Artista toscano, sec. XIX
VEDUTA DI FIRENZE DAL GIARDINO DI BOBOLI CON IL TRICOLORE CHE SVENTOLA
olio su tela, cm 35x53,5
al retro: iscritto "Corot vue de Florence presso Bode Vien"
Tuscan Artist, 19th century
VIEW OF FLORENCE FROM THE BOBOLI GARDENS WITH THE TRICOLOUR WAVING
oil on canvas, 35x53.5 cm
on the reverse: inscribed "Corot vue de Florence presso Bode Vien"
Esposizioni
La Contessa di Castiglione e il suo tempo, Torino, Palazzo Cavour, 31 marzo - 2 luglio 2000, n. 819
Bibliografia
La Contessa di Castiglione e il suo tempo, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Cavour, 31 marzo - 2 luglio 2000) a cura di M. Corgnati e C. Ghibaudi, Milano, 2000, n. 8.19, p. 253; ill. pp. 246-247
Si riporta qui di seguito la scheda redatta da Giovanna Damiani in occasione della mostra La Contessa di Castiglione e il suo tempo
"Il dipinto, inedito, raffigura Firenze da un insolito, quanto suggestivo, punto di vista, rialzato e sovrastante la città, dalle mura che salgono dal giardino di Boboli verso il Forte Belvedere, subito sotto alle quali si erge il campanile della chiesa palatina di Santa Felicita. A sinistra del dipinto due alberi dai tronchi scuri e dalle folte chiome gettano lunghe ombre colorate sul primo piano che accentuano la luminosità dello spazio erboso adiacente le mura dove sostano le due figure femminili investite dalla luce che ne accende la cromia delle vesti. Nella fascia mediana si distendono, in un dettaglio descrittivo, i luminosi solidi geometrici di edifici e monumenti, con evidente riferimento agli sfondi paesaggistici del primo Quattrocento, mentre un cielo atmosferico avvolge le forme più lontane e sfuma nel digradare dei piani i profili dei monti sullo sfondo. Sulla torre di palazzo Vecchio sventola il tricolore, annuncio dei mutati tempi, che colloca l'esecuzione del dipinto in anni immediatamente successivi alla caduta del governo granducale. La straordinaria qualità pittorica del dipinto riconduce agli anni e ai protagonisti del Caffè Michelangelo, al passaggio da una pittura ancora legata alla tradizione rappresentativa della Firenze granducale e le ricerche formali che in quel ristretto circolo si andavano sperimentando. In particolare la naturalità del cielo sullo sfondo e la luminosità della tessitura cromatica che emerge nelle due figure in primo piano, con quell'azzurro acceso, accostano l'esecuzione del dipinto all'entourage delle prime esercitazioni macchiaiole, tra Abbati e l'anonimo artista che dipinge Donna sulla terrazza della Galleria d'arte Moderna di palazzo Pitti."