16 maggio | DIPINTI DEL SECOLO XIX: IL RITORNO DELLA "MACCHIA" E ALTRE SCUOLE NELL'ITALIA DELL'OTTOCENTO

GLI autori toscani dell’800 costituiscono il nucleo principale dell’asta di DIPINTI E SCULTURE DELL’800 che Pandolfini batterà il 16 maggio nella sede di Palazzo Ramirez Montalvo a Firenze.

Opere di maestri come Fattori, Signorini, Tommasi, Cannicci, Panerai, Lega che in Italia nel corso di tutto il Novecento sono state obiettivo d’importanti acquisizioni museali e fondamento delle più grandi collezioni private di Pittura italiana dell’Ottocento, oggi sono oggetto di un rinnovato interesse e con l’intenzione di consolidarne il valore e l’importanza, Pandolfini, leader nel mercato dei dipinti dell’800 italiano, ha scelto di porli all’attenzione del collezionismo e del mercato nazionale con questa vendita incentrata su opere di qualità ma di piccolo formato.

Trascorsi i momenti in cui la predilezione era per opere di grande respiro, testimonianza d’importanti momenti storici e pittorici, oggi il pubblico è più incline a collezionare quelle di piccole dimensioni dove realismo e macchia trovarono nelle tematiche della natura, scorci e paesaggi in particolare, il loro soggetto d’elezione, come si percepisce scorrendo le tante ed eccellenti opere ampiamente illustrate e documentate nel catalogo della vendita di maggio.

Maestri in piccolo formato a partire da Giovanni Fattori del quale ricordiamo soldato a cavallo, un piccolo lavoro la cui stima è di 8.000/10.000 euro.

Non mancano scorci di vita quotidiana, dalle contadine colte nel loro lavoro dei campi, come nel dipinto di Nicolò Cannici falciatrici d’erba in catalogo per 6.000/9.000 euro, a quelle ritratte nei momenti di riposo, e ancora casolari solatii e scorci di paese, come nelle due opere in catalogo di Telemaco Signorini e Adolfo Tommasi. La prima è Stradina di Settignano, un piccolo olio su cartoncino stimato 6.000/9.000 euro, mentre la seconda e un olio su tela applicata su cartone e stimata 4.500/6.500 euro, è una Strada di Serravezza.

Queste sono alcune delle testimonianze macchiaiole che Pandolfini pone all’attenzione dei collezionisti il prossimo 16 maggio, esposti a partire dal 12 al piano nobile del palazzo di Borgo degli Albizi.

Inoltre il catalogo della vendita propone una bella selezione di opere napoletane di primo ‘800 provenienti dalla collezione degli eredi di Giacinto Gigante, presente in catalogo come pittore con LA CAPPELLA CARACCIOLO DEL SOLE NELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI A CARBONARA, NAPOLI un acquarello e tempera su carta stimato 7.000/9.000 euro, poi due opere di De Nittis, il pastello su carta Ritratto di Madame Manet stimato 8.000/12.000 euro e una piccola tavoletta raffigurante l’Escursione sul Vesuvio in catalogo per 10.000/15.000 euro.

Tra le opere di scuola veneta segnaliamo un bozzetto di Favretto, un ritratto di Luigi Nono e il dipinto corteggiamento di Vittorio Emanuele Bressanin la cui stima è di 15.000/20.000 euro.

Ancora, il bolognese Alfredo Protti con La Toilette, opera esposta alla Biennale di Venezia del ’22 oggi stimata 15.000/20.000 euro, e un gruppo di opere di scuola romana di primo Novecento delle quali ricordiamo Lezioni di Pittura un olio su tavola di buone dimensioni di Amedeo Bocchi, la cui stima è di 10.000/15.000 euro. Infine segnaliamo anche due opere di Giovanni Canella il Vecchio, Marina e Paesaggio con viandante, valutate rispettivamente 10.000/15.000 e  9.000/12.000 euro.

Un occhio è rivolto anche all’estero con l’interessante ritratto di juana romani dell’artista francese Roybet, la stima di questo olio su tavola a grandezza pressoché naturale è di 18.000/25.000 euro