Francesco Giudici, detto il Franciabigio
(Firenze, 1484 - 1525)
MADONNA CON BAMBINO E SAN GIOVANNINO
olio su tavola, cm 34x28
monogrammato in basso al centro: "FRC"
datato a destra: "AS / MDX / VIII"
VIRGIN WITH CHILD AND THE YOUNG SAINT JOHN
oil on panel, 34x28 cm
monogrammed at the bottom center: "FRC"
dated on the right: "AS / MDX /VIII"
Provenienza
Collezione di Titta Ruffo (Pisa, 1877 - Firenze, 1953);
Milano, Collezione privata (segnalato nel 1959).
Bibliografia
F. Sricchia Santoro, Per il Franciabigio, in "Paragone", XIV, 163, 1963, pp. 3-23;
S. Regan McKillop, Franciabigio, University of California Press Berkeley, Los Angeles, Londra 1974, p. 163, fig. 79;
M. E. Massimi, Giudici, Francesco, detto il Franciabigio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 56, Roma 2001, ad vocem.
Referenze fotografiche
Bologna, Fototeca Federico Zeri, scheda n. 34632.
Francesco Giudici, noto ai più come Franciabigio, risulta immatricolato già dall'ottobre del 1504, a vent'anni, come 'dipintore' presso la Compagnia di S. Luca. Grazie alla commissione di una S. Caterina per un pilastro della cappella Rucellai presso la chiesa di San Pancrazio nel 1506, il pittore ebbe modo di ricevere una maggior visibilità a Firenze, visti i forti legami di parentela tra i Rucellai e i Medici (Sricchia Santoro 1963, p. 26). La perdita dei lavori eseguiti in San Pancrazio ha complicato non poco l'analisi dell'attività giovanile del pittore che dovette essere soggetta all'influenza di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, fra Bartolomeo e Piero di Cosimo (Massimi 2001). D'altra parte fu coetaneo di Andrea del Sarto (nato nel 1486), con cui, a detta di Vasari, studiava i cartoni della Battaglia di Anghiari e della Battaglia di Cascina e con il quale condivise, almeno fino al 1516, la bottega nei locali della Sapienza.
Il dipinto qui presentato è un prodotto della sua attività matura, essendo datato 1518, solo sette anni prima della prematura morte avvenuta probabilmente a causa della peste. La seconda metà degli anni Dieci del '500 sono quelli in cui Franciabigio ebbe commissioni di notevole importanza a Firenze. Si possono ricordare i lavori presso l'altare di San Niccolò da Tolentino in Santo Spirito (1515); l'Annunciazione per l'altare della famiglia Corbizzi in San Pier Maggiore (oggi conservata presso la Galleria Sabauda di Torino); la Madonna in trono fra i ss. Giovanni Battista e Giobbe, firmata e datata 1516 (Firenze, Museo di San Salvi); e, infine, al biennio 1518-1519 si data la sua opera più nota e apprezzata, ovvero l'intervento nel chiostro dello Scalzo con la serie di affreschi a monocromo, lasciati incompiuti proprio dall'amico Andrea a causa del soggiorno in Francia.
La Madonna qui presentata, già nella collezione del noto baritono italiano Titta Ruffo (1877-1953), nasceva per la devozione privata. L'elegante monogramma "FRC" intrecciato e la data sono inserite all'interno dei tre gradini su cui la Vergine è seduta, mentre tiene tra le braccia un giocoso Bambin Gesù; più in basso il piccolo san Giovannino sta salendo. Alle spalle, come tipico della pittura fiorentina fin dal Quattrocento, si dispiega un paesaggio fluviale e una piccola cittadella fortificata; dalla parte opposta un albero interrompe la simmetria e si pone in asse con il san Giovannino.