Cartografia, vulcanologia e rarità bibliografiche conquistano collezionisti e studiosi
Ha riscosso particolare successo l’asta di Libri antichi, manoscritti e autografi di Pandolfini, conclusasi martedì 13 maggio a Firenze con numeri di rilievo: veduto l’83% dei lotti realizzando il 140% delle stime pre-asta. L’appuntamento, che ha rilanciato ufficialmente il dipartimento su cui la Casa d’Aste ha voluto investire nel 2025, è il primo organizzato sotto l’attenta guida del nuovo capo dipartimento Cristiano Collari – esperto di libri con 25 anni di esperienza e appassionato collezionista.
Suddivisa in aree tematiche per valorizzare al meglio le peculiarità di ciascun nucleo del catalogo, l’approccio curatoriale con cui è stata organizzata l’asta, insieme alla rarità dei volumi proposti e le ottime condizioni di conservazione, si è rivelato vincente, e ha visto brillare in particolare la cartografia.
Tra i settori trainanti del settore bibliofilo, questa sezione del catalogo ha ottenuto ottimi risultati con diversi atlanti italiani e olandesi, molto contesi dai collezionisti. Ma è un raffinato portolano francese della fine del Seicento ad aver ottenuto la migliore aggiudicazione.
Miniata su pergamena, la mappa molto dettagliata del XVII secolo è stata battuta per € 40.320, evidenziando l’interesse per opere di alto profilo storico e iconografico.
Grande interesse ha suscitato anche la sezione dedicata ai vulcani, che ha attirato l’attenzione di appassionati e studiosi con proposte di spicco come i Campi Phlegraei di Hamilton. Top lot assoluto dell’asta, la prima edizione ha ottenuto un’aggiudicazione pari a € 44.100.
Tra i migliori risultati, anche una rara edizione di una celebre opera matematica, l’Euclidis Megarensis Philosophi Platonici Mathematicarum Diciplinarum Janitoris del 1517 (€ 23.940), e una fondamentale opera interamente dedicata alla chirurgia plastica del 1597, De curtorum chirurgia per institionem (€ 15.120).
Da segnalare infine il successo della piccola ma selezionata sezione dedicata alla caccia, composta da opere rare che hanno riscosso un notevole interesse.
Un ottimo inizio per il dipartimento, che nei prossimi mesi vuole continuare ad ampliare il dialogo con studiosi e collezionisti, sviluppando nuove opportunità per il mercato in un settore che ha ancora molto da offrire e in cui Pandolfini punta a diventarne un riferimento.