Importanti Maioliche Rinascimentali

34

COPPA

€ 28.000 / 35.000
Stima
Valuta un'opera simile

COPPA

CASTELDURANTE O URBINO E DUCATO, 1540 CIRCA

Maiolica dipinta in policromia con arancio, giallo, verde, blu, bruno di manganese nella tonalità nera, marrone e bianco di stagno.

Alt. cm 6, diam. cm 22, diam. piede cm 10,5.

Sul fronte entro cartiglio in caratteri capitali LUCIA. BE[LLA].

 

La coppa presenta corpo concavo con tesa alta terminante in un orlo sottile arrotondato e poggia su un piede basso.

Sul fronte un bel ritratto femminile di faccia, alle spalle del quale si snoda un cartiglio che reca la scritta LUCIA. BE[LLA], a indicare il nome della protagonista. La giovane donna è dipinta con il volto verso lo spettatore, il busto è compresso nel piatto e indossa un peplo all’antica, drappeggiato e fermato sulle spalle, appena visibili attraverso i panneggi, da due fermagli rotondi di color verde. Lo sguardo è rivolto a sinistra, la bocca chiusa e atteggiata a un sorriso un poco trattenuto; attraverso la folta capigliatura di colore fulvo, raccolta in una morbida acconciatura sul capo, si scorge un orecchio.

La coppa appartiene alla tipologia delle “belle”, utilizzate com’è noto per celebrare le future spose da parte del promesso, o come dono di fidanzamento.

Questa coppa trova numerosi confronti in collezioni private e pubbliche: fra queste indichiamo quella con figura femminile del Victoria and Albert Museum (1), il bel ritratto di “Girolama” in una coppa conservata al Museo del Louvre, anche se forse più leggero nel tratto, soprattutto nel modo di trattare la capigliatura, rispetto alla coppa in esame, e anche la coppa con ritratto di “Bartolomea” del Metropolitan Museum of Art di New York, databile attorno agli anni 1525-1530, che condivide con il nostro esemplare la resa dello sguardo e alcune particolarità tecniche (2).

Particolarmente vicino per il modo di trattare l’incarnato con tecnica di velature di bianco su bianco, bistro e tocchi di arancio, per la resa degli occhi con l’interno sottolineato da una zona rosata e le ombreggiature sottilissime in bianco, ma anche per i capelli raccolti sulla nuca e altro ancora, è il frammento di coppa conservato al Bargello a Firenze e datato 1546 (3).

Non lontano dal nostro ritratto è quello di “Dianora bella” del Museo di Lione (4), simile per la medesima impostazione del ritratto che interessa l’intera coppa, per la sapiente capacità tecnica nella resa dell’incarnato, per il modo di sottolineare il naso solo nella parte terminale lasciando al gioco cromatico il compito di delinearne la forma e infine per il medesimo modo di far cadere alcuni ciuffi arricciati delineati con un sol tocco di pennello.

Anche alla luce di questi confronti ci sembra pertanto corretto inserire quest’opera nella produzione durantina della metà circa del secolo XVI.

La coppa è stata esposta alla Mostra culturale “Belle, bellissime su maiolica” che si tenne a Verona parallelamente alla V Biennale antiquaria Tesori dal tempo nella primavera del 2001 (5)

 

1-RACKHAM 1977, p. 186 n. 554 (Inv. 8930-1863), per il quale viene indicata una produzione durantina e una datazione attorno al 1530 circa

2- Lehamann Collection, inv. 1975.1.1103.

3- CONTI 1971, n. 466.

4- GHERARDI-FIOCCO 2001, p. 207 n. 141.

5-“Ceramica Antica” XI, n. 4, 2001, p. 6.