Louis Finson
(Bruges, ca. 1580 - Amsterdam, ca.1610)
BETSABEA AL BAGNO
olio su tela, cm 157x223, senza cornice
firmato e datato "LODOVIC / FINSON. Ft / NEAPOLI / 1610" al centro
BATHSHEBA AT HER BATH
oil on canvas, 157x223 cm, unframed
signed and dated "LODOVIC / FINSON. Ft / NEAPOLI / 1610" at the center
Provenienza
Londra, Colnaghi, 1988;
Milano, Collezione Romiero;
Londra, Sotheby's, 3 dicembre 2008, n. 30.
Bibliografia
D. Bodart, Louis Finson (Bruges, avant 1580 - Amsterdam 1617), Bruxelles 1970, p. 130, n. 15;
B. Nicolson, Caravaggism in Europe, II edizione a cura di L. Vertova, Torino 1989, I, p. 106; III, fig. 935;
G. Capitelli, Louis Finson, in 'I Caravaggeschi. Percorsi e protagonisti', a cura di A. Zuccari, Milano-Ginevra 2010, II, p. 377;
G. J. van der Smau, introduzione al catalogo della mostra Giuditta decapita Oloferne. Louis Finson interprete di Caravaggio (Napoli, Gallerie d'Italia, 2013), p. 11;
G. Capitelli, Louis Finson tra Europa e Mediterraneo, ibidem, p. 17.
Da tempo noto agli studi caravaggeschi, il dipinto è una delle tre opere datate del 1610, le prime note del pittore neerlandese. Sebbene eseguito a Napoli, dove Finson ebbe modo di conoscere e studiare le opere di Caravaggio, da cui eseguì copie documentate e tuttora esistenti, esso tradisce piuttosto la sua formazione tardo-cinquecentesca nell’ambito dei cosiddetti romanisti, il cui ascendente si percepisce immediatamente nelle forme tornite di Betsabea e dell’ancella, mentre già in qualche modo caravaggesco è il volto dell’ancella in secondo piano. Alla stessa data appartengono la Resurrezione in St. Jean de Malte a Aix en Provence e l’Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre (Marburg, Marburger Universitätmuseum), circondati da una corona di frutta e anch’esso legato al Cinquecento neerlandese. Non si conosce la storia del nostro dipinto prima del Novecento; si potrebbe tuttavia ipotizzare l’identificazione con il Bagno di Diana di grandi dimensioni citato nell’inventario di D. Alewyn ad Amsterdam nel 1637, probabilmente lo stesso venduto a Amsterdam nel 1699 come “Toletta di Diana con numerose figure a grandezza naturale”, dalla collezione Herman van Swoll (citati in Bodart, 1970, p. 155, n. 35, senza proposta di identificazione).
Opere dichiarate di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero della Cultura, Segretariato Regionale per la Lombardia, Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. N. 42 del 22.01.2004 con decreto del 21 gennaio 2022.
The Italian Soprintendenza considers this paintings to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therefore be exported from Italy.