Importanti Dipinti del Secolo XIX

16 APRILE 2014

Importanti Dipinti del Secolo XIX

Asta, 0038Part 2
FIRENZE
Palazzo Ramirez- Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
ore 17
Esposizione

FIRENZE
dal 11 al 14 aprile 2014
orario 10-13 / 14– 19
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
info@pandolfini.it

 
 
 
Stima   700 € - 50000 €

Tutte le categorie

1 - 30  di 64
163

Giovan Battista Naldini

(San Giovanni Valdarno 1897 - Firenze 1981)

BAGNANTE AL SOLE

scultura in bronzo, cm 103x 50, alt. cm 43

firmato e datato Firenze 1970

 

Giovan Battista Naldini sin da giovanissimo preferì non seguire gli studi scegliendo di andare subito a bottega, così che appena dodicenne, lavorava già da uno dei marmisti di via Benedetto da

Maiano, a Firenze.

Qui fu notato dallo scultore Alimondo Ciampi da San Mauro che lo prese come apprendista: le affinità tra il maestro e l’allievo, furono tantissime, non solo per il modo di comporre e modellare,

ma anche per la scelta dei temi e gli ambiti operativi, avvicinati da una comunione di pensiero spirituale nei confronti della vita e dei sentimenti. Naldini collaborò con Ciampi sino alla morte di questi nel 1939 e partecipò, a partire dal 1926, alle mostre regionali e nazionali e numerose sono le sue opere nelle città toscane.

Per quanto riguarda la formazione stilistica, la conoscenza della tradizione figurativa classica segna l’intera attività del Naldini: a bronzetti arcaici, greci o etruschi sembrano ispirarsi i piccoli Nudi femminili in postura da Venere pigramente sorgente dalle acque o con le braccia mancanti, come se la figura fosse appena uscita da uno scavo, frammento ritrovato di una trascorsa era.

La bagnante al sole del 1969 raffigura una bella donna assopita, inconsapevole dell’attraente forma della sua nudità, ma fisicamente concentrata nel godere appieno il benessere regalatole

dall’abbraccio del calore solare, connotata di solarità mediterranea, libera da ogni carattere ritrattistico e ogni attributo narrativo.

 

Per un esemplare della stessa scultura in gesso patinato cfr: Giovan Battista Naldini scultore (1897-1981), Bagno a Ripoli 2003, p. 17, n. 3

Stima   € 10.000 / 15.000
165

Giovanni Boldini

(Ferrara 1842 - Parigi 1931)

RITRATTO DI CLÉO DE MÉRODE

pastelli su carta riportata su tela, cm 55x46

reca il cachet dell'atelier in basso a sinistra

sul retro: iscrizione autografa "N. 44, inv. at. Boldini/Boldini Cardona 1931" ed etichetta Mostra Galleria Borromini, Como, 2 dicembre-2 gennaio 1945, traccia di altra etichetta di Galleria Parigina.

 

Il dipinto qui presentato, carico di tensione e armonia, fu eseguito dall’artista con le tonalità della sua Parigi, dove il nostro pittore attinge come da un’inesauribile miniera, dove vive la passione con sincero coinvolgimento.

La spontaneità del dipinto, viene sottolineata dalla tecnica del pastello che oltre alla morbidezza del tocco, unitamente alla velocità del gesto, fa dissolvere l’immagine.

La ritratta Cléo De Mérode, stella dell’Opéra (identità confermata anche dal cartiglio al retro) fu molto cara al Boldini, tanto che l’artista trattenne il ritratto nel suo studio di 41 Boulevard Bethier, sino alla morte.

La bella danzatrice dell’Opéra di Parigi, rinomata per la sua bellezza e per essere stata legata al re Leopoldo II del Belgio, fu musa ispiratrice di importanti artisti, lo scultore Alexandre Falguiere, che la ritrasse nuda in una statua ora nella collezione del Musée d’Orsay di Parigi, e Romain de Tirtoff, in arte Erté, che nelle sue memorie la ricorda così: […] Cléo De Mérode era la distinzione personificata: la sua bellezza era di una delicatezza estrema. Mai ho visto un profilo più perfetto […]. Cléo De Mérode, danseuse de l’Opéra […] deliziava le platee con i suoi armonici volteggi […] (Cfr. D. Cecchi in: Boldini, Torino 1962, p. 169).

Stima   € 16.000 / 20.000
Aggiudicazione  Registrazione
173

Giovanni Boldini

RITRATTO DI ALAIDE BANTI

olio su tela, cm 27x18

sul retro iscrizione autografa di Emilia Boldini Cardona con il numero di inventario dell'Atelier Boldini n. 88B, timbro della dogana francese

 

Provenienza:

Collezione Sarfatti, Milano

 

Bibliografia:

E. Camesasca e C. Ragghianti, L’opera completa di Boldini, Milano 1970, n.105 bis, p. 99

B. Doria, Giovanni Boldini. Catalogo Generale degli Archivi Boldini, Milano 2000, n. 192

P. e F. Dini, Giovanni Boldini. Catalogo ragionato, Torino 2002, n.408 p.228

 

Esposizioni:

Jean-Louis Vaudoyer, Boldini 1842-1931, Hotel Jean Charpentier, Parigi 1931

Vendita all’asta dello Studio Boldini, Galleria Scopinich Milano 1933, n. 54 tav. LIV

 

Dipinto nel 1885 questo quadro è un’opera importante nella vita dell’artista che in una lettera a Cristiano Banti ne esprimeva la sua preferenza “ […] quello che preferisco io e che tutti trovano meglio è quello sbozzo che feci l’ultimo giorno di Montorsoli (1885) se ti rammenti, stà così pressappoco (sic) perché non l’ho qui. Gli manderò dunque questo, ma bisogna che aspetti perché in questo momento sono molto occupato […]”

Il dipinto rimase per sempre nell’atelier di Boulevard Berthier.

L’opera è caratterizzata da una leggiadria che manifesta la sicurezza di un mestiere educato, sperimentato e sostenuto dalla sensibilità propriamente pittorica, a cui si unisce la velocità del segno.

Questo quadro è inseribile nel delicato periodo in cui il Boldini si appresta a dimostrare al pubblico di estimatori e collezionisti il suo valore.

Proprio in questi anni sperimenta con una grande varietà di soggetti tutte le qualità che gli garantiranno successo economico, la stima e l’amicizia dei suoi contemporanei.

 

Stima   € 45.000 / 55.000
Aggiudicazione  Registrazione
148

Giovanni Fattori

(Livorno 1825 - 1908)

ORTO COLONICO                                                             

olio su tavoletta, cm 13x28,5                                             

firmato in basso a destra                                                 

sul retro: titolato e recante cartiglio Firenze Milano Impresa di vendita 

Luigi Battistelli Vendita Checcucci / Sig. Galli                           

                                                                          

Bibliografia:

Le cento opere di Giovanni Fattori della collezione Mario Galli, catalogo

dell'asta, Galleria Scopinich, Milano 1928, n. 16

 

Esposizioni:

Mostra Fattoriana, Firenze 1925                          

                                                                          

L’opera è appartenuta a Mario Galli, storico collezionista dell’opera di Giovanni Fattori.

Nella recensione sui dipinti esposti alla mostra Fattoriana (Firenze, 1925) il critico Cipriano Giacchetti su il Nuovo Giornale (28 novembre 1925) scriveva: [...] La sala più significativa, quella che dimostra la potenza di Fattori precursore, che ricorda e supera i più celebrati esempi della scuola francese del tempo, è la sala ultima, dove Mario Galli espone la sua raccolta. Piccoli quadri ove la sintesi massima e l’espressione più efficace si rilevano con la massima semplicità e staremo per dire purità di mezzi. Qui non c’è da fare distinzioni perché tutto è di prim'ordine [...]

Stima   € 35.000 / 45.000
Aggiudicazione  Registrazione
1 - 30  di 64