OPERE DI ECCEZIONALE INTERESSE STORICO ARTISTICO

mer 28 Settembre 2022
Asta Live 1116
18

PARAVENTO, CINA, DINASTIA QING, SEC. XVIII-XIX

€ 9.000 / 12.000
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PARAVENTO, CINA, DINASTIA QING, SEC. XVIII-XIX

composto da cinque pannelli in carta dipinti a tempera, raffiguranti paesaggio con architetture e personaggi,

cm  69,5 x 200 x 2  ciascun pannello

 

清 十八至十九世纪 人物风景图 外销画屏 设色纸本

 

FIVE CHINESE EXPORT HAND-PAINTED WALLPAPER PANELS, CHINA, QING DYNASTY, 18TH-19TH CENTURIES

Opera dichiarata di interesse particolarmente importante dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Roma, con DSR Lombardia del 18/10/2018.
The Italian Soprintendenza considers this lot to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therefore be exported from Italy.

I cinque pannelli cinesi in carta orientale dipinta con color a tempera, bordati in seta chiara e montati su strutture lignee che presentiamo in questa vendita, raffigurano edifici e figure in un paesaggio naturale fluviale o lacustre, che compongono un’unica scena chiusa all’estremità da edifici di maggiori dimensioni che fungono da quinte laterali alla scena. Questo soggetto è stato frequentemente usato per la carta da parati cinesi dipinta a mano, ma la particolarità dell’esemplare in questione consiste nel fatto che le costruzioni e le persone rappresentati sono “occidentali”. Gli edifici infatti sono “eclettici”, con colonnati, cupole, pinnacoli e finestre ad arco più somiglianti ai padiglioni in stile cinese dei giardini europei, come ad esempio il padiglione d’estate a Brignano Gera d’Adda (1770 circa), che a costruzioni orientali; i ponti invece hanno profili cinesi, come quello tra il primo e il secondo pannello da destra che è identico, a parte la balaustra, ad uno dei ponti del Palazzo d’Estate a Pechino; persino i personaggi raffigurati sono abbigliati all’occidentale. Anche la maniera di dipingere è ispirata alla pittura occidentale: dalla ricerca di naturalismo del paesaggio, all’acqua che ne riflette i colori cupi e che in un dipinto orientale sarebbe stata resa con piccoli tratti ondulati di inchiostro su1 fondo privo di colore; solo il cielo, lasciato acromo, si attiene ai canoni della tradizione pittorica cinese. Sempre di influenza occidentale è la visione prospettica, evidente nella fila di edifici del secondo pannello. Per le dimensioni, i colori utilizzati, il soggetto rappresentato e il fatto che compongono una scena unica, i cinque dipinti sono identificabili come pannelli di carta da parati di manifattura cinese, i risarcimenti, le ridipinture e il montaggio su telaio, sono stati effettuati da maestranze orientali.

Questo tipo di carta da parati veniva realizzata nella zona di Canton, il porto più frequentato per il commercio nella Cina meridionale, appositamente per l’esportazione in Occidente, soprattutto nei secoli XVIII e XIX, da botteghe artigiane che traevano ispirazione da stampe, modelli e cartoni, anche per produzioni su specifica commissione, come potrebbe essere il caso dei parati in questione. A Canton venivano lavorati molti dei manufatti destinati all’estero attraverso le Compagnie delle Indie Occidentali: porcellane soprattutto, ma anche lacche, avori e acquarelli. A quest’ultima produzione si avvicina quella della carta da parati, la cui richiesta in origine tendeva probabilmente a sostituire i costosi parati in tessuto con più economiche papier peint; molto di moda tra il Settecento e 1’Ottocento, al pari di tutto ciò che veniva dalla Cina. In ogni caso le carte da parati cinesi, con le loro figure di “mandarini”, i paesaggi esotici, i minuziosi “fiori e uccelli” hanno grandemente contribuito allo sviluppo del gusto per la “cineseria”, ovvero per l’imitazione dei motivi decorativi orientali diffuso in tutta l’Europa fino al XIX secolo e oltre.