ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Milano, 
mer 6 Dicembre 2023
Asta Live 1239
25

Luigi Ontani ©  
(Grizzana morandi, 1943)

LUIGI ONTANI

€ 40.000 / 70.000
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LUIGI ONTANI

(Grizzana Morandi 1943)

HarlemArlecchino

1998

ceramica policroma realizzata con Bottega Gatti, Faenza

cm 100x36x36 su base cm 100x40x40

sotto la base firmato, datato e marchio del ceramista

 

Provenienza

Allori Centro d'Arte, Figline Valdarno (FI) (ivi acquistato dall'attuale proprietà)

Collezione privata

 

Esposizioni

Allori Centro d'Arte, Luigi Ontani. Belli n/m Busti, Figline Valdarno (FI), 12 febbraio - 3 marzo 1998



Unica nel suo genere, la scultura in ceramica HarlemArlecchino è un esemplare sommario di tutta la poetica ontaniana, sia per soggetto, forma e stile. La scultura incarna allo stesso tempo due delle maschere più celebri a livello culturale e popolare in Occidente: Arlecchino e Pinocchio.

Il personaggio di Arlecchino, deriva il suo nome dal nordico Hölle König, poi divenuto Helleking, originariamente re, divenuto poi demone costretto a girovagare per il mondo vestito di pezze cucite assieme. Ontani lo riporta in vita, questa volta con una veste colorata, che grazie all’aiuto della ceramica, rende il busto luminoso e vivace proprio come nelle figure della Commedia dell’Arte di Francesco Antonio Bustelli. I colori adoperati sono i colori primari: rosso, blu, giallo, bianco e nero, quelli che vengono insegnati a scuola, la stessa scuola che ha frequentato Pinocchio. L’incursione del personaggio collodiano all’interno della scultura è manifesta nel naso lungo di bugie e dal copricapo a punta, la cui fantasia a tasselli colorati, è un omaggio al maestro del De Stijl, Piet Mondrian, e in particolare all’opera Boogie woogie. L’orecchino dorato al lobo sinistro sembrerebbe un antico talismano, ripreso dalla cultura ellenistica e romana. Il volto afro, che probabilmente ha ispirato il titolo dell’opera HarlemArlecchinoHarlem, noto quartiere newyorkese panorama della nascita del movimento culturale nero attorno al 1920 —è caratterizzato da labbra rossissime, risaltate dal contrasto sulla pelle nera. I rimandi culturali sono molteplici, in un continuo gioco sapiente tra ciò che è reale e ciò che è fantastico.  

Luigi Ontani, senz’altro uno dei più grandi artisti che il nostro secolo ha visto, sperimenta, a partire dagli anni ’70, vari medium artistici, partendo dai visionari tableaux vivant, fino alla scultura degli anni a venire. Ma il fil rouge, di tutta la sua poetica, che magistralmente reinterpreta e reinventa, è il corpo. Corpo come incarnazione di emozioni, sensazioni, ma anche come oggetto condizionante e per questo non del tutto estensivo. Ontani concentra la sua indagine sul corpo e i suoi limiti e la sua relazione all’interno del cosmo, anticipando le indagini di molti altri artisti quali Vito Acconci, Gina Pane, Marina Abramovich e molti altri. Attraverso le sue molteplici maschere e simulacri, Ontani sperimenta tutte le declinazioni possibili della nostra pelle che altro non è che un primo involucro sottile capace di catturare ulteriori pelli artificiali da indossare.

Complice di questa sensibilità che caratterizza tutto il corpus dell’opera ontaniana, è la sua passione per l’Oriente e i molteplici grand tour nella penisola Indiana. È la cultura indiana a suggerire una rimessa in discussione del concetto di corpo che non è più soggetto ma oggetto, pronto ad accogliere le anime che ondeggiano libere nello spazio.

Il nostro corpo è un involucro che accoglie la vita, così come le ceramiche di Ontani, realizzate a regola d’arte assieme alla Bottega Gatti di Faenza negli anni 90, accolgono la reincarnazione di personaggi storicamente e culturalmente noti: SanSebastiano, Nerone, Dante, Giano, Arlecchino e Pinocchio. Tutti questi temi sono essenziali per comprendere il lavoro di Ontani, non solo quello degli esordi ma anche successivo e presente. Il soggetto, che sia Arlecchino o Pinocchio, è fluido per eccellenza. Esso non ha né corpo, né forma. Si diverte a girovagare nell’universo fino a divenire un giorno forma manifesta in una continua ciclicità cosmica.