MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XV AL XVIII SECOLO

Firenze, 
mer 18 Aprile 2018
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TONDINO, FAENZA, 1535 CIRCA

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TONDINO, FAENZA, 1535 CIRCA

in maiolica decorata con blu di cobalto, giallo antimonio nei toni del giallo e giallo arancio, bianco di stagno; alt. cm 3, diam. cm 27,2, diam. piede cm 9

 

Bibliografia di confronto

C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza, Faenza 1988, pp. 306-327;

T. Wilson, E.P. Sani, Le maioliche rinascimentali nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Vol. 1, Perugia 2006, pp. 72-73 n. 23

 

Il piatto ha profondo cavetto umbonato al centro, piede ad anello rilevato e ampia tesa a bordo arrotondato profilato di blu. Al centro del cavetto è delineato un medaglione con una composizione “a trofei”, con una lorica in primo piano, elmi e scudi, mentre una fitta decorazione circonda l’umbone con piccoli frutti di melograno associati a pigne, raccolti in cestini, con elementi puntinati a rilievo a circondare l’umbone riempiendo interamente il cavetto fino alla tesa, che reca un motivo a festone con foglie e frutta legate da nastri. Il fondo berettino è scuro, ricoperto interamente da decori sottili con piccole foglie e tocchi di luce in bianco di stagno. Sul verso, nel cavo del piede sono tracciate tre “B” paraffate. L’opera rientra nella produzione delle cosiddette “vaghezze e gentilezze di Faenza” su smalto azzurro detto “berettino”, categoria che rappresenta uno dei prodotti di maggior successo tecnologico e commerciale della città romagnola, declinato in più varianti. La qualità decorativa del piatto, lo stato di conservazione e la presenza delle lettere sul piede portano ad inserire l’opera tra le migliori di questa fortunata serie, e in particolare lo sfondo giallo arancio su cui si stagliano i trofei ne fanno un’opera che denuncia particolare attenzione nell’esecuzione. Sono molte le versioni di confronto, tra le quali va ricordato il piatto datato 1534 nelle raccolte del Museo di Faenza, insieme a quelli del Victoria and Albert Museum di Londra, del Danish Museum di Copenhagen, della raccolta della Cassa di Risparmio di Perugia