Bernardo Cavallino
(Napoli, 1616 - 1656)
SANTA CECILIA
olio su tela, cm 105x75
SAINT CECILIA
oil on canvas, 105x75 cm
Bibliografia
N. Spinosa, Grazia e tenerezza in posa. Bernardo Cavallino e il suo tempo. 1616-1656, Roma 2013, p. 354.
Si riporta un estratto della scheda redatta da Nicola Spinosa in occasione della monografia del 2013.
“Dalla scritta sul retro della sua riproduzione fotografica, eseguita verosimilmente alla metà del secolo scorso e di cui una copia è nell’archivio del Servizio di Documentazione del Department des Peintures del Museo del Louvre, il dipinto, inedito, risulta assegnato a Murillo e fu restituito da J. C. Baudequin in circostanze non altrimenti precisate. Si tratta in ogni caso, dopo che è stato identificato recentemente in una raccolta privata, di uno dei risultati più alti dell’avanzata maturità cavalliniana, con una collocazione per evidenti, per evidenti affinità pittoriche e di resa espressiva con la Santa Caterina d’Alessandria nelle due versioni dei Musei di Rotterdam e di Birmingham, già verso il 1650, quando elementi di ormai consolidata esperienza in chiave ‘neoveneta’ e pittoricista, elaborati muovendo da esempi di Giovan Benedetto Castiglione, forse anche al recupero di alcuni aspetti di rischiarata ed esaltante intensità visiva di Ribera prima e dopo il 1640, si fondono con un diretto e più accorto prelievo dai luminosi modelli tra classicismo e neovenetismo di Simon Vouet, di Charles Mellin e di Nicolas Poussin a Roma negli anni Venti. La giovane modella, scelta tra familiari e vicini del pittore e ‘ritratta’ nelle apparenze di Santa Cecilia, sembrerebbe la stessa di cui Cavallino si avvalse per la Santa Lucia della Raccolta De Vito a Milano”.
Opere dichiarate di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Veneto, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. N. 42 del 22.01.2004 con decreto del 26 giugno 2018.
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