SCULTURE E OGGETTI D'ARTE DAL MEDIOEVO ALL'OTTOCENTO

Firenze, 
mer 18 Giugno 2025
Asta Live 1371
30

BOTTIGLIA, DERUTA, PRIMO QUARTO SECOLO XVI

€ 10.000 / 15.000
Stima

BOTTIGLIA, DERUTA, PRIMO QUARTO SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia in blu, giallo, arancio e verde. Sotto la base sono incisi i simboli delle misure in libbre e once e il numero 8 ad indicare il peso del contenuto ed è presente una vecchia etichetta di collezione; alt. cm 30,5, diam. base cm. 12,5

 

A BOTTLE, DERUTA, FIRST QUARTER 16TH CENTURY

 

Bibliografia

Catalogue des objets d’art ancien de Mr. Le Comte Galanti, Galleria Ciardiello, Firenze 1925, pp. 30-31 n. 99

 

Bibliografia di confronto

C. Fiocco, G. Gherardi, L. Sfeir-Fakhri, Majoliques italiennes du Musée des Arts Décoratifs de Lyon. Collection Gillet, Dijon 2001, pp. 93-94 nn. 57-58

 

Il vaso ha corpo cilindrico rastremato al centro su piede a disco, spalla angolata che sale verso un breve collo cilindrico con bocca ad orlo piatto espanso e sagomato; due anse verticali contrapposte, modellate a tre nervature, si dipartono dalla parte superiore del collo per arrivare alla spalla, e in basso una testa leonina modellata in bassorilievo con un foro cilindrico passante, eseguito a fresco sulla bocca. Il decoro è racchiuso entro una ghirlanda di foglie e frutta annodata ai lati da nastri svolazzanti: al centro un largo cartiglio orizzontale con la scritta VINO DE M GRANATE (un preparato molto antico, Vino di Melograne, già citato nella Historia naturale di Plinio, che a suo volta lo riprende da Democrito); in alto decorazioni "a grottesca" consistenti in una testa di medusa con un groviglio di serpenti attorcigliati, affiancata da due delfini su fondo blu, e appena sopra sulla spalla una testa di cherubino reggente sul capo un vaso ricolmo di frutta e foglie; sotto il cartiglio uno scudo araldico con croce d'azzurro in campo d'argento caricato di quattro crescenti e un sole splendente (o stella a otto punte) al centro, sorretto da due putti alati. Sul retro losanga romboidale crociata, ripetuta più piccola e semplificata nella parte centrale del ventre e in basso. La bottiglia è nota fin dal 1925, quando nel maggio di quell’anno fu messa all’asta a Firenze dalla Galleria Ciardiello in occasione della “Vendita Galanti”, descritta in catalogo come già appartenuta alla Collezione del Duca di Verdura ed attribuita a fabbrica faentina del XVI secolo. Pur trattandosi senza dubbio di un contenitore farmaceutico, come indicano l’iscrizione relativa al contenuto e le incisioni graffite sul fondo, l’insolita forma a bottiglia con anse e foro inferiore di uscita non trova riscontro in esemplari noti, e tuttavia anche secondo Giulio Busti, che recentemente ha studiato l’esemplare in oggetto, “dimensioni e forma del corpo si avvicinano, per proporzioni, a quelle degli albarelli farmaceutici rinascimentali, di notevole diffusione tra le officine ceramiche italiane… così come la composizione decorativa è anch’essa assimilabile a quella di versatori ed albarelli farmaceutici, in particolare quelli attribuiti alle fabbriche derutesi”. Sotto la base sono incisi i simboli delle misure in libbre e once e il numero 8 ad indicare il peso del contenuto; alt. cm 30,5, diam. base cm. 12,5