ARCHEOLOGIA

23 FEBBRAIO 2021

ARCHEOLOGIA

Asta, 1020
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Ore 15.00
Esposizione
FIRENZE
Venerdì        19 febbraio   10-18
Sabato          20 febbraio   10-18
Domenica    21 febbraio   10-18
Lunedì          22 febbraio   10-18

In relazione all’evoluzione dell’emergenza sanitaria in corso, l’accesso all’esposizione e alla sala d’asta potrà essere limitato ad un numero massimo di clienti. Per questo motivo vi consigliamo di prendere un appuntamento.

Contatti:

info@pandolfini.it

+39 055 2340888


 
 
 
Stima   50 € - 50000 €

Tutte le categorie

91 - 120  di 235
93

CRATERE A CAMPANA

ATTICA O ITALIA MERIDIONALE, SECONDA METÀ V SECOLO a.C.

 

Cratere del tipo a campana, con orlo ingrossato, piede cilindrico e due anse orizzontali. La decorazione, a figure rosse, consiste in una corona di foglie di alloro (o olivo) sotto l’orlo e in due scene intervallate sotto le anse da due palmette e poste su una linea di terra costituita da motivo a meandri. Lato A: satiro in corsa verso destra, all’inseguimento di una menade ammantata e con tirso. A sinistra altra menade ammantata volta verso l’ansa, ma retrospiciente a guardare la scena. Fra il satiro e la menade inseguita KALOS. Lato B: scena di palestra con tre giovani ammantati in conversazione: quello centrale si regge a un bastone, quello a sinistra solleva uno strigile mentre sopra quello di destra si vedono due halteres abbinati. H. 25 cm; diam. orlo 31 cm; diam piede 15 cm.

 

Il cratere, che rientra in una forma vascolare ben attestata sia in Attica che nelle produzioni magno-greche, è ascrivibile con ogni probabilità a un’officina ateniese attiva intorno alla metà del V secolo a.C. oppure a una delle prime imitazioni di questi prodotti realizzate in Italia meridionale nel V secolo a.C. La scena di inseguimento trova in particolare buoni confronti con due vasi al Museo Nazionale di Varsavia inv. 142357 (BAPD 215493) e all’Hermitage di San Pietroburgo, inv. 791 (BAPD 215494) attribuiti da J.D. Beazley al pittore della Centauromachia del Louvre (Attic Red-Figure Vase-Painters2, Oxford 1963, 1091.51 e 1091.52).

 

Provenienza

Collezione privata

 

Stima   € 3.500 / 5.500
Aggiudicazione  Registrazione
97

OINOCHOE A TESTA FEMMINILE

ATENE, 480-470 a.C.

 

Oinochoe plastica configurata a testa femminile, su cui si innesta un lungo collo cilindrico con orlo trilobato e ansa verticale. Il volto, ovale, è quello di una giovane donna, incorniciato da una raggiera di riccioli stilizzati a puntini, occhi a mandorla con indicazione della pupilla, naso piccolo, zigomi accentuati, bocca con labbra quasi schiuse. Sulla testa è posta una cuffia decorata con un tralcio vegetale, probabilmente mirto od olivo. La base del collo della donna, corrispondente al fondo del vaso è verniciata in nero. H. 15,7 cm.

L'oinochoe può essere ascritta ad una ben nota produzione attica fra tardo arcaismo e prima età classica (J.D. Beazley, Charinos: Attic Vases in the Form of Human Heads in Journal of Hellenic Studies 49, 1929, pp. 38-78; M. True, Athenian Potters and the Production of Plastic Vases in B. Cohen, a cura di, The Colors of Clay: Special Techniques in Athenian Vases, Los Angeles, 2006, pp. 240-249, 268-273, nos. 79-80). In particolare, l’esemplare qui proposto può essere attribuito alla Classe N (Cook Class): molto vicine sono un’oinochoe a Tubinga (Eberhard-Karls-Univ., Arch. Inst., inv. S808, J. Burow, CVA Tuebingen 3, Monaco di Baviera 1980, p. 30, tav. 21) ed una a Vibo Valentia (Museo Vito Capialbi: inv. C58, M. de Cesare, CVA Museo Vito Capialbi, Roma 1991, p. 41, tav. 32) che presenta un identico puntinato nella resa della capigliatura.

 

Provenienza

Collezione privata

Pandolfini, 8 aprile 2009, lotto 499

Collezione privata

Stima   € 1.500 / 2.500
Aggiudicazione  Registrazione
109

BALSAMARIO A FORMA DI KORE

Grecia orientale (Samo o Mileto), metà VI secolo a.C.

 

Balsamario a forma di kore stante, vestita alla maniera ionica, con un braccio sul petto e l’altro aderente al fianco. La fanciulla presenta un volto ovale, con occhi allungati a mandorla, naso diritto, zigomi pronunciati e bocca rappresentata in un accenno di sorriso. La capigliatura ricade con quattro trecce sul petto e sulle spalle in file verticali. Dalla sommità del capo si innalza un bocchello con orlo a tesa. H. 26 cm.

Questo contenitore per olii profumati, a forma di kore, rientra in quello che è stato definito da R.A. Higgins “Aphrodite Group” (R.A. Higgins, Greek Terracottas, London 1967, pp. 30-36), repertorio di forme costanti (kore stante, dea seduta, sirena, protome, nano) prodotto in Ionia a partire dal secondo quarto del VI secolo a.C. ed ampiamente diffuso in tutto il Mediterraneo, dove si registrano fenomeni di imitazione locale (M. Albertocchi, A. Pautasso, Nothing to do with Trade? Vasi configurati, statuette e merci dimenticate tra Oriente e Occidente, in Traffici, commerci e vie di distribuzione nel Mediterraneo tra protostoria e V secolo a.C., Palermo 2009, pp. 283-290). Frequentemente le korai di questo tipo reggono fra le mani un volatile, ma attestata è anche la versione con la fanciulla che porta semplicemente la mano al petto (S. Boldrini, Le ceramiche ioniche, Gravisca 4, 1994, p. 48, n. 26).

 

Provenienza

Gorny & Mosch, 22 Giugno 2007, lotto 25

Collezione privata

 

Stima   € 1.000 / 2.000
Aggiudicazione  Registrazione
91 - 120  di 235