DAL RINASCIMENTO AL PRIMO '900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

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Cennino di Drea Cennini

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Cennino di Drea Cennini

(Colle Val d’Elsa, seconda metà del sec. XIV – prima metà del sec. XV)

MADONNA COL BAMBINO; CRISTO REDENTORE BENEDICENTE

tempera e oro su tavola, cm 157,5x55,5

 

MADONNA WITH CHILD; BLESSING REDEEMER

Tempera and gold on panel, 157,5x55,5

 

Provenienza

Firenze, Baroni

 

Bibliografia

M. Boskovits, Cennino Cennini pittore non conformista, in “Mitteilungen des Kunsthistorisches Insituts in Florenz” XVII, 1971, p. 46, fig. 16; M. Boskovits, Pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento, Firenze 1975, p. 294; M. Bacci – P. Stoppelli, voce “Cennini, Cennino” in Dizionario Biografico degli Italiani, 23, 1979.

 

Referenze fotografiche

Fototeca Federico Zeri, scheda 1998

 

A lungo assente dal mercato dell’arte, il dipinto qui offerto fu pubblicato da Miklos Boskovits nella sua pionieristica ricostruzione dell’artista toscano, noto fino a quel momento – e anzi celebrato – solo come autore del trattato Il Libro dell’Arte.

Spetta appunto a Boskovits, sulla base dei pochissimi dati deducibili da documenti d’archivio e dal Libro stesso, l’aver restituito la fisionomia di un pittore tardo-gotico, allievo e collaboratore di Agnolo Gaddi, attivo a Colle Val d’Elsa e nell’area circostante, autore degli affreschi con storie di Santo Stefano nella chiesa di San Lucchese a Poggibonsi (da cui il nome di “Maestro di San Lucchese” che un tempo lo individuava), a partire dai quali gli sono stati restituiti vari dipinti su tavola, tra cui un polittico in collaborazione col Gaddi stesso.

Pubblicata in uno stato antecedente al restauro che l’ha liberata da una serie di ridipinture riguardanti soprattutto la veste di Maria, la nostra tavola è stata datata da Boskovits nel primo decennio del Quattrocento, e accostata con puntuali riscontri alla analoga immagine della Madonna dell’Umiltà, già in collezione Hyland a Greenwich (Connecticut), ora nella raccolta del Monte dei Paschi di Siena (fig. 1).

Pressoché coincidenti nella presentazione della Vergine col Bambino, e nei cherubini lumeggiati d’oro negli archetti in pastiglia che coronano il gruppo, le tavole differiscono invece per la presenza, in quella qui offerta, simile in larghezza ma più alta di circa 40 centimetri, del busto di Cristo benedicente incluso in un trifoglio nella cuspide.

Entrambe costituiscono gli elementi centrali di due polittici non identificati.

Un’iscrizione frammentaria riemersa lungo il margine inferiore della nostra tavola potrebbe offrire – se decifrata – elementi circa la committenza; vi si legge comunque, purtroppo incompleta, la data MCCCC…. a conferma della cronologia proposta da Boskovits.