Astolfo Petrazzi
(Siena, 1583 - 1665)
NATURA MORTA CON FIORI E VOLATILI IN UN PAESAGGIO
olio su tela, cm 182,5x223
STILL LIFE OF FLOWERS AND WINGED ANIMALS IN A LANSCAPE
oil on canvas, 182.5x223
Di seguito riportiamo integralmente la scheda critica del Prof. Marco Ciampolini: "Il dipinto faceva parte di un ciclo composto di quattro tele delle stesse dimensioni, come mi informano oralmente i vecchi proprietari. Tale ciclo fu in un primo momento commissionato a Rutilio Manetti, che eseguì due tele, una con tema biblico, riproducente Lot e le figlie, oggi a Monteriggioni presso la Banca di Credito Cooperativo del Chianti, l’altra con soggetto letterario dalla Gerusalemme Liberata,
raffigurante Rinaldo che abbandona Armida, attualmente in ubicazione sconosciuta, replica autografa di un dipinto, già in collezione Bianchi Bandinelli a Siena (Marco Ciampolini, Pittori Senesi del Seicento, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2010, pp. 263, 292). Dopo la morte del Manetti (1639) ai due dipinti furono unite due Nature morte delle stesse dimensioni, questa in oggetto (fig. a sinistra), e un’altra attualmente presso l’Antichità Taddeucci a Siena, realizzate da Astolfo Petrazzi, il più importante pittore di quadri di genere della Siena del Seicento. Come ho dimostrato (scheda presso l’Antichità Taddeucci di Siena), l’ampliamento della serie fu voluto per celebrare un matrimonio: nell’ultimo dipinto menzionato notiamo infatti l’emblema della famiglia Chigi, un monte a sei colli sormontato da una stella a otto punte, ricamato sul tappeto dove sono posti gli oggetti. Più in disparte appare il crescente dei Piccolomini, usato come maniglia del vaso metallico al centro della tela. La serie di dipinti, infatti, era in relazione con il matrimonio fra Augusto Chigi e Francesca Piccolomini, che si celebrò nel 1641 con dote di 7000 fiorini (Ugo Frittelli, Albero genealogico della nobil famiglia Chigi patrizia senese (I Chigi, 2.2), Siena, Stabilimento Arti Grafiche S. Bernardino, 1922, p. 62 n. 91). Augusto, nato il 4 dicembre 1604, era il fratello minore di Fabio, che sarà papa (1655) con il nome di Alessandro VII. Dal suo matrimonio con la Piccolomini, nacque fra l’altro Sigismondo (9 agosto 1649) che fu nominato cardinale dallo zio nel 1667 ed ebbe un ruolo importante in seno alla corte pontificia del secondo Seicento. La presenza nelle due tele, e specie in quella in esame, di un elaborato paesaggio attento anche ai valori atmosferici fa suppore che il Petrazzi sia stato aiutato da un qualificato collaboratore di cultura più moderna.