Importanti maioliche rinascimentali

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COPPIA DI ALBARELLI, PESARO, BOTTEGA DI ROCCO BENTIVOGLIO RONDININI, 1550-1565

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COPPIA DI ALBARELLI, PESARO, BOTTEGA DI ROCCO BENTIVOGLIO RONDININI, 1550-1565

in maiolica dipinta in policromia. Sul fondo sigla della bottega. Montati con applicazioni in bronzo alla base e sullorlo; alt. cm 22,5, diam. bocca cm 12, diam. piede cm 13 (compresa la montatura)

 

A PAIR OF PHARMACY JARS (ALBARELLI), PESARO, WORKSHOP OF ROCCO BENTIVOGLIO RONDININI, 1550-1565

 

 

Limboccatura larga doveva avere orlo estroflesso e arrotondato, probabilmente conservato sotto la montatura. Il collo è breve e scende su una spalla arrotondata, mentre il corpo cilindrico e rigonfio si conclude in un calice arrotondato. Il piede basso ha base concava sotto al quale è dipinta la sigla della bottega, con le iniziali RB unite da un segno a V rovesciata. Il decoro a policromia occupa tutta la superficie dei vasi con un motivo a palmetta persiana policroma, a circondare nella fascia superiore un medaglione con un toro. I cartigli sono redatti in lettere gotiche in nero di manganese.

I due vasi appartenevano a un noto e importante corredo farmaceutico e annoverano esemplari di confronto in musei e collezioni private, studiato approfonditamente (R. Gresta, Una produzione pesarese cinquecentesca di boccali, coppe amatorie e albarelli da farmacia, in CeramicAntica, VII, N. 9-75, Ottobre 1997, pp. 32-36; C. Paolinelli, Magnifica ceramica di una collezione privata, Pesaro 2011, figg. 23 e segg.). Si tratta di produzione pesarese con forti influssi veneziani, presente soprattutto nella decorazione a grossi frutti e fogliami. Il corredo apotecario eÌ caratterizzato dal medaglione con lemblema del toro, che alcuni associano allarma degli Hondedei di Pesaro. Le opere della farmacia recano sotto la base le iniziali sopradescritte R e B, riconducibili al vasaio Rocco Bentivoglio Rondinini di Siena, operante per molti anni a Pesaro. Per un approfondimento sui decori che interessano tutta la fascia adriatica, con scambi fino a Venezia, rimandiamo allo studio di Riccardo Gresta (Magnifica ceramica da una collezione privata. Maioliche rinascimentali e ceramiche classiche, Recensione, in Faenza, XCVIII (2012), N. 1, pp. 98 e segg).