Stampe e disegni antichi e moderni-Libri Antichi

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Fattori, Giovanni

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Fattori, Giovanni

(Livorno 1825 – Firenze 1908)

ALLE MANOVRE

Acquaforte su zinco. mm 88x140. Foglio: mm 251x392.

Bonagura, 87. Baboni, XXI.

Firmata sulla lastra in basso a sinistra. Foglio raro e poco consueto. L’esemplare conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi fu stampato da Fattori al recto di una cartolina postale. Stato unico. Lastra conservata presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (Inv. 20M).

 

Ottima prova in tiratura coeva stampata con segno forte e decisa tonalità su carta avorio. Grandi margini, due pieghe di stampa ai margini fuori dalla parte incisa, ottima conservazione.

 

DUE ACQUEFORTI “RITROVATE” DI GIOVANNI FATTORI

 

Nella prolifica attività di Giovanni Fattori incisore, non è infrequente constatare che lo studio delle sue acqueforti è materia ancora oggi aperta a scoperte ed interpretazioni.

Colui che a pieno titolo può essere considerato uno dei più importanti incisori dell’epoca moderna, interpretò l’acquaforte entro un campo molto ampio di sperimentazione ed innovazione del segno e della stampa che non ha eguali nella storia dell’acquaforte del XIX secolo.

Il grande studio critico di Andrea Baboni, completato nel 1983 con la redazione dell’imponente catalogo ragionato, e poi proseguito nel 1987 con la catalogazione della collezione Franconi, lascia ancora spazio a nuovi apporti nella misura in cui si scoprono continuamente nuovi stati o esemplari che, letteralmente trasfigurati da arditi esperimenti di inchiostrazione, fanno luce su aspetti inediti dell’attività di un vero peintre-graveur.

Se dunque una parte del cammino di conoscenza deve ancora essere percorso nell’analisi di soggetti già censiti, molto più improbabile è la scoperta di esemplari o lastre del tutto ignote, nonostante lo stesso Baboni affermi, nella conclusione al saggio introduttivo del catalogo del 1983, che il corpus fattoriano catalogato è ancora incompleto (Baboni, pag.21).

La ragione di questo risiede nelle note vicende che seguirono la sorte delle lastre dopo la morte del maestro. Sappiamo infatti che Giovanni Malesci, in qualità di erede universale del maestro, ricevette tutte le lastre dello studio che, unite alle 33 provenienti della vendita Battistelli del 1914, ricomponevano, per un totale di 174 lastre, un insieme che è lecito pensare pressochè esaustivo.

 

Alla luce di quanto detto appare oggi di grande rilevanza la “scoperta” di due incisioni (Due figure e un cavallo e Ritratto di uomo con bocchino) provenienti da lastre la cui collocazione è ancora sconosciuta e che non furono censite nel catalogo ragionato ma solo citate nelle note introduttive poiché di esse non si era reperita alcuna testimonianza fotografica. Solo nel 1987 Baboni pubblica nel citato catalogo della Collezione Franconi (oggi presso l’Accademia Carrara di Bergamo) un esemplare di Ritratto di uomo con Bocchino (Franconi, 124).

 

L’imprevedibilità delle vicende ci ha condotti oggi alla riscoperta di questi due fogli e alla loro proposta nel presente catalogo; una riscoperta che appare ancor più sensazionale pensando che sono giunte a noi pressochè contemporaneamente da due collezioni diverse.