IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Dopo gli importanti cataloghi proposti negli ultimi anni premiati da una lunga e consistente serie di successi, il prossimo 26 ottobre Pandolfini continua nella felice proposta di opere di maiolica rinascimentale con una accurata e ricca selezione rappresentativa della vasta produzione italiana provenienti, per la quasi totalità, dalla raccolta dell’antiquario fiorentino Mauro Berti, persona umanamente e professionalmente benvoluta e stimata da tutti. Nell’ultimo anno Pandolfini ha posto in vendita centinaia di opere provenienti da questa raccolta, ora ha l’onore e il piacere di offrire al pubblico degli appassionati e collezionisti un gruppo di maioliche, la sua vera e principiale passione, che è la selezione della selezione, il meglio, e per questo, assieme alla famiglia si è scelto di renderlo noto.

Quindi, facendo seguito a due importanti selezioni già proposte con successo in questa sede lo scorso anno, in questo catalogo spiccano alcune importanti opere che appartengono a pieno titolo alla storia della maiolica Italiana.

Primo fra tutti uno splendido PIATTO DA POMPA con scena dalla storia romana con Muzio Scevola, opera principe del pittore derutese Giacomo Mancini detto “il frate” che viene proposta in vendita a 10.000/15.000 euro (lotto 33).Il piatto, noto agli studiosi per le molte autorevoli pubblicazioni, può entrare in una nuova collezione così come altre opere provenienti dalla città umbra caratterizzate da stili e decori differenti, a conferma della grande importanza della maiolica nella zona e della grande versatilità dei suoi maestri. Un buon esempio è la COPPA decorata a grottesche e candelabra, siglata P sul retro che è offerta a 15.000/25.000 euro (lotto 21).

Poi, dalla COPPIA DI VASI di forma biansata in terracotta invetriata blu ceruleo di Giovanni della Robbia e offerti a 20.000/30.000 euro (lotto 6) si transita da opere rare e sempre ricche di fertili discussioni tra gli studiosi a rappresentanza di un momento di grande attività tra le botteghe dell’Italia centrale: tra esse il TAGLIERE realizzato a Siena agli inizi del ‘500 decorato nel cavetto con un medaglione e sulla tesa con un motivo a grottesche (lotto 1) o il TONDINO con “petal back, Deruta 1520 circa, anch’esso degno delle maggiori collezioni (lotto 10), le stime rispettive sono di 8.000/12.000 e 12.000/18.000 euro.

Persino le opere più “tradizionali” come i grandi piatti da parata con ritratti sono frutto di attenta e colta selezione nel ritratto stesso come nella lettura degli elementi, per così dire secondari, del decoro, e per questo si confida abbiano esiti collezionistici tra i più felici. Tra questi: un PIATTO DA PARATA, Deruta 1500-1520, decorato in blu e lustro dorato con una giovane donna nel cavetto e un motivo di corona fogliata sulla tesa, in catalogo a 7.000/10.000 euro, mentre sono richiesti 8.000/12.000 euro per un PIATTO DA PARATA, Deruta 1520-1530 circa (lotto 11 e lotto 15).

Una particolare attrattiva esercita lo splendido e raro TAGLIERE con decoro a “candelabra e trofei” e motto “omnia vincit amor” decorato a policromia e ornato da lustro rosso e oro realizzato nel 1531 a Gubbio da Mastro Giorgio, in catalogo a 8.000/12.000 euro (lotto 16).

L’importante raccolta di Mauro Berti comprende un ampio e diversificato panorama di proposte delle più prestigiose botteghe urbinati con scene che vanno dai vasti paesaggi aperti e accoglienti del PIATTO del servizio Salviati valutato 8.000/12.000 euro (lotto 34), alla pacata armonia stigmatizzata nel PIATTO con Orfeo  che incanta gli animali (lotto 35) o nell’etereo PIATTO con il concilio degli Dei morbidamente adagiati su nuvole cotonose (lotto 39), entrambi realizzati da nella bottega di  Guido Durantino e stimati rispettivamente 12.000/18.000 e 15.000/25.000 euro.

Tre opere rappresentative della produzione fertile e innovativa del Ducato di Urbino nel corso della prima metà del secolo XVI entrano a pieno titolo nell’interesse del collezionismo, e ci si augura si presteranno a ulteriori e importanti studi sulla storia della maiolica rinascimentale, tre lotti in particolare. Sono: un PIATTO del 1530 dell’ambito di Nicola di Urbino, realizzato dal Maestro del Bacile di Apollo o dal Maestro della Decollazione, interamente decorato con una scena istoriata in cui è raffigurato San Gerolamo in meditazione, valutato 30.000/50.000 euro (lotto 18), un PIATTO del 1534 circa della cerchia di Xanto Avelli anch’esso decorato con una scena istoriata per il quale sono richiesti 25.000/35.000 euro (lotto 19) e un PIATTO realizzato tra il 1525 e il 1535 a Urbino o Casteldurante offerto a 20.000/30.000 euro, interamente decorato con una scena istoriata caratterizzata da due personaggi con al centro in lontananza un paesaggio lacustre (lotto 20).

Un PIATTO curioso, in catalogo a 15.000/25.000 euro, accattivante e particolarmente interessante è poi quello denominato come “Acquario” nel quale alcuni vecchi personaggi “i fiumi”, secondo l’iconografia classica, riversano le acque da anfore rovesciate: la fantasia del ceramista attivo nella bottega urbinate di Guido di Merlino tra il 1540 e il 50 si esprime non solo nella disposizione delle figure, ma anche nella resa dei piedi a più dita a voler raffigurare a suo modo un piede palmato (lotto 22).

La selezione continua con la proposta di due splendide CRESPINE faentine con decoro a quartieri realizzate con la maestria tipica delle grandi botteghe attive nella città romagnola nel corso del secolo XVI (lotti 27 e 28) e un PIATTO, Faenza 1520 circa, decorato con medaglione e grottesche la cui stima è di 15.000/15.000 euro (lotto 7).

Infine, nella consapevolezza di trascurare alcune opere comunque descritte con attenzione nel catalogo di Pandolfini e già online nel sito, ricordiamo la selezione di maioliche di produzione toscana tutte corredate da importanti pubblicazioni e confronti che vanno dal PIATTO con la Fortuna Ingrata (lotto 48), realizzato a Montelupo sul finire del Cinquecento, fino a un curiosissimo PIATTO con una scena di folla in un paesaggio quasi fiammingo che trova rarissimi riscontri nel corso del XVII secolo in una produzione di nicchia a Montelupo (lotto 55).