Importanti Dipinti Antichi

17 NOVEMBRE 2015

Importanti Dipinti Antichi

Asta, 0073
FIRENZE
Palazzo Ramirez- Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 16.30
Esposizione
FIRENZE
13-16 Novembre 2015
orario 10 – 13 / 14 – 19 
Palazzo Ramirez-Montalvo 
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it
 
 
 
Stima   5000 € - 60000 €

Tutte le categorie

31 - 34  di 34
231

Denijs Calvaert

(Anversa, c. 1540 – Bologna 1619)

NOZZE MISTICHE DI SANTA CATERINA

olio su tavola, cm 72x54, in cornice intagliata e dorata

 

Provenienza

collezione privata, Bologna

 

Tradizionalmente riferita a Calvaert nella raccolta di provenienza, e forse identificabile (per motivi di discendenza familiare) con un dipinto di tale soggetto descritto nel Seicento in casa Angelelli a Bologna, la tavola qui presentata offre numerosi confronti con la produzione pubblica dell’artista anversese, più che con i preziosi rametti a piccole figure e colori squillanti da lui destinati alla devozione domestica dei suoi concittadini d’adozione, o più semplicemente al collezionismo privato.

Sono però inconfondibili le fisionomie dei sacri personaggi, protagonisti di un evento domestico e quasi familiare che riunisce, in maniera un po’ incongrua, la Sacra Famiglia completata dal precursore bambino, e lo sposalizio mistico della giovane santa: documento di quella affettuosa devozione domestica che caratterizza tanta parte della pittura controriformata del secondo Cinquecento bolognese.

I maggiori punti di contatto sono offerti da pale eseguite da Calvaert nell’ultimo periodo della sua attività pubblica, quali la Madonna e Santi nel convento di San Luca a Bologna, del 1606, e soprattutto la Madonna col Bambino e San Francesco eseguita nel 1607 e ora Greenville (South Carolina, Bob Jones University, Collection of Sacred Art), accompagnata dal disegno un tempo a Londra presso Yvonne Tan Bunzl (1970).

Ben leggibili sotto la vernice ingiallita, i riccioli d’oro filato della giovane santa coronata di nastri e gioielli lasciano intuire la tecnica magistrale del pittore fiammingo, così felicemente italianizzato da accogliere quale maestro nella sua bottega un’intera generazione di pittori bolognesi.

 

 

Stima   € 30.000 / 50.000
Aggiudicazione  Registrazione
232

Giuseppe Zais

(Forno di Canale, Belluno 1709 – Treviso 1781)

PAESAGGIO CON PASTORE E PASTORELLE PRESSO UN FIUME

PAESAGGIO CON PASTORI E UN BIMBO, CON PONTE IN LONTANANZA

Coppia di dipinti a olio su tela, cm 38,5x45,5 ciascuno (2)

Provenienza

collezione privata Vicenza;

collezione privata, Roma

Bibliografia

E. Martini, La pittura del Settecento veneto, Udine 1982, fig. 257 (il primo dipinto).

 

Corredati da paperi scritti di Egidio Martini, Rodolfo Pallucchini, Carlo Volpe e brevi indicazioni attribuitive di Giuliano Briganti

 

Riferiti nel 1978 al catalogo dell’artista agordino in una comunicazione privata al proprietario, i dipinti pendants qui offerti sono stati pubblicati da Egidio Martini nella seconda e più ricca edizione della sua opera fondamentale dedicata alla pittura veneziana del Settecento. La sua opinione era stata peraltro condivisa dai maggiori specialisti di pittura italiana del secolo scorso, tra cui Rodolfo Pallucchini e Carlo Volpe, che ne scrissero diffusamente per quanto in forma privata.

Nella difficoltà di stabilire una cronologia sia pure approssimativa del ricco catalogo di Giuseppe Zais, di cui solo il Paesaggio con fontana classica nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, offerto nel 1765 quale pièce de réception reca una data certa, tutti gli studiosi citati concordano nel riferire i dipinti ad una fase matura dell’attività dell’artista, ormai indipendente dai suoi primi possibili maestri, Francesco Simonini e, più specificamente per quel che attiene al paesaggio, Francesco Zuccarelli.

E’ in effetti negli anni del soggiorno inglese di quest’ultimo, fra il 1752 e il 1762, che Giuseppe Zais, privo di un concorrente diretto in patria, raggiunse il successo presso i collezionisti veneziani e lo stesso console Smith. Fu tuttavia negli anni Sessanta, periodo a cui queste tele sono state riferite, che Zais diede le prove più felici della sua attività, schiarendo la sua tavolozza e proponendo quella sua personale forma di Arcadia di cui anche la coppia di tele qui esaminata offre una precisa testimonianza, nella commistione di motivi ideali e realistici.

 

Stima   € 18.000 / 22.000
233

Famiglia Crespi

(Bologna, sec. XVIII)

FUGA IN EGITTO

olio su tela, cm 94,5X74,5

 

Provenienza

collezione privata, Bologna

collezione privata, Roma

 

 

In un bosco buio appaiono d’un tratto tre figure, anzi quattro. Sono un giovane angelo scalzo, che conduce per le redini l’asino su cui siede Maria col Bimbo in braccio. Il fianco lo guarda Giuseppe, che avanza aiutandosi con un bastone. Non si ode un rumore, Maria porta l’indice alle labbra, per invitare tutti a tacere e non svegliare il piccolo che dorme, gli occhi chiusi, il capo poggiato sopra la spalla nuda. Incedono lentamente, sotto lo sguardo supino di un bove pasciuto e di qualche pecora (si direbbe, appena accennata a risparmio sulla tela). Ma cala la sera, la luce lontana che filtra tra i rami e le frasche comincia ad ingiallire e bisognerà trovare un riparo per la notte. La storia è raccontata nella parte iniziale nel solo Vangelo di Matteo, ed è detta “Vangelo dell’infanzia” (Mt 1-2). Fuggivano quei tre dalla persecuzione ordita da Erode Ascalonita detto Il Grande, re della Giudea sotto il protettorato romano che, per eliminare il messia annunciato dall’arrivo dei Magi a Gerusalemme, ordinò lo sterminio di tutti i neonati maschi nel territorio di Betlemme. Avvisato in sogno da un angelo, Giuseppe radunò in fretta la famiglia e pochi averi e fuggì in Egitto. La strada per arrivarci dalla Galilea è oggi piuttosto asciutta e desertica salvo, forse, il tratto iniziale e, sospetto, lo era anche ai tempi dello Spagnuolo, come era noto Crespi a Bologna. I rari alberi lungo quel cammino li si troverebbero deviando verso Gerusalemme, ma quella era proprio la direzione da evitare. Ma il bosco immaginato è quello di grandi querce, con le siepi di prugnolo e biancospino, proprio della collina bolognese e la parete sulla destra è di argilla scagliosa, l’arenaria friosa di un calanco. I placidi armenti che assistono impassibili al passaggio del grupo sacro pascolano anche in altre tele dello Spagnuolo e della sua cerchia, vendute alla Fiera di Poggio a Caiano degli Uffizi(nota1). Tanto affollato era quel mercato ed altri, assieme a quello (come la Scena di Mercato della Pinacoteca Nazionale di Bologna)(nota2), che allo Spagnuolo vennero attribuiti anche alcuni disegni fiorentini con mucche, pecore e cani a matita rossa(nota3), ché certo aveva pur dovuto ben guardare e forse anche studiare, seppure non su quei fogli. Alcuni fragili, altri tra i quali  una Fuga in Egitto(nota4), abili ma troppo precisi per la mano guizzante e il segno pastoso di Crespi, testimoniano del lavorio della sua larga bottega, quella che andrà chiamata “Famiglia Crespi” e che comprendeva, oltre agli alunni, inizialmente numerosi, anche i suoi non pochi figli ed il famiglio Ludovico Mattioli. Alla Famiglia andrà ricondotta anche questa Fuga in Egitto, ideata sotto la guida del capofamiglia, che potremmo immaginare più divertito attorno alla macchia sbavata degli alberi e sul bagliore del fondo che sui tre, anzi quattro, che marciano felpati in primo piano, al calare delle prime luci vespertine.

 

 

                                                                                                                                                                            Marco Riccòmini

 

 

Note

1 M. Merriman, Giuseppe Maria Crespi, Milano 1980, pp. 312-314, n. 270.

2 Merriman 1980, p. 314, n. 272.

3 Si vedano, tra tutti, i nn. 20339 F. Studio di bue accovacciato [recto]; studio parziale di bue [verso]. Matita rossa e tracce di gesso bianco su carta grigia, mm 219 x 286. Bibliografia: M. Riccòmini, Giuseppe Maria Crespi. I disegni e le stampe. Catalogo ragionato, Torino 2014, p.181; 20347 F. Studi di animali al pascolo. Matita rossa, mm 186 x 234. In alto a destra, a matita: “Spagnoletto”. Bibliografia: Riccòmini 2014, p.181.

4 Inv. n. 4415 S. Fuga in Egitto. Matita rossa, mm 194 x 261. Bibliografia: Riccòmini 2014, n. R. 53,  p.181.

 

 

Stima   € 25.000 / 35.000
31 - 34  di 34