In relazione all’evoluzione dell’emergenza sanitaria in corso, l’accesso all’esposizione e alla sala d’asta potrà essere limitato ad un numero massimo di clienti. Per questo motivo vi consigliamo di prendere un appuntamento.
Contatti:
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
QUATTRO CONTENITORI PER COSMETICI
EGITTO, II-I MILLENNIO a.C.
Lotto composto da quattro vasi egizi. Due contenitori da kohl in calcite con fondo piano distinto, corpo troncoconico schiacciato, orlo a tesa, coperchio piatto con un elemento centrale rilevato per il fissaggio nell’imboccatura. Contenitore in calcite con fondo piano, corpo troncoconico, orlo distinto ingrossato. Piccolo vaso in bronzo a forma di anfora con orlo a tesa e due anse verticali. H. compresa fra 3,7 e 8,3 cm.
Provenienza
Collezione privata, Emilia-Romagna
Collezione privata
DUE CONTENITORI DA KOHL
EGITTO, II-I MILLENNIO a.C.
Coppia di contenitori per polvere cosmetica in alabastro con orlo appiattito a tesa, corpo globulare e piede conico variamente modanato. H. 6,3 - 6,5 cm.
Provenienza
Mercato antiquario
Collezione privata
VASO IN ALABASTRO
EGITTO ROMANO, I-II SECOLO d.C.
Vaso in alabastro traslucido. Presenta orlo con larga tesa appiattita, corto collo cilindrico, corpo globulare e fondo piano. H. 16,5 cm; diam.12,3 cm.
Provenienza
Artemis Münzen und Antiquitäten, acquisto anni ‘90
Collezione privata
DUE TESTE DI MAZZA ED UN PESO
EGITTO, II-I MILLENNIO a.C.
Lotto composto da due teste di mazza in calcite e da un peso troncoconico in lumachella. H. compresa fra 5,5 e 9,4 cm.
Provenienza
Collezione privata
OSIRIDE IN TRONO
Egitto, epoca tarda, VIII-I secolo a.C.
Bronzetto raffigurante Osiride. Il dio, seduto, indossa la corona atef (corona bianca dell’Alto Egitto, affiancata da piume di struzzo) con al centro l’ureo. Il viso è reso con una certa attenzione al naturalismo e porta una lunga barba posticcia. Di particolare interesse è la presenza di un’incrostazione bianca a indicare i globi oculari. Il corpo è stretto in un’ampia fasciatura che scopre il flagello e lo scettro ricurvo hekat. H. 14,8 cm di cui 1,2 cm per il perno per l’infissione.
Provenienza
Collezione privata
Lotto corredato da attestato di libera circolazione
An export licence is available for this lot
TYET CON TESTA DI HATHOR
Egitto, epoca tarda, VIII-I secolo a.C.
Amuleto in pietra verde, composto nel tratto inferiore da un nodo isiaco (Tyet), sopra al quale è posta, in modo inconsueto, una testa di Hathor con parrucca tripartita e volto dalle orecchie bovine. H. 5,7 cm.
Il Tyet, o nodo isiaco, è un amuleto ben noto soprattutto nel Nuovo Regno, quando diviene, nella sua versione in pietra rossa, un elemento comune del corredo delle mummie. L’amuleto in colore verde, attestato anche in faience, poteva alludere alla rinascita (C. Andrews, Amulets of Ancient Egypt, Austin 1994, pp. 44-45). La associazione Tyet – testa di Hathor è ben attestata dal Nuovo Regno: compare in particolare nelle quattro statuette di Senenmut come portatore di sistro (al Metropolitan di New York, a Monaco di Baviera, al Museo del Cairo e a Luxor): S. Hassan, A Fragment of the Hathor-Headed Naos Sistrum from a Sistrophorous Statue of Senenmut from Karnak, in La Cachette de Karnak: Nouvelles perspectives sur les decouvertes de Georges Legrain, 2016, pp. 250 n. 5, 251.
Provenienza
Collezione privata
ISIDE LACTANS
Egitto, Epoca Tarda, VIII-III secolo a.C.
Bronzetto raffigurante Iside mentre allatta il giovane Horus. La dea, assisa, indossa una lunga veste che giunge fino alle caviglie e porta sulla testa una parrucca tripartita su cui si vede parte della spoglia di avvoltoio e il tratto inferiore del modio. Il giovane dio, seduto sulle sue gambe, è rasato e porta su di un lato della testa la treccia infantile. H. 13,5 cm.
Provenienza
De Zwaan, Amsterdam, acquisto 1973
De Rook fine art and antiques, acquisto 2017
Lotto corredato da analisi spettroscopie attestanti la compatibilità dei prodotti di corrosione con una datazione antica
AMULETO DELLA DEA SEKHMET
EGITTO, NUOVO REGNO / TERZO PERIODO INTERMEDIO
Amuleto in faience verde raffigurante Sekhmet (o Bastet?) seduta su di un elaborato trono decorato da figure stilizzate di serpenti (riferimento al dio serpente Nehebkau?). La dea, dalla testa di leonessa, indossa un lungo vestito che scende fino ai polpacci e regge un sistro sulla sinistra. Sul retro del trono, un geroglifico con ankh. L’amuleto era destinato alla sospensione: dietro alla testa ferina si vede un anello per il passaggio del filo. H. 7,2 cm.
Secondo il documento allegato dai venditori, l’amuleto proveniva dal basso Egitto (rinvenimento nei pressi di Boubastis). Un confronto abbastanza preciso è costituito da un amuleto al British Museum, pur di dimensioni lievemente inferiori – inv. 1946,1204.110: C. Andrews, Amulets of Ancient Egypt, Austin 1994, p. 34.
Provenienza
Nassar Brothers, acquisto 8 ottobre 1975
Collezione privata
AMULETO A FORMA DI STATUA CUBO
EGITTO, EPOCA TARDA, VIII-III SECOLO a.C.
Amuleto in faience verde-azzurra a forma di statua cubo: l’uomo seduto con le braccia incrociate, tiene nella mano destra un pilastro djed e nella sinistra una lattuga, simbolo di fertilità. Sulla testa porta una parrucca con i bordi torniti. Un testo disposto su tre linee orizzontali è inciso sul fronte della statua mentre sul pilastro sul retro è indicato il nome dell’onorato Djesertayned. H. 5,5 cm; base 3,5 x 2,5 cm.
Provenienza
Etude Conan, Salle des ventes de Lyon, 29 mars 2008, n. 183.
Nakhtmin, acquisto 2017
ARPOCRATE
EGITTO, I SECOLO a.C.
Bronzetto raffigurante Arpocrate - Horus fanciullo figlio di Iside e Osiride. Il dio, nudo e paffuto, porta in avanti la gamba ed il braccio sinistro, su cui si avviluppa un serpente. Sulla testa, dove compare il ricciolo di capelli - simbolo della sua giovane età - il dio indossa la doppia corona dell’Alto e del Basso Egitto. Porta l’indice della mano destra alla bocca, con un gesto naturale dell’infanzia, interpretato anche come allusione al silenzio da tenere in connessione con i misteri. H. 9,5 cm
Peculiare nel bronzetto è la fisicità della figura, che può ricordare il tipo del physkon, dell’uomo pingue, tradizionalmente connesso al re Tolemeo VIII Evergete. Questo consente di proporre una datazione del pezzo ancora in età ellenistica.
Provenienza
Dr. Cesare Gamberini, acquisto 23 settembre 1954
Collezione privata
HORUS-ARPOCRATE
EGITTO, EPOCA TARDA, VIII-I SECOLO a.C.
Amuleto con figura di Horus-Arpocrate. Il giovane dio, seduto, poggia i piedi su di un sostegno quadrangolare. Il braccio sinistro è allungato, mentre il destro porta alla bocca l’indice, con il gesto tipico di Arpocrate. Sul lato destro della testa è un lungo ricciolo, ad indicare la sua giovane età, mentre l’ureo sulla fronte indica il suo stato divino. La figura era un amuleto destinato ad essere indossato, come si evince dall’anello di sospensione sul retro. Sul petto sono presenti alcune incisioni. H. 9 cm.
Provenienza
Collezione privata
DUE OSIRIDE
EGITTO, EPOCA TARDA, VII-I SECOLO a.C.
Coppia di bronzetti, a fusione piena, raffiguranti Osiride. Il dio, in posizione stante, è rappresentato in forma di mummia. Indossa una corona atef con piume laterali e regge flagello e scettro con le mani. H. 9,8 e 10,3 cm.
Provenienza
Collezione privata
UN DONO DI STATO
ISRAELE, REGNO DELLA GIUDEA, VIII- VI SECOLO a.C.
Pugnale in bronzo con lama fogliata e cordolo per l’inserzione in un manico, ascrivibile ad una produzione del Regno di Giudea. Lungh. 23,5 cm.
Se il pugnale proposto in asta trova numerosi confronti nella produzione di armi in bronzo in area medio-orientale a partire dalla fine del II millennio a.C., eccezionale è la biografia di questo specifico oggetto, donato da Shimon Peres (1923 – 2016) - primo ministro, presidente d’Israele e premio Nobel per la Pace nel 1994 - a Bettino Craxi (1934 – 2000) in occasione di uno degli incontri fra i due uomini politici nel periodo in cui quest’ultimo fu Presidente del Consiglio dei Ministri (1983 – 1987). Nonostante rapporti non sempre cordiali fra i due statisti, questo dono è prova del rispetto e dell’impegno di Peres e Craxi per avere la pace in Medio Oriente.
Provenienza
Collezione privata Bettino Craxi
Bolaffi 2015
Collezione privata
TRE DEE
VALLE DELL’INDO, MOHENJO-DARO, III-II MILLENNIO a.C.
Lotto composto da tre figure di dee, nude, con testa stilizzata a becco di uccello ed elaborata capigliatura resa da cordoni rilevati e variamente assortiti. L’unico oggetto di decorazione di queste divinità, che i floridi seni consentono di riconoscere come dee madri o della fertilità, consiste in un collare reso da cordoncini orizzontali sulle spalle. H. compresa fra 12,3 e 13 cm.
Provenienza
Mercato antiquario
TAVOLETTA CUNEIFORME
MESOPOTAMIA, II MILLENNIO a.C.
Tavoletta in argilla, integralmente coperta da segni cuneiformi su entrambe le facce principali. 5,7 x 3,4 cm.
Provenienza
Mercato antiquario americano
Lotto corredato di certificato di avvenuta importazione
An export licence is available for this lot
DUE 'VENERI' ORIENTALI
VALLE DELL’INDO, III-II MILLENNIO a.C. E III-II SECOLO a.C.
Lotto composto da due figure di divinità femminili, nude. Una dea nuda in argilla beige-verde, con testa stilizzata a becco di uccello ed elaborata capigliatura resa da cordoni rilevati. L’unico oggetto di decorazione della figura consiste in un collare reso da cordoncini orizzontali sulle spalle. Una figura in terracotta, nuda, con braccia aperte e decorazione applicata resa da pastiglie ad ornare il seno ed i capelli. H. 10,2 - 12 cm.
Provenienza
Mercato antiquario
GRANDE TAVOLETTA CUNEIFORME
SHURUPPAK, III MILLENNIO (2600-2500 a.C.)
Tavoletta con testo in caratteri cuneiformi del periodo di Tell el-Fārah (Shuruppak), contenente la registrazione di razioni di grano (ziz) per varie persone di cui si menziona il nome. Il bene distribuito è indicato alla riga 1, mentre il resto del testo contiene l’elenco dei nomi e delle quantità consegnate alle specifiche persone. 6,5 x 6,3 cm.
La tavoletta è stata edita nel volume (a cura di G. Pettinato), L’uomo cominciò a scrivere. Iscrizioni cuneiformi della collezione Michail, Milano 1997, p. 59, n. 4. Il riferimento al grano per un documento proveniente da Shuruppak non è peregrino: come è noto, l’importante centro della media Mesopotamia, non lontano da Nippur, era celebre per la sua produzione granaria: B.R. Foster, Shuruppak and the Sumerian City State, in Orientalia et Classica VIII, 2005, pp. 71-88.
Provenienza
Collezione Louise Michail (Milano)
Mercato antiquario, acquisto nel gennaio 2006
Collezione privata
TAVOLETTA CUNEIFORME
MESOPOTAMIA MERIDIONALE, 1800-1750 a.C.
Tavoletta d’argilla di forma rettangolare incisa solo su di una faccia. Nel documento si registrano movimenti di 60 unità di una certa materia prima verso diverse città e distretti: 10 unità al distretto di Wand-ilishu, 10 alla città di Halilum, 20 alla città di Alla, 20 alla città di Habib-sin. Dalla trascrizione si deduce che la materia prima fu inventariata e trasportata durante il regno di re Rim-Sin di Larsa. 3,5 x3, 7 cm.
Il regno di Rim-Sin rappresentò il momento di apogeo della città di Larsa, in Iraq meridionale, non lontano da Uruk, che arrivò a controllare almeno una decina di altre città stato.
Provenienza
Mercato antiquario, acquisto 4 aprile 2001
Collezione privata
ELEMENTO DI CASSETTA PER CANOPI
EGITTO, EPOCA TARDA, VIII-I SECOLO a.C.
Pannello riferibile ad un elemento di cassetta da canopi in legno, di cui si conservano gli incassi per la connessione con le altre pareti. La decorazione, dipinta, consiste in una divinità seduta raffigurata nell’atto di reggere in mano una piuma. 33 x 38 cm.
L’elemento faceva parte di una cassetta a quattro scomparti destinata a contenere i quattro canopi. Lo spessore del legno e le modalità del taglio nel suo tratto inferiore consentono di riconoscere la cassetta come ottenuta dal riuso di una parete di sarcofago. Il testo, che corre verticalmente su tre linee poste sull’intonaco, conserva i nomi di un individuo maschile e di uno femminile. Siamo quindi davanti ad un raro caso di cassetta per i canopi di una coppia.
Provenienza
Collezione privata
TESSUTO COPTO
EGITTO, II-V SECOLO d.C.
Frammento di tessuto copto in lino forse riferibile a una parte di tunica. Si conserva un elemento ovoidale appuntito con un tratto allungato campito di colore blu e marginato da una cornice rossa (forma di un pesce?). Al suo interno è campito da una serie di figure animali in movimento verso sinistra intervallate a riempitivi in verde e giallo. 31x18 cm.
Provenienza
Collezione privata del pittore G. Sebasti, Alessandria d’Egitto (ante 1961)
Collezione privata
CLAVUS COPTO
EGITTO, II-VI SECOLO d.C.
Frammento di tessuto in lino decorato riferibile probabilmente al tratto contiguo a una spalla di una grande tunica copta. La fascia chiusa da un elemento circolare (un melograno?) presenta entro un elemento arrotondato campito di colore vinaccia,
una teoria di figure umane in movimento alternate a riempitivi fitomorfi. 40x18 cm.
Provenienza
Collezione privata del pittore G. Sebasti, Alessandria d’Egitto (ante 1961)
Collezione privata
POGGIATESTA IN LEGNO
EGITTO, NUOVO REGNO, (1552-1069 a.C.)
Poggiatesta in legno composto da tre elementi lavorati separatamente e assemblati con un sistema di mortase e tenoni. Il tratto superiore, arcuato, si imposta su un elemento quadrangolare a sua volta retto da uno stelo, che dà l’impressione di essere una colonna. H. 20,5 cm.
Su questa categoria di manufatti, peculiari dell’antico Egitto e frequenti soprattutto in contesti funerari: Β. Costa, Preparazione per un corpus dei poggiatesta nell’Antico Egitto. Classificazione tipologica, in Egitto e Vicino Oriente XI, 1988, pp. 39-50. La forma dell’oggetto e la cura formale nella sua realizzazione consentono di datarlo nel Nuovo Regno.
Provenienza
Collezione privata del pittore G. Sebasti, Alessandria d’Egitto (ante 1961)
Collezione privata
QUATTRO BRONZETTI
EGITTO, EPOCA TARDA, VIII-I SECOLO a.C.
Lotto composto da quattro bronzetti egizi di epoca tarda: babbuino seduto in attesa del sole con disco solare sulla testa, testa di cobra con corona sulla testa, egida con testa di dea leonessa Sekhmet, figura bifronte con orecchie bovine. H. da 4 a 6,4 cm.
Provenienza
Collezione privata
TESTA DI AMSET
EGITTO, NUOVO REGNO - TERZO PERIODO INTERMEDIO (1550 - 712 a.C.)
Coperchio di canopo in pietra calcarea raffigurante Amset, figlio di Horus, rappresentato con testa umana e pesante parrucca a borsa da cui fuoriescono le orecchie. Il canopo con la testa di Amset era destinato a contenere il fegato del defunto. Sui lineamenti del volto, e in particolare sugli occhi, si conservano tracce di policromia. Alla base del coperchio si vede un incasso per l’inserimento del canopo. H. 10,3 cm; spessore 11 cm.
Provenienza
Galerie Günter Puhze, Freiburg im Breisgau
Oggetto dichiarato d’interesse archeologico particolarmente importante da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Corepacu Piemonte, 2016).
IDOLETTO CICLADICO
Grecia, Cicladi, III millennio a.C.
Statuetta in marmo bianco a grandi cristalli, rappresentante una figura femminile stante con le braccia incrociate sull’addome, il destro sotto il sinistro. La testa triangolare è portata all’indietro, con il naso ben indicato da un rilievo triangolare, il collo è lungo e massiccio, il corpo porta una lieve indicazione dei seni, rilevati, e del pube. Le gambe sono separate da una linea incisa ed una linea incisa compare anche sul retro, ad indicare l’asse di simmetria del corpo fra le gambe e lungo la spina dorsale. H. 18,5 cm.
Questa figurina, la cui qualità formale è meno apprezzabile a causa di qualche incrostazione ed abrasione della superficie, è ascrivibile ad una classe di materiale di particolare prestigio, quella degli ‘idoli’ prodotti nelle Cicladi durante l’antica età del Bronzo: C. Renfrew, The Development and Chronology of the Early Cycladic Figurines, in American Journal of Archaeology 73.1, 1969, 1-32 e P. Getz-Gentle, Personal Styles in Early Cycladic Sculpture, Seattle and London 2001. In particolare, l’esemplare qui proposto presenta affinità con i prodotti della Cultura di Keros – Syros (2800-2300 a.C.) ed all’interno di questa ripartizione culturale con gli idoletti delle varietà Kapsala e, soprattutto, Spedos, tipo canonico, è vicino per la posizione delle braccia e l’accentuata linea di separazione delle gambe. Fra i confronti possiamo ricordare due esemplari al museo archeologico di Firenze: P. E. Pecorella, Materiali dalle Cicladi nel Museo Archeologico di Firenze, in Studi Micenei ed Egeo-anatolici XII, 1970, 167-169, nn. 16-17.
Provenienza
Pandolfini, 14 novembre 2005, lotto 546
Collezione privata
FRAMMENTO DI LIBRO DELLE CAVERNE (PAPIRO FOX)
Egitto, XXI Dinastia (XI secolo a.C.)
Frammento di papiro che conserva parte del Libro delle Caverne (testo sacro che descriveva il viaggio del dio Ra attraverso l'oltretomba). Il committente è Nesyneferhor, sacerdote-uab (= puro) di Amon. L'inchiostro usato è nero e rosso. Nella vignetta compare divinità maschile, stante, in abito da vivente, mentre stringe un lungo oggetto che originariamente doveva essere conico con la base molto stretta (Rhyton?). Sotto la figura si vede il numero 4. 3,4 x 18 cm.
Nel frammento è visibile una variante del Gruppo 8 dell'Ottava Caverna, riferito a coloro che portano le offerte al defunto.
Provenienza
Mercato antiquario, acquisto 13/06/2009
Collezione privata
PAPIRO AMMINISTRATIVO
Egitto, età tolemaica, II - I secolo a.C.
Frammento di papiro, scritto in demotico conservante parte di un testo documentario, probabilmente un conto. 10 x 7,5 cm.
Provenienza
Mercato antiquario, acquisto 2006
Collezione privata
Lotto corredato da analisi C14, attestante una datazione 120 a.C. - 70 d.C.
TORO
Iran settentrionale, fine II – I millennio a.C.
Bronzo a forma di toro. L’animale è raffigurato fermo su quattro zampe appuntite. Ha un corpo cilindrico, con i quarti posteriori ingrossati e con un massiccio collo a sostenere la testa con due corna semilunate e con orecchie rese da anelli applicati. La bocca è resa da un’apertura, mentre gli occhi sono resi in bronzo applicato. Lungh. max. 19,5 cm; h. 19,3 cm.
Questo bronzo, raffinato prodotto protoiranico, è stato probabilmente realizzato nell’area della città di Amlash, nel nord dell’Iran, lungo le coste del mar Caspio (M. A. Dandamaev, V.G. Lukonin, The Culture and Social Institutions of Ancient Iran, Cambridge 1989).
Provenienza
Collezione privata
Il lotto è offerto con un’expertise della Galleria Eskenazi, via Montenapoleone 15, Milano, datata 5 settembre 1970
MASCHERA
EGITTO, PERIODO TOLEMAICO, IV-I SECOLO a.C.
Parte superiore di cartonnage di mummia che conserva la maschera con il volto di una giovane figura femminile con ricca parrucca tripartita. Il volto - con grandi occhi a mandorla allungati e bistrati, naso diritto e labbra piccole - è coperto da foglia d’oro che scende anche sul collo, nel tratto lasciato libero dalla parrucca. La parrucca, di colore blu, presenta nel tratto discendente sulla spalla destra una figura di Iside stante con braccio alzato, lunga veste di colore rosso e trono sulla testa. Anche sul lato opposto, meno conservato, doveva essere una figura speculare, di cui si vede soltanto un braccio alzato. Sulla sommità del capo uno scarabeo con ali spiegate regge il globo solare a rilievo. Ai lati del volto, alla base del frammento e sul lato destro della figura, si trovano strisce azzurre e rosse ed elementi quadrangolari. 45 x 30 x 30 cm.
Provenienza
Collezione privata del pittore G. Sebasti, Alessandria d’Egitto (ante 1961)
Collezione privata
QUATTRO AMULETI
EGITTO, EPOCA TARDA, VIII- I SECOLO a.C.
Lotto composto da quattro amuleti in faience verde. Due raffigurano la dea con corpo di ippopotamo, Taweret / Tueris: in un caso la divinità indossa sulla parrucca tripartita un’alta corona di piume con al centro un disco (solare) fra corna a forma di lira. Gli altri due raffigurano invece il dio dalla testa d’ariete, Khnum, e la dea dalla testa di leonessa, Sekhmet. H. compresa fra 4,2 e 7,4 cm.
Provenienza
Acquisto in Egitto, anni ‘70
Collezione privata