Porcellane della Compagnia delle Indie Meraviglie cinesi per l'Europa

21 DICEMBRE 2022

Porcellane della Compagnia delle Indie Meraviglie cinesi per l'Europa

Asta, 1189
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo

Per informazioni 
arredi@pandolfini.it
ore 11.00 
Lotti 1-81
Esposizione
FIRENZE
Venerdì 16 dicembre 2022 10-18
Sabato 17 dicembre 2022 10-18
Domenica 18 dicembre 2022
10-13
Lunedì 19 dicembre 2022
10-18
 
 
 
Stima   200 € - 10000 €

Tutte le categorie

31 - 60  di 80
32

DIECI PIATTI, CINA, DINASTIA QING, PERIODO QIANLONG, 1750 CIRCA

in porcellana policroma; diam. cm 22,5

 

TEN PLATES, CHINA, QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD, CIRCA 1750

 

I dieci piatti in porcellana dura, sonora, di colore leggermente grigiastro, sono decorati con la tavolozza della Famile Rose con conchiglie e volute rocaille in diverse tonalità di rosa e con riflessi dorati sulla tesa e centrati da un bouquet centrato da una rosa. Il modello decorativo deriva dai disegni a conchiglia o cornucopia tipici degli anni quaranta del Settecento, probabilmente realizzato per i mercati inglese e spagnolo. Sono noti quattro servizi di armoriali accomunati dalla medesima decorazione sulla tesa: i piatti raffigurano al centro un emblema spagnolo, ma si ravvisano anche alcune caratteristiche molto prossime alla decorazione della tesa del cosiddetto servizio Snoek del 1745, famiglia olandese per cui si ipotizza comunque l’apporto di un decoro possibilmente derivante da disegni occidentali. Un esempio pertinente ci deriva dal piatto conservato al Peabody Essex Museum, uno Dal China Trade Museum di Milton nel Massachusetts (inv. n. 1978.21.3).

 

Bibliografia di confronto

D. Howard, J. Ayers, China for the West, Vol. I, London 1978, p. 389 n. 385, p. 397 n. 393;

H. A. Crosby Forbes, Yang-ts'ai, the foreign colors. Rose porcelains of the Ch'ing dynasty, catalogue of an exhibition, February 12 through June 27, Milton 1982;

J. Mc Clure Mudge, Chinese export porcelaine in North America, New York 2000, p. 136 n. 203

Stima   € 1.200 / 1.800
Aggiudicazione  Registrazione
45

TEIERA, CINA, DINASTIA QING, PERIODO QIANLONG, 1750

in porcellana policroma. Sul fondo etichetta GIANETTI ANTONIA ANTICHITÀ - VIA GESÙ 3 MILANO; cm 12,8x19x10,5

 

A TEAPOT, CHINA, QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD, 1750

 

Teiera di porcellana dura bianca e sonora di forma molto semplice, corpo globulare, beccuccio cilindrico portato alto e ansa ricurva. Sebbene le forme di teiera ad imitazione degli esemplari in argento inviati dagli inglesi a metà del secolo fossero talvolta molto complesse, tuttavia la forma semplice che si prestava a ricevere i più differenti decori in smalti a rilevo ebbe una notevole diffusione. In questo caso il decoro è armoriale e mostra l’emblema della famiglia Lovett (d’argento con tre lupi passantI posti in palo, in capo un lupo passante e il motto SPE) su entrambe i lati, unito ad un decoro a punte di freccia sull’orlo e piccoli fioretti sul coperchio. Questa teiera appartiene alla prima commissione di porcellane per la famiglia inglese Lovett di Belmont e Ruabon, poiché il secondo ordinativo era privo del motto.

Il cognome Lovett era originario del Berkshire, dove si trovava una sede della famiglia presente come Lords of the Manor, titolo probabilmente derivato dalle concessioni di Guglielmo, duca di Normandia, dopo la battaglia di Hastings nel 1066, ma stabilito definitivamente solo nel 1086 con la assegnazione delle terre dopo il censimento di Domesday Book. Gli studiosi suggeriscono che il servizio sia stato ordinato per i Lovett di Liscombe, e di tale servizio sono noti alcuni pezzi passati sul mercato tra il 1923 e il 1931, tra i quali una parte di un servizio da tè.

Stima   € 2.000 / 3.000
47

GRANDE VASSOIO OTTAGONALE, CINA, DINASTA QING, PERIODO YONGZHENG, 1730 CIRCA

in porcellana policroma; cm 37,8x46,8

 

A LARGE OCTAGONAL TRAY, CHINA, QING DYNASTY, YONGZHENG PERIOD, CIRCA 1730

 

Il grande vassoio ottagonale, cosiddetto “di prima grandezza” ha largo cavetto ovale e tesa breve e orizzontale, il fondo non invetriato. Il decoro mostra al centro una scena orientale di cerimonia del tè: una donna seduta su un tappeto interrompe la sua attività di musicista per porgere una piccola ciotola ad un servitore che sta versando del tè da una teiera di forma allungata, mentre alle sue spalle una servitrice rinfresca la sala agitando un ventaglio. Intorno sui lati corti della tesa due riserve con paesaggi delineati in grisaille, su quello inferiore lo stemma della famiglia Powell con l’arme Cleland (su una fascia di oro e d’argento un leone rampante rosso, con in carico, sul tutto, d’azzurro una lepre saliente argentata con un corno da caccia rossa sopra il collo), su quello superiore è raffigurato il sole sopra le nuvole.

La scena centrale è stata utilizzata per altri servizi armoriali, come ad esempio in un piatto conservato al Victoria and Albert Museum di Londra con le armi Gordon che inquartano Horsey, sempre riferibile alla dinastia Qing intorno al 1750 (inv. n. C.332-1931). Gli studiosi ipotizzano che questo servizio sia stato prodotto per un discendente di Robert Powell, il quale definì quest’arma attorno al 1647 nella tenuta di Park Hall nello Shropshire. La famiglia Cleland proveniva invece dal Lanarkshire, e sappiamo che ebbe rappresentanti nella compagnia delle Indie attorno alla seconda metà del secolo XVIII. Un esempio pertinente del servizio nella Clive Rouse Collection illustrata da Sir Algernon Tudor Tudor-Craig nel 1925.

 

Bibliografia di confronto

D. Sanctuary Howard, Chinese Armorial Porcelain Hardcover, Londra 1974, p. 314

 

Stima   € 8.000 / 12.000
49

CIOTOLA, CINA PER L’INDIA O PER IL MEDIO ORIENTE, DINASTIA QING, METÀ SECOLO XVIII

in porcellana policroma. Sul fondo etichetta A.G.G. SUBERT/ S. Pietro all’Orto, 26 -Spiga 22/ MILANO; alt. cm 3,2, diam. cm 15,5

 

A BOWL, CHINA (FOR INDIAN OR MIDDLE-EAST MARKET), QING DYNASTY, MID 18TH CENTURY

 

Il piccolo contenitore prodotto durante la dinastia Qing in Cina per il mercato persiano, di forma larga con parete appena rilevata, è decorato in smalto nero con iscrizioni arabe del Corano, separate da bande di motivo “a catena” in rosso. Al centro spicca un disegno a quadrato diviso in 16 scomparti, ognuno dei quali racchiude un numero: questo quadrato è anche conosciuto come “quadrato magico” o Waqf o Buduh"o Taweez, probabilmente realizzato per finalità amatorie di benedizione o per la cura di malattie. Si ritiene che la tradizione Buduh esistesse prima che l'Islam arrivasse in Cina, e siamo a conoscenza, grazie a documentazione cinese datata intorno al 650 a.C., della registrazione del modello di griglia 3x3 su un guscio di tartaruga, con probabile riferimento al controllo dell’acqua dei fiumi. Questo quadrato magico era noto agli studiosi islamici già nel VII secolo grazie al contatto con l'Oriente, per poi svilupparsi e affermarsi con numerosi scopi mistici.

Questo genere di porcellane divenne un popolare oggetto di esportazione nel XVIII secolo sotto la dinastia Qing incontrando grande successo in Persia, ma anche nelle corti musulmane dell'India e dell'Indonesia, dove erano note come "ciotole curative”. Esemplari analoghi sono presenti nelle collezioni dei principali musei internazionali.

 

Bibliografia di confronto

E.H. Hunt, Old Hyderabad China, In “Journal of the Hyderabad Archaeological Society”, January, 1916. Reprint by the Times Press, Bombay, 1916. pl. XVIII and XIX;

Cheng Te-K'un, Some Chinese Islamic "magic-square" porcelain, in “Journal of Asiatic Art”, No. 1, Lee Kong Chian Museum, Singapore, 1972, pp.146-160;

D. Howard, J. Ayers, China for the West, Vol. I, London, 1978, pp. 470-472 nn. 480-482;

R. Kerr, L. Mengoni, M. Wilson, Chinese Export Ceramics, London 2011, p.115 pl. 166

 

Stima   € 2.000 / 4.000
50

GRANDE PIATTO, CINA, DINASTIA QING, PERIODO YONGZHENG-INIZIO QIANLONG, 1734-1738 CIRCA

in porcellana policroma; diam. cm 28,1

 

A LARGE PLATE, CHINA, QING DYNASTY, LATE YONGZHENG-EARLY QIANLONG PERIOD, CIRCA 1734-1738

 

Piatto di forma circolare dipinto con smalti sovracoperta nella cromia della “Famiglia Rosa”. Il cavetto mostra quattro figure sedute all'aperto attorno ad un tavolino sul quale poggia un piatto decorato in bianco e blu; un personaggio trattiene in mano un pesce dialogando con gli altri, un pavone sta appollaiato sulla recinzione alle loro spalle, mentre una figura in piedi sembra partecipare alla discussione. Sulla tesa sei riserve sagomate ad inquadrare pesci variopinti, intervallate lungo la balza da sei diversi uccelli palustri dipinti su un praticello, e sei riserve triangolari con graticci romboidali poste sull’orlo che completano la decorazione. Le medesime riserve a graticcio si ripetono al verso, quasi a simulare il bordo di un tessuto.

Il piatto, di dimensioni inusuali, appartiene al gruppo ispirato da un disegno di Cornelius Pronk dal titolo The Doctors Visiting the Emperor, databile al 1734, ma inviato in Cina solo nel 1736 e ivi giunto nel 1737. La realizzazione di queste opere si fa dunque partire dal 1738, con le prime spedizioni nei Paesi Bassi presumibilmente databili all’anno successivo. Una seconda versione semplificata del medesimo disegno, raffigurante soltanto tre personaggi, fu inviata in Cina nel 1739.

Il soggetto prende ispirazione da un motivo dell'iconografia tradizionale cinese che illustra la leggenda del taglialegna Wang Shi, la figura sullo sfondo, e del suo incontro con tre divinità taoiste impegnate a scacchi in una grotta.

Un riscontro puntuale si ha con un piatto conservato al Victoria and Albert Museum (inv. n. C.43-1912), mentre il medesimo soggetto è riprodotto in una coppa con piattino della collezione Mottahedeh.

 

Bibliografia di confronto

C. Le Corbeiller, China trade porcelain A study in Double Reflection, New York, 1973, p. 44 n. 29;

D. Howard, J. Ayers, China for the West. Chinese Porcelain & Other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection, Londra e New York 1978, p. 300 tav. 294;

C.J.A. Jörg, Porcelain after design by Cornelis Pronk, Groningen 1980, p. 19, p. 74 nn. 44-45, p. 78;

Pronk porcelain, porcelain after designs by Cornelis Pronk, catalogue of an exhibition, Groningen 1980, pp. 26-32, pp. 74-79 sch. 44-45, tavv. VII-VIII.

 

Stima   € 3.000 / 5.000
51

PIATTO, CINA, DINASTIA QING, PERIODO YONGZHENG-INIZIO QIANLONG, 1734-1738 CIRCA

in porcellana policroma. Sul retro etichetta EYMERY & C - PARIS; diam. cm 22,3

 

A PLATE, CHINA, QING DYNASTY, LATE YONGZHENG-EARLY QIANLONG PERIOD, CIRCA 1734-1738

 

Il piatto con cavetto dalla balza poco rilevata e con larga tesa orizzontale profilata in bruno mostra al centro una scena all’aperto: due dame in kimono giapponese si soffermano ad ammirare tre uccelli palustri incontrati lungo il loro cammino, mentre una delle due sorregge un parasole a protezione della seconda. La balza interna è decorata da una sequenza di rami fioriti, mentre la tesa presenta riserve di varia forma, centrate da figure femminili, talvolta con parasole, o piccoli uccelli, il tutto su un fondo arricchito da un fitto motivo a tessere simmetriche. Al verso sulla tesa campeggiano alcuni insetti in blu.

La versione in bianco e blu è più rara rispetto a quelle in palette cosiddetta Imari, qui presentata al lotto successivo in catalogo. Tuttavia si riscontrano varie versioni coloristiche e varie interpretazioni stilistiche del soggetto da parte dei pittori cinesi prima e giapponesi più tardi. Talvolta alcune versioni in bianco e blu non presentano le riserve sulla tesa, come del resto i pezzi di minori dimensioni, come ad esempio le tazzine da caffè.

 

Bibliografia di confronto

D. Howard, J. Ayers, China for the West, Vol. I, London, 1978, pp. 297-299 n. 292;

Pronk porcelain, porcelain after designs by Cornelis Pronk, catalogue of an exhibition, Groningen 1980, pp. 61-73 nn. 7-11;

R.W. Fuchs II, D.S. Howard, Made in China: Export Porcelain from the Leo and Doris Hodroff Collection at Winterthur, Londra 2005, p. 62

 

Stima   € 4.000 / 6.000
52
Stima   € 4.000 / 6.000
53

GRANDE PIATTO, CINA, DINASTIA QING, PERIODO YONGZHENG - INIZIO QIANLONG, 1734-1738 CIRCA

in porcellana policroma; diam. cm 26,5

 

A LARGE PLATE, CHINA, QING DYNASTY, LATE YONGZHENG-EARLY QIANLONG PERIOD, CIRCA 1734-1738

 

Il piatto di porcellana bianca, fine sonora, mostra il decoro molto raro "à la Arbor" ideato da Cornelis Pronk, qui eseguito nella tonalità blu sotto smalto, con due donne sedute sotto un pergolato arboreo mentre ricevono alcuni personaggi in un giardino; la tesa invece è decorata con fiori, frutti e insetti in riserve polilobate alternate simmetricamente a ventaglietti e infiorescenze, il tutto su un fondo a graticcio.

Si tratta del quarto disegno eseguito dal pittore olandese per la Compagnia delle Indie attorno al 1738, secondo alcuni derivato comunque da una decorazione di ispirazione orientale mutuata secondo il gusto occidentale. Le dame sotto un bersò fogliato infatti sono circondate da una tesa a riserve centrate da elementi naturalistici cari alla produzione occidentale, e anche al verso il piatto mostra una decorazione, limitata al bordo, che vede una linea continua con piccole lobature alternate a punte di lancia di gusto molto sassone.

Naturalmente, come per gli altri decori, anche questo fu realizzato dalle manifatture cinesi in più tecniche pittoriche e con diverse scelte cromatiche, ma gli esemplari eseguiti in tonalità blu sono molto più rari di quelli eseguiti in policromia. Un esempio assai prossimo per dimensioni e scelta cromatica è conservato al Museo di Groningen (inv. n. 1960-49).

 

Bibliografia di confronto

Pronk porcelain, porcelain after designs by Cornelis Pronk, catalogue of an exhibition, Groningen 1980, pp. 79-82 n. 48

 

Stima   € 5.000 / 8.000
55
Stima   € 600 / 800
56
Stima   € 400 / 600
Aggiudicazione  Registrazione
57

CIOTOLA, CINA, DINASTIA QING, PERIODO QIANLONG, 1765 CIRCA

in porcellana monocroma. Sul retro etichetta ANTONIA GIANETTI ANTICHITÀ - VIA GESÙ 3 MILANO; diam. cm 20,5

 

A BOWL, CHINA, QING DINASTY, QUIANLONG PERIOD, CIRCA 1765

 

La ciotola in porcellana bianca, sottile, sonora, ha forma emisferica larga con tesa appena rilevata. Al centro il decoro raffigura un trompe l’oeil con incisione raffigurante una scena galante in un paesaggio fiammingo lungo un fiume. Il cartiglio al di sotto dell’immagine con la scritta “LEAU” descrive ironicamente la scena: la pesca, che altro non è che la scusa per un incontro amoroso tra un giovane e una gentildonna, sotto lo sguardo ammiccante di un’altra giovinetta.

Opere con scene galanti tratte da incisioni sono state spesso prodotte su commissione occidentale in Cina, come ad esempio una versione analoga su coppa e un’altra su una placca circolare di porcellana, ora al V&A (inv. n. C.38D-1951), decorate 'en grisailles' con due giovani donne che reggono canne da pesca e un uomo impegnato nel corteggiamento, nelle quali ritorna il cartiglio iscritto "LEAV". La medesima impostazione decorativa, ma con una incisione differente, nella ciotola con Scena amorosa campestre sempre al Victoria and Albert Museum (inv. n. C.38-195), per la quale si ipotizza l’ispirazione da una incisione francese di Nataniel Parr da un disegno di Nicholas Lancret intitolato "Le Air", pubblicato da Thomas e John Bowles a Londra nel 1752: l’incisione avrebbe fatto parte di una serie intitolata "The Elements", che comprendeva "Air", "Earth", "Fire" e "Water".

 

Bibliografia di confronto

F. e N. Hervouët, Yves Bruneau, La Porcelaine des Compagnies des Indes à Décor Occidental, Parigi 1986, p. 62 n. 3.1, p. 171 n. 7.88, p.172 n. 7.9;

R. Kerr, L. E. Mengoni, Chinese Export Ceramics, London 2011, p. 66 tav. 82

Stima   € 2.000 / 3.000
Aggiudicazione  Registrazione
58
Stima   € 2.000 / 3.000
60
Stima   € 3.000 / 5.000
61

PIATTO, CINA, DINASTIA QING, PERIODO QIANLONG, 1730-1740

in porcellana monocroma e oro; diam cm 22,7

 

A PLATE, CHINA, QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD, 1730-1740

 

Il piatto piano di porcellana dura, bianca, sonora, ha tesa orizzontale e poggia su piede ad anello poco rilevato. Il decoro, probabilmente di committenza Gesuita, mostra una scena della resurrezione con Gesù che sorge dal sepolcro vicino ad un angelo orante, mentre le guardie giacciono addormentate; sulla tesa un complesso bordo rococò.

Questa tipologia con scene bibliche deriva probabilmente da una rarissima serie di incisioni di Bibbia luterana dell'inizio del XVIII secolo, con stampe del poeta e incisore di Amsterdam Jan Luyken (1649-1712). Una targa con la resurrezione e una con la crocifissione sono conservate al Musée National de Ceramique di Sèvres, quest’ultima acquistata nel 1840 (inv. n. MNC 2877-1). Altri confronti ci derivano poi da piatti pubblicati e presenti in importanti collezioni internazionali, come un piatto formalmente nella collezione Mottahedhe di New York o uno nella collezione L. Vigneau di Parigi, e due opere con medesimo soggetto conservate nella collezione del Philadelphia Museum of Art (inv n. 1937-9-1;1967-30-315), molto vicino al nostro, oltre ad un altro dello stesso museo, dipinto con stile più semplificato (inv. n. 1948-62-88).

 

Bibliografia di confronto

J. Goldsmith Phillips, China Trade Porcelain, An Account of Its Historical Background, Manufacturing, and Decoration and a Study of the Helena Woolworth McCann Collection, Cambridge 1956, p. 74 tav. 8;

D. Howard, J. Ayers, China for the West. Chinese Porcelain & Other Decorative Arts for Export illustrated from the Mottahedeh Collection, Londra e New York 1978, pp. 318-319 n. 312;

F. e N. Hervouët, Yves Bruneau, La Porcelaine des Compagnies des Indes à Décor Occidental, Parigi 1986, p. 267 nn. 11.26-27 ;

C. Shimizu, L. Chabanne, L'Odyssée de la Porcelaine Chinoise, esp. Musée National de Ceramique du Sèvres, Parigi 2004, p. 219 n. 172

 

Stima   € 2.000 / 3.000
31 - 60  di 80