Da una collezione Milanese e da altre proprieta' private

23 MAGGIO 2013
Asta, 0065
122

Antonio Fontanesi

Stima
€ 15.000 / 20.000
Antonio Fontanesi
(Reggio Emilia 1818 - Torino 1882)
PAESAGGIO INNEVATO
olio su cartone, cm 33x40
firmato
 
L'opera è accompagnata da autentica su fotografia e relazione del dottor Angelo Dragone in data 31 luglio 1997, n. schedario 3976 dell'archivio
 
"Ho preso in attento esame il dipinto sopraindicato riconoscendovi una dell opere che, provenienti dalla collezione del senatore ingegner Adriano Tournon (Torino), erede del magistrato e poeta Giovanni Camerana, venne dispersa in due successivi esperimenti di vendita all'asta ad opera della Finarte di Milano il 16 marzo 1965, catalogo n. 14 (illustrato) cui fece seguito il secondo in data 19 aprile 1966.
Proprio l'opera esaminata era stata tra l'altro messa all'incanto con il numero 55 di catalogo, a pagina 46 ed ivi riprodotto a pagina 47, col titolo "Paesaggio invernale", olio su cartone cm 40x33 (ma in realtà 33,2) firmato A. Fontanesi a destra in basso.
In qualche maniera questo dipinto avrebbe potuto essere accostato al numero 29, "Crepuscolo" (altrimenti detto "Campagna al crepuscolo") e dato allora come attribuito nella perizia di Narziano Bernardi cui la Finarte s'era rifatta. E tuttavia quel Crepuscolo, come potè rilevarsi da una scritta riconosciuta di mano del sen. Tournon, fin dal 1881 era appartenuto alla damigella Angela Camerana, sorella del poeta ed erede universale di Fontanesi in nome del quale nel 1905, alla vigilia della sua morte, Camerana destinò alla Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino la cospicua raccolta che tuttora vi è conservata ed esposta.
Attraverso gli esami del colore avevo poi datato l'oepra anteriormente al 1850. Riterrei allo stesso modo di poter far risalire anche il dipinto qui esaminato a quegli anni in cui Fontanesi poteva ancor apparire legato ai suoi esordi reggiani, con quella strada in diagonale (ma speculare rispetto al Crepuscolo già ricordato) e ben connessa con altre composizioni con paesaggi decorativi, da me studiati intorno al 1947 (se ben ricordo).
A tutta prima l'impatto con una pittura così materica può lasciare interdetti, ma vi si ritrovano poi certe inconfondibili modi della grafia pittorica della grafia fontanesiana: da quella luce che viene dal fondo della preparazione, e accentrata in quel punto del cielo dove la nube più chiara diventa il fulcro dell'intera composizione, al tratto nervoso in cui sono rese le strutture arboree, anche nel minore episodio sulla sinistra del primo piano, e all'evanenscenza del motivo steso in distanza lungo l'orizzonte, dove si avverte il sottile afflato lirico che Fontanesi verrà affinando e distendendo anche matericamente nelle sue opere di poco più tardi, databili intorno alla metà degli anni Cinquanta.
Per quanto sopra, sia per le vicende in cui il dipinto venne trasmesso in linea diretta da Fontanesi a Camerana e ai suoi eredi per essere infine immesso nel mercato attraverso l'aste della Finarte (dove venne acquistato dal padre dell'attuale proprietario, dott. Gustavo Predaval), sia per quanto si è potuto evnicere dallo studio tecnico ed estetico della pittura, sino a datarla intorno al 1847, ritengo di poterne confermare con piena convinzione l'autenticità e l'autografia come opera di antonio Fontanesi.
In fede, Torino 31 luglio 1997 Angelo Dragone"