DAL RINASCIMENTO AL PRIMO '900. PERCORSO ATTRAVERSO CINQUE SECOLI DI PITTURA

11 MAGGIO 2022
Asta, 1117
27

Andrea di Giovanni Antonio di Tommaso de’ Piccinelli da Brescia, detto Andrea del Brescianino

Stima
€ 8.000 / 12.000

Andrea di Giovanni Antonio di Tommaso de’ Piccinelli da Brescia, detto Andrea del Brescianino

(documentato a Siena tra il 1506 e il 1524, a Firenze nel 1525)

SAN ROCCO

olio su tavola, cm 67x50

 

SAINT ROCH

oil on panel, cm 67x50

 

Bibliografia di riferimento

M. Maccherini, Andrea del Brescianino, in Domenico Beccafumi e il suo tempo, catalogo della mostra di Siena, Milano 1990, pp. 290-311; M. Maccherini, Andrea Brescianino, in The Mery and Bernard Berenson collection of European Paintings at I Tatti, a cura di Carl Brandon Strehlke and Machtelt Israëls, Milano 2015, pp. 177-178.

 

L’opera è corredata di expertise di Michele Maccherini (datata 8 dicembre 2021) che colloca la tavola nel secondo decennio del Cinquecento per le affinità riscontrate in altre opere del Brescianino di questi anni, sottolineandone l’elevata qualità pittorica nella ricchezza del gioco di luci e ombre.

Dotato esponente di una bottega familiare, Andrea del Brescianino presenta nell’arco della sua attività una prima fase senese, durante la quale risente del linguaggio del Sodoma per risalire alla lezione di Leonardo e Raffaello, seguita da un’esperienza fiorentina in cui si accosta ai pittori della Scuola di San Marco e soprattutto ad Andrea del Sarto.

Nel nostro San Rocco, Maccherini individua una spiccata presenza di suggestioni sartesche, nella resa dei panneggi e nella geometrizzazione delle fisionomie, riscontrabile anche nella cospicua produzione ritrattistica di Brescianino. Lo studioso sottolinea poi il trattamento “quasi piumoso e leonardesco” della barba e della capigliatura e, non rilevando le superfici quasi smaltate delle sue opere del terzo decennio del Cinquecento, suggerisce una cronologia di qualche anno precedente al 1520 in cui porta a compimento la pala della chiesa senese di San Paolo. La mano del santo che allontana l’abito per rivelare la piaga, con l’indice e il medio leggermente divaricati, ritorna in più realizzazioni del pittore, come negli angeli inginocchiati della pala del Museo dell’Opera del Duomo di Siena e in posizione capovolta in molte delle Madonne col Bambino e Santi da lui licenziate, quali la Madonna col Bambino, San Giovannino, San Paolo e Santa Caterina da Siena della National Gallery di Londra (inv. n. 4028).