AUTO CLASSICHE

24 NOVEMBRE 2018
Asta, 0267
18

VOLKSWAGEN GOLF GTi 1a SERIE 5M (1980)

Stima
€ 7.000 / 14.000
Aggiudicazione  Registrazione

VOLKSWAGEN GOLF GTi 1a SERIE 5M (1980)

TELAIO N. WVWZZZ17ZBW115467

MOTORE: 4 Cilindri a Iniezione Elettronica

CILINDRATA: 1588 CM3

POTENZA: 110 CV

CARROZZERIA: BERLINA TRE PORTE

RARISSIMA GTi PRIMA SERIE MONOPROPRIETARIO

 

Dopo il successo della Volkswagen, nome di modello poi divenuto marchio, già alla fine degli anni ’60 Casa automobilistica si trovava in difficoltà in quanto non era riuscita a rinnovarsi.

Con una gamma praticamente inalterata per tre decenni, una linea simpaticamente superata -ma trent’anni prima del fenomeno retró- e una tecnologia d’epoca fatta di raffreddamento ad aria, consumi elevati, velocità modesta e freni a tamburo, la Volkswagen non era pronta per le sfide degli anni settanta.

Una delegazione di dirigenti, nel 1969, andò al Salone di Torino a studiare le proposte più innovative. Notando che quattro delle migliori sei erano state disegnate dalla stessa persona, con pragmatismo scientifico tutto germanico decisero di incontrare questo giovane e ispirato designer. Il suo nome era Giorgetto Giugiaro, e la lista dei suoi capolavori è troppo lunga per poterla riportare qui.

Il risultato di quell’incontro fu una vettura che stilisticamente e tecnicamente era agli antipodi della Maggiolino. Il motore era raffreddato ad acqua, montato anteriormente e muoveva le ruote anteriori. Così lo spazio interno era liberato da tutta la meccanica e permetteva un’abitabilità eccellente. La semplicità e la leggerezza davano alla nuova vettura, chiamata Golf, un eccellente comportamento stradale.

Non appena presentata (Maggio 1974), la Golf iniziò ad incuriosire gli appassionati di guida. Anche all’interno della Volkswagen un gruppo di tecnici iniziò, quasi clandestinamente, a studiare una versione più sportiva.

Montando un motore 1600 ad iniezione, preso dalla Audi 80 e capace di ben 110 cavalli, mettendo a punto la ciclistica con sospensioni, freni e cerchi specifici, e con pochi tocchi estetici, crearono così un’auto di culto che avrebbe inventato un nuovo segmento, quello delle “hot hatch”, le due volumi sportive.

Centodieci cavalli con solo 800 chili di peso rappresentavano un rapporto peso/potenza ineguagliabile in quel segmento di mercato. Inoltre, con i suoi sedili anatomici Recaro, la strumentazione completa ed il pomello cambio a palla da golf, la GTi offriva un interno semplice ma ricercato, del tipo ben conosciuto ed apprezzato -ad esempio- dai clienti delle Porsche più leggere e sportive.

Un grande aiuto al successo della Golf GTi (per la quale era stata prevista una produzione di soli 5.000 esemplari) fu dato anche alla situazione socioeconomica europea in seguito agli shock petroliferi del 1973 e 1978. Infatti non pochi furono i clienti che vendettero vetture di grossa cilindrata per acquistare una piccola GTi che, lungi dall’essere considerata una utilitaria, era apprezzatissima in ogni ambiente… anche perché spesso si guadagnava i galloni sulle strade ed autostrade dando la paga a modelli estremamente più costosi.

Le primissime GTi avevano paraurti in metallo ed erano prive perfino dello sportello del cassetto gettaguanti. A questa serie seguì una versione con paraurti in plastica avvolgenti e sportellino. Queste vetture iniziali erano caratterizzate dal cambio a quattro marce e dalla selleria in tessuto scozzese.

Fu poi la volta della 5 marce, che naturalmente era più facile nei lunghi tragitti autostradali grazie a una quinta più lunga, a discapito della brillantezza delle quattro marce.

Queste prime GTi, retroattivamente definite “Prima Serie”, con la loro linea pura e fedele all’originale di Giugiaro, e il loro allestimento spartano e leggero, sono sempre state considerate molto più appetibili delle successive, rese via via più civili e comode, ad esempio con le cinque porte, i vetri elettrici, il servosterzo, eccetera.

La vettura qui presentata appartiene appunto al gruppo delle prima serie a cinque marce, e rappresenta quindi il miglior compromesso possibile. Ha inoltre il rarissimo status di originalità che le viene dal fatto di aver avuto un unico proprietario sin da nuova, e di aver percorso solo 32.000 chilometri: meno di mille chilometri all’anno!

Dotata naturalmente di documenti e targhe originali, astuccio porta documenti con libretto di manutenzione e tutto ciò che veniva consegnato con la vettura, essa rappresenta un’occasione unica per assicurarsi un esemplare veramente eccezionale di una delle più importanti automobili di quel periodo.

Le Golf prima serie, e naturalmente le GTi in particolare, sono molto ricercate dagli appassionati ed avranno un successo sempre maggiore in futuro: anche per questo motivo questa auto rappresenta un investimento eccezionale.

La vettura è in ottime condizioni meccaniche, ma per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.