ARCADE | DIPINTI DAL SECOLO XV AL XVIII

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Icilio Federico Joni

€ 4.000 / 6.000
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Icilio Federico Joni

(Siena 1866-1946)

MADONNA CON BAMBINO E ANGELI

olio su tavola, cm 90x69,5

 

MADONNA WITH CHILD AND TWO ANGELS

oil on panel, cm 90x69,5

 

Bibliografia

G.Mazzoni, Quadri antichi del Novecento, Vicenza 2001, p.130-134 e fig. 143.

 

Di seguito riportiamo un estratto della scheda critica di Gianni Mazzoni pubblicata nel testo sopracitato:

 

La Madonna seduta in trono è raffigurata in atto di leggere un libro che tiene aperto nella mano destra. Il Bambino, poggiato su un cuscino dal quale pendono due nappe, è rivolto verso chi osserva. Con la mano destra benedice, con la sinistra mostra un cartiglio, in parte interrotto dal bordo della pittura, sul quale si legge "EGOSU[M] LUX M[UNDI]". Dietro il trono sono due angeli adoranti disposti simmetricamente. Sul fondo si distinguono i margini quadrilaterali delle foglie d'oro applicate e si numerano almeno cinque diversi punzoni utliizzati per il decoro delle aureole. Intorno alla testa della Madonna la scritta: "AVE GRAÇIA PLENA DOMIN[O]". La superficie pittorica ha evidentemente un processo di invecchiamento. Si distringuono varie creapture longitudinali, cadute di colore, sporcature e numerose macchie puntiformi. Si tratta con piena evidenza di una copia dierivata dallo scomparto centrale del Polittico di Montepertuso, attualmente conservato nella chiesa di S. Fortunato a Vescovado di Murlo, un'opera firmata e datata da Benvenuto di Giovanni nel 1475. Il polittico stazionò a lungo, per il restauro, nei locali della Pinacoteca senese, allora contigua agli spazi dell'Istituto di Belle Arti, finché non fu restituito alla parrocchia di Montepertuso, presso Murlo, nell'ottobre del 1916 (cfr. ASS, Istituto di Belle Arti, Affari 1917, Inserto 16). Joni ebbe modo di studiarlo più volte molto attentamentem e infatti ne trasse questa copia ed una seconda, Santa Caterina d'Alessandria (cfr. infra), entrambe immesse nel mercato antiquario. Egli rammenta nelle sue Memorie: "In quel tempo feci la copia del centro del grande trittico di Benvenuto di Giovanni, che ora si trova a Montepertuso [...].