OPERE DI ECCEZIONALE INTERESSE STORICO ARTISTICO

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Liberale Bonfanti, detto Liberale da Verona

€ 30.000 / 50.000
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Liberale Bonfanti, detto Liberale da Verona

(Verona, c. 1455 – 1527?)

CRISTO IN PIETÀ TRA LA VERGINE E SAN GIOVANNI EVANGELISTA

tempera e olio su tavola, cm 59x43

iscrizione sul fronte del sarcofago: MORS MEA VITA TUA

 

Eseguita per la devozione privata, come indicano le ridotte dimensioni, la tavola qui presentata contribuisce ad arricchire il catalogo di Liberale da Verona e a precisare la sua attività dopo il ritorno in patria dalla Toscana, verso il 1480.

Insieme alle tavole ora a Cambridge, Fitzwilliam Museum (dalla collezione di Sir Philip Pouncey) e nell’Alte Pinakothek di Monaco, ma soprattutto a quella già in collezione Torrigiani a Firenze a cui più immediatamente si lega, il nostro dipinto costituisce una nuova riflessione sul tema dell’Imago Pietatis che aveva trovato la sua moderna formulazione nel rilievo bronzeo di Donatello per l’altare del Santo a Padova.

A questo testo fondamentale per le arti figurative del secondo Quattrocento si ispira tra i primi Giovanni Bellini a partire dagli anni Sessanta, ed è proprio il confronto tra le sue prove più antiche, all’Accademia Carrara di Bergamo e al Museo Correr di Venezia, a suggerire che fosse appunto un viaggio a Venezia (dove Liberale deve essersi certamente recato nel 1487) e un contatto con il maestro veneziano o almeno con le sue opere, ad ispirare questo aspetto della produzione del nostro artista.

La pena intensa ma trattenuta dei dolenti e la compostezza con cui sostengono il Vir Dolorum, oltre allo sfondo di paesaggio – per quanto appena suggerito – e al cielo della sera appena solcato da nubi leggere, rimandano infatti alle opere citate di Bellini, dimostrando la vitalità di quel modello a due decenni almeno dalla sua formulazione.

Dopo gli esordi come miniatore per l’Opera del Duomo di Siena nel 1467, e poi per l’ordine Olivetano che ancora nel 1489 si confermerà suo committente per una pala d’altare, Liberale da Verona fu a lungo attivo nelle più diverse specialità: pittore di cassoni e di soggetti profani nei modi di Francesco di Giorgio Martini, dipinse pale d’altare e addirittura affreschi nella città d’origine e generalmente in Veneto a partire dal nono decennio del secolo.

La tavola qui presentata è appunto databile alla metà degli anni Ottanta, in anticipo sulle redazioni più caricate e pervase di vibrante espressività a Monaco e a Cambridge, quest’ultima variante della Pietà con angeli ex Torrigiani, accostabile alla nostra.

Resta al momento un unicum l’iscrizione finta sulla targa in primo piano, epitome del mistero della Redenzione. Le sue origini specificamente locali risalgono a una croce trecentesca dipinta di Lorenzo Veneziano sulla controfacciata di Sant’Anastasia a Verona, dove la frase è riportata sui bracci della croce, e in altre opere veronesi del Quattrocento.

 

 

Opera dichiarata di interesse particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Cultura, Segretariato Regionale per la Lombardia, con decreto del 18/10/2018.

The Italian Soprintendenza considers this lot to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therefore be exported from Italy.