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(Manoscritto) MOLIÈRE (1622-1673). Le furberie di Scapino. Traduzione della Comedia Francese di Molière per [Gian Pietro Riva]. Fine XVIII secolo.

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(Manoscritto) MOLIÈRE (1622-1673). Le furberie di Scapino. Traduzione della Comedia Francese di Molière per [Gian Pietro Riva]. Fine XVIII secolo.

Manoscritto cartaceo di [42] carte vergate in elegante corsivo bruno, 190 x 140 mm. Legatura coeva in mezzo vitellino con angoli (leggere tracce d’uso, dorso abraso), tagli spruzzati.

                     Interessante traduzione ascritta al padre somasco Gian Pietro Riva (1686-1785) da due mani diverse da quella che ha vergato il testo. Al frontespizio, laddove il titolo originale si interrompe, è stato aggiunto da una mano coeva la nota “opera d’un [non legitur] Somasco”, mentre il verso della sguardia anteriore reca, in bella grafia ottocentesca, un elenco di opere che originariamente erano rilegate assieme alla presente (ovvero “Il Teatro. Poemetto” e “Per la proclamata libertà d’Insubria” di Francesco Torti, e “Poesie di vario metro” del Foscolo”) nel quale è inclusa la voce “Riva Somasco: Versione delle furberie di Scapino di Molière”. Gian Pietro Riva nacque a Lugano ma si formò a Bologna, ove in seguitò si stabilì. Le sue traduzioni di Molière sono in endecasillabi sciolti ed animate dal desiderio di riprodurre in un italiano vivo e popolare la colloquialità e la verve di Molière.