippona di Montepellier (1593) e la Lavanda dei piedi di San Giovanni in Bragora, dove Jacopo sembra concentrarsi principalmente sulla composizione e sulla ricerca formale raggiungendo risultati di elevata qualità, come testimonia lo splendido nudo femminile che compare sulla destra, il cui abbagliante candore e la posa serpentinata emergono con plastica evidenza. […] Della nostra opera si conosce una copia di bottega precedentemente attribuita allo Schiavone, conservata presso il Museo Pushkin di Mosca”.
Opere dichiarate di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni Culturali, ai sensi dell'art. 3 della legge 1.6.1939. n. 1089 con decreto del 19 aprile 1984.
The Italian Soprintendenza considers this paintings to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therefore be exported from Italy.