ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ed una selezione di opere dalla collezione di topazia alliata maraini

4 DICEMBRE 2017

ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ed una selezione di opere dalla collezione di topazia alliata maraini

Asta, 0229
MILANO
Centro Svizzero
via Palestro 2
Ore 15
Esposizione

MILANO
30 Novembre - 3 Dicembre 2017
orario 10–19 
Centro Svizzero
via Palestro 2
milano@pandolfini.it
Per Informazioni e Commissioni Scritte e Telefoniche:

Dal 29 Novembre al 6 Dicembre 2017 | Centro Svizzero

Tel. +39 02 873 92 634 /  +39 02 763 20 328
EMAIL   artecontemporanea@pandolfini.it
 
 
 
Stima   200 € - 80000 €

Tutte le categorie

91 - 120  di 172
102

TEODORO WOLF FERRARI

(Venezia 1878 - S.Zenone Degli Ezzellini (TV) 1945)

Paesaggio con alberi

olio su tela, cm 95x63

eseguito nel 1917                                                         

                                                                          

Bibliografia

Il Liberty in Italia, a cura di Fabio Benzi, Federico Motta Editore, 2001, ripr. 101

 

Esposizioni                                                               

Il Liberty in Italia, Roma, Chiostro del Bramante, 21 marzo  17 giugno 2001

 

Provenienza

Collezione privata

 

Teodoro Wolf Ferrari, insieme a Casorati, trentini, Guido Marussig, Zecchin, formarono il gruppo delle Secessioni di Cà Pesaro (iniziate nel 1908) e che improntarono al secessionismo viennese la loro lezione del Liberty. Oltre alla situazione geografica, con molte influenze provenienti appunto dalla vicina, Austria, giocava in loro anche una questione generazionale, che vedeva lastro di Klimt diventare subito più brillante attraverso i successi ottenuti alle esposizioni italiane del 1910 (Venezia) e 1911 ( Roma),proprio in coincidenza con la prima formazione artistica della maggior parte di loro.

Teodoro Wolf-Ferrari ( figlio di un pittore tedesco e fratello del noto musicista Ermanno) il perno di questa situazione di ispirazione mitteleuropea. Fin dal 1896 è a Monaco di Baviera ed espone nel 1902 a Torino lavori già di ispirazione secessionista. L'opera, Paesaggio con alberi, verrà esposta a Conegliano, dal 1 febbraio al 24 giugno, patrocinata dal Comune di Conegliano e Civita Tre Venezie.

(Il Liberty in Italia, a cura di Fabio Benzi, Milano 2001)

Stima   € 10.000 / 15.000
Aggiudicazione  Registrazione
118

FRANCOIS MORELLET

(Cholet, Maine-et-Loire 1926)

6 Doubles Barres

tecnica mista su legno, cm 80x80

sul retro: titolato e datato

eseguito nel 1973

 

Per Morellet, un'opera d'arte si riferisce solo a se stesso. I suoi titoli sono generalmente sofisticati, mostrare un po 'gioco di parole, e di  descrivere i "vincoli" o "regole" che ha usato per crearli. Come altri artisti contemporanei che usano i vincoli e le possibilità nelle loro opere, Morellet utilizza regole e vincoli stabiliti in anticipo per guidare la  creazione delle sue opere, e consente anche possibilità di svolgere un ruolo in alcune delle sue composizioni. Il suo uso rigoroso della geometria tende a creare lavoro emotivamente neutro, e lo ha posto vicino alla Minimal art e dell'arte concettuale nei suoi obiettivi. François Morellet viene considerato il più grande precursore del minimalismo in Europa oltre a essere anche un gran maestro nel' astrazione geometrica. Il suo percorso artistico inizia tramite suo padre allora sottoprefetto, prima di diventare direttore di una fabbrica di giocatoli dove scriveva diversi libri la maggior parte illustrati proprio da suo figlio. Nel 1937, la famiglia si trasferisce a Parigi, dove François inizia a dipingere all'età di 14 anni, con Jean-Denis Maillart che gli da lezioni di pittura e qualche anno dopo gli permette di esporre al Salon della Sociéé Nationale des Beaux-Arts. Nel frattempo, si laurea in russo presso la Scuola di Lingue Orientali a Parigi continuando a dipingere,ama le opere di Raoul Dufy e Amedeo Modigliani. Dopo un breve periodo figurativo, Morellet amplifica una tendenza verso l'arte astratta segnata soprattutto dagli esempi dell'arte di Mondrian. Per Morellet ci vuole dunque un linguaggio semplice e giometrico costruito su forme semplici (quadrati triangoli e linee) con una tavolozza limitata di colori.La tendenza all astrazione e al geometrismo viene segnata (oltre dagli esempi di Mondrian) supratutto da 2 viaggi : uno nel 1951 dove si reca in Brasile a Sà Paulo e scopre l'artista Max Bill che esponeva la sua prima retrospettiva; il secondo in Spagna dove ammira l'Alhambra di Granada ovvero un complesso di palazzi derivarti dall'architettura islamica, una delle più maestose acropoli dell'architettura medioevale del mondo mediterraneo. Morellet essendone così affascinato ne studia la struttura e il rigore giometrico per  implementarli nella sua arte. Tra il 1960 e il 1970 Morellet produce numerose opere artistiche tra cui le cosiddette "distribuzioni a caso" e le "repartition alle toires", stabilisce inoltre vari sistemi di disposizione di forme che usa nelle sue opere ( sovrapposizione , frammentazione , interferenza) che porta l'artista a creare le prime "cornici " ovvero reti di linee parallele sovrapposte in un preciso ordine. Nel decennio successivo (1970-80) istituisce e forma un nuovo gruppo di artisti chiamato con l'abbreviativo GRAV (groppe de ricerche d'art Visuvelle) al fine di creare un'arte sperimentale che si basa sulla conoscenza scientifica della percezione visiva e viene sviluppata collettivamente. Determinato a trovare un nuovo mezzo espressivo, Morellet inizia a usare del neon per le sue opere. L' interesse per questo materiale non risiede nella sua superficie ma nelle sue caratteristiche ma nelle sue particolarità per esempio la sua luminosità non a caso nel 1968 inizia a interessarsi anche di architettura e spazio, proponendo le sue opere in relazione con degli spazi aperti e ricevendo alcune commissioni da parte  

della Francia. Dopo il 1970 inizia per lui un nuovo periodo che vede le sue opere spogliarsi ancora di più, interagendo e giocando con lo spazio che le circonda. Nel 1972 partecipa alla biennale di Venezia e inizia a esporre le sue retrospettive in tutta europa fino al 1980 dove arriva ad esporre anche negli Stati Uniti facendo apprezzare moltissimo il suo lavoro. Tra gli anni 80-90 produce diverse opere tra cui le "deturpazioni", le "declinaisons de pi greco" e le "geometrees" dove cerca un nuovo rigore matematico. Diventato ormai un artista completo e di forte reputazione, dal 2000 in poi, riceve numerose commissioni da parte di Francia Italia Germania Spagna Svizzera Gran Bretagna e Stati Uniti. Una delle sue ultime opere risale al 2010 commissionata dal Louvre  intitolata "lo spirito di scale".                                         

Stima 
 € 35.000 / 50.000
Aggiudicazione  Registrazione
119

GETULIO ALVIANI

(Udine 1939)

Superfice a testura vibratile

alluminio satinato applicato su tavola, cm 49x21

eseguito nel 1971

sul retro: firmato ed titolato

 

L'opera è accompagnata da autentica dell'artista

 

Osservatore lucido fin dall'infanzia delle proprie attitudini, incline al mondo del fare con forme e colori in una dimensione ordinata ed essenziale, verso il 1952 esegue rari lavori a olio e smalto sul movimento delle onde del mare, astratti e geometrici. Entrato a quindici anni in uno studio di architetti e ingegneri, si sente attratto dalla riflessione su piccoli particolari nell'esigenza di acutizzare le proprie capacità di analisi. Attento ai principi del Bauhaus e dell'arte astratto-concreta, concentrato sui fenomeni della visione, dalla fine degli anni Cinquanta inizia ricerche nell'ambito della strutturazione dinamica della percezione, collaborando anche con il mondo industriale. In un progetto orientato ad ampliare l'intelligenza visiva dell'uomo e a rendere l'osservatore protagonista attivo nella recezione dell'opera, A. comincia a realizzare autonomamente lavori per lo più in lamiere di alluminio trattate, che nel loro costituirsi implicano una dimensione di continuum spazio-temporale.Nel rifiuto, appunto, di una contemplazione inerte dell'opera, egli articola la ricerca con una programmazione costruttiva aperta e disponibile alla riproducibilità, fra superfici a testura vibratile e oggetti plastici in serie, otticamente dinamici nella graduazione intensiva della luce, fra strutture speculari e cromostrutture. La sua disciplina è modulazione dei contrari (concavo-convesso, piano-rilievo, negativo-positivo, luce-buio) e tensione a un massimo di risultati percettivi col minimo di mezzi. 

 

Stima 
 € 16.000 / 25.000
Aggiudicazione  Registrazione
123

AGOSTINO BONALUMI

(Vimercate 1935 - Monza 2013)

Blu

tela estroflessa e nitro, cm 100x100

eseguito nel 1974

 

L'opera è accompagnata da autentica su fotografia dell'Archivio Bonalumi n. 74-048

 

 

Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani e Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nuova Scuola Europea”. Arturo Schwarz acquista alcune sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973 per le Edizioni del Naviglio un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles. Nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere, e nel 1970 con una sala personale. Segue un periodo di studi e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York. Bonalumi,grande interprete di arte visiva, tratteggia uno spazio che ai nostri occhi si avvale di un intenso uso di ombre e di metafore.         

 

                                  

                                                                          

Stima 
 € 40.000 / 60.000
Aggiudicazione  Registrazione
91 - 120  di 172